Adorno
Iuncti et Fortes
Omnia Praetereunt
Adurnus Utroque Paratus
D'oro con la banda scaccata di tre file di nero e d'argento Partito ed ondato di nero e d'argento (di fazione contro i Campofregosi)
Stato Repubblica di Genova
Signoria di Chio
Titoli
FondatoreAdorno
Data di fondazioneXII secolo
Data di estinzione1634
Etniagenovese
Rami cadetti
  • Botta Adorno
  • Adorno de la valle di Pasturezza
  • Adorni di Pisa
  • Adorni Braccesi
    • Adorni Braccesi Chiassi
  • Adornetto
  • Adornetti
    • Baciocchi Adorno
  • Rosselli Del Turco Baciocchi Adorno
  • Campanaro Adorno
  • Adornes (Adorno delle Fiandre)
    • Conti di Limburg Stirum
  • Adorno di Montegil
  • Cattaneo Adorno
    • Cattaneo Adorno Giustiniani
  • Durazzo Adorno
  • Adorno de Tscharner
  • Cusani Visconti Botta Adorno
    • Cusani Visconti Botta Adorno Trivulzio
  • Adorni d'Asti
  • Negrette Adorno
  • Guzman Adorno di Villamarta
  • Davila Adorno di Villamarta
  • Adorno di Albodoluy
  • Adorno di Campo Real
  • Spinola Adorno

Gli Adorno sono stati una famiglia patrizia e ducale di Genova, che diede alla Repubblica numerosi dogi. Estintasi nel 1634, i titoli, i feudi ed il cognome furono ereditati dalla famiglia Botta di Milano, che da allora si chiamò Botta Adorno. La famiglia Botta è attestata a partire dal 1298, con il capostipite Simone Botta, cittadino di Cremona. I Botta Adorno si estinsero nel 1882.

Storia

Origine

Secondo un'antica leggenda, riportata da Amedeo Pescio[1], questa famiglia ha origine da un nobile di origine tedesca, che nel XII secolo, venne in pellegrinaggio con molti altri pellegrini fino a Genova, perché credevano che sarebbero potuti arrivare in Terra Santa attraverso il mare, attendendo lo stesso prodigio che era accaduto a Mosè nel Mar Rosso. Dopo giorni di lunghe attese, quasi tutti tornarono in Germania, mentre alcuni rimasero in Genova, tra cui questo nobile di nome Adorno. È però più probabile che la famiglia abbia avuto origine e tratto il nome dalla omonima borgata di Adorno, nei pressi di Taggia, nell'estrema riviera di Ponente; è lungo la valle di Pasturezza, detta poi Vallechiara, che la famiglia iniziò a possedere diverse abitazioni. Un primo ricordo del casato lo si trova in un documento notarile che riguarda Anna Felice vedova di Adorno, redatto il 12 gennaio 1186.

Lo stesso personaggio lo si trova anche in un altro documento notarile del 15 ottobre 1210; da questa coppia nascono Barisone e Pietro (1212), dal quale Barisone, derivano i rami successivi della famiglia. Essa nei primi tempi visse con profitto di mercatura, tanto da accumulare grandi ricchezze, che furono alla base della successiva potenza.

Secondo alcuni storici, per Barisone si intendeva un soprannome(cognome)o un nome di battesimo. Alcuni presumono che tra questo Barisone Adorno e Barisone I re di Sardegna ci fosse una relazione di parentela.

Altre notizie storiche su Barisone Adorno si hanno in Francia, nel monastero di Chiaravalle (poi prigione di stato), nel quale c'èra una vetrata che ritraeva un cavaliere presentato da San Bernardo Abate di Chiaravalle al Papa Eugenio III nell'anno 1148, al ritorno della seconda crociata, con l'iscrizione del nome: Barisone Adorno.

Dagli alberi genealogici, questo Barisone Adorno(in alcuni atti notarili chiamato semplicemente Adorno) risulta essere terzo figlio di Barisone di Lacon Serra, Giudice di Arborea, poi re di Sardegna, e di Pelegrina Lacon Caller.

Ascesa

Ritratto del doge Giorgio Adorno

Molti sono i rami in cui si divise la casa Adorno, uno dei quali, quello dei Conti di Montegil, vissé in Spagna. Confluì, poi, in questa famiglia il vecchio casato dei Campanaro, dei quali Nicolò, nel secolo XIV, sposò Margherita Adorno, figlia di Adornino di Guglielmo e sorella dei dogi Giorgio ed Antoniotto senior, sostituendo ai suoi figli il cognome paterno con quello più prestigioso della loro madre.[2]

Altri rami si stabilirono anche in Germania e in Sicilia, nelle città di Messina, Siracusa e Palermo, fino alla sua estinzione nel 1846. A Messina gli Adorno godettero di nobiltà nel periodo che va dal secolo XVI al secolo XVII; si ricorda il nobile Antonio Adorno che viene citato nella Mastra nobile del Mollica dell'anno 1600 nella lista XIV.

Un altro ramo lo troviamo a Siracusa, appartenente al ceto borghese e insignito della carica senatoria, come rappresentante del ceto cittadino; a ricoprire questa carica fu Carmelo Adorno negli anni 1746, 1754 e 1757. Successivamente questa famiglia entrò nella nobiltà cittadina, e Giovanni Adorno ricoprì la carica di Senatore nell'anno 1796. A Siracusa ci furono altri Adorno, ma degno di ricordo è Giorgio Adorno, patrizio genovese, cavaliere dell'Ordine di Malta, morto in Sicilia dopo il 18 settembre del 1565; questo Giorgio lasciò una discendenza ancora residente in Siracusa che, successivamente si imparentò con gli Avolio (ancora oggi si trovano testimonianze nella corte degli Avolio situata nell'isola di Ortigia). Altri discendenti ancora in vita si trovano a Floridia e Siracusa.

Membri rilevanti e principali del casato

Dogi

Altri personaggi

Ramo e personaggio storico ricollegabile al casato, ma senza fonti certe

La famiglia nobile degli Adorni oriundi da Altino (Veneto), risale al X secolo, delle cronache antiche fanno risalire la costruzione della chiesa di San Barnaba apostolo di Venezia, all'anno 936, proprio da questa famiglia.

Un altro personaggio di cui si sa poco è Aimone Adorno, conte del Palazzo di Breme, che nel 964, insieme ad Arduino Marchese di Torino, caccia i Saraceni che si erano accampati nelle terre del Monferrato.

Titoli

Gli Adorno sono stati principi di Chio (re e despoti alla greca), marchesi di Pallavicino, Borgo, Busalla, Borgo Fornari e Pietra, Marchesi e conti di Silvano D'Orba Superiore ed Inferiore, conte di Rondinaria, conti di Castelletto D'Orba, San Fili, Rende, Tenda, baroni di Caprarica di Lecce, di Montanto, Guardia degli Oltremontani, Corthuy, Eilekins, signori di Grimault, Saint Tropez, Serravalle Scrivia, della Valle Arroscia, San Remo, Taggia, Poggiardo, Ghendbrugge, Ronsele, signori di Gerusalemme di Santa Caterina del Monte Sinai e molti altri feudi. I dogi ebbero trattamento di serenissimi principi.

Furono "principi serenissimi", perché sin dal 1357, da molti documenti ufficiali, si nota che i dogi genovesi erano chiamati, da vari pontefici, signori d'italia, principi e repubbliche, "Serenissimi e Gloriosi Principi". Nel XV secolo, il Consiglio lateranense, nomina le Signorie di Venezia e di Genova, col titolo di Serenissime. Un altro trattamento che i Serenissimi Principi, Dogi di Genova avevano, eebbero fu quello di Altezza ed Altezza Serenissima; in precedenza il trattamento loro riservato era quello di Eccelso, di Illustrissimo ed Eccellentissimo.

Varianti del cognome

Nel Medioevo, si poteva trovare un cognome appartenente alla medesima famiglia al femminile, al maschile o al plurale: femminile se ci si riferiva alla famiglia o a una donna della famiglia (la famiglia Adorna di Genova o la Marchesa Maddalena Adorna); maschile ci si riferiva agli uomini (principe Antoniotto Adorno, principe Raffaele Adorno); plurale maschile se ci si riferiva a tutti i componenti della famiglia, maschi e femmine (gli Adorni di Genova). Altra variazione riscontrata erano i diminutivi e gli accrescitivi; così hanno avuto origine le varianti Adornetto, Adornetti, Adornato.

I Rami della famiglia Adorno

Castelli e palazzi

Note

  1. ^ Amedeo Pescio, I nomi delle strade di Genova, Genova, 1912, p. 23.
  2. ^ V. Spretti, Famiglie nobili ecc, pag. 318-320.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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