L'abbacinamento era un'antica forma di tortura, di origine cartaginese poi bizantina. Il supplizio consisteva nel causare la cecità della vittima, o esponendola al sole dopo averla privata delle palpebre, oppure avvicinando un bacino rovente agli occhi, che venivano forzosamente tenuti aperti: il calore seccava l’umidità che è attorno alla pupilla causando la cecità.[1]
Questa forma di tortura era solitamente usata in guerra dai Bizantini, contro i nemici catturati come prigionieri, ma, secondo la leggenda, una illustre vittima fu già Marco Atilio Regolo. Storicamente tale tortura era praticata specialmente contro re che venivano deposti dal trono o anche contro nobili e feudatari che tramavano contro i sovrani.