L'antropologia politica analizza le dottrine che concernono le diverse strutture del potere sociale: sistema politico, organizzazione gerarchica della società, studio dello spazio e dei territori e le basi che formano la più comune società [1].

Autori

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I principali autori e studiosi del campo sono o sono stati Pierre Clastres, Edward Evan Evans-Pritchard, Meyer Fortes, Georges Balandier, Fredrik Bailey, Jeremy Boissevain, Marc Abélès, Jocelyne Streiff-Fenart, Ted C. Lewellen, Robert L. Carneiro, John Borneman, Joan Vincent e Claude Meillassoux.

In un contesto di formazione che vede le sue origini nelle posizioni teoriche funzionaliste dell'antropologo sociale Alfred Radcliffe-Brown, la scuola antropologica inglese ha iniziato a mettere le basi per questa dottrina negli anni della seconda guerra mondiale e del successivo dopoguerra, in aperta contrapposizione alle impostazioni dell'evoluzionismo antropologico e dello storicismo.

Uno dei primi a trattare e sviluppare l'argomento è stato Edward Evan Evans-Pritchard, nelle cui opere di antropologia politica iniziò a trattare l'adeguamento delle masse ai diversi tipi di società e sistemi politici, e di come cambiamenti semplici o complessi di una nazione siano dovuti a una serie di ineludibili fattori esterni e pressioni interne.

Affrontando temi via via più vasti, come lo smantellamento degli imperi coloniali europei e il marxismo, negli anni cinquanta e sessanta, soprattutto in Francia e Inghilterra, si è assistito all'aumentare di dibattiti riguardanti le conseguenze che ha avuto, per esempio, la decolonizzazione negli stati che hanno acquistato l'indipendenza e nei paesi che hanno perso le colonie.[1]

Negli anni recenti, l'antropologia politica si è spostata ad affrontare temi più caldi e presenti nello scenario globale, come le conseguenze socioculturali che ha portato la globalizzazione nella civiltà occidentale: multiculturalismo, immigrazione, postcolonialismo, neocolonialismo e postcomunismo.

Strutture politiche

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Per quanto le società possano essere eterogenee, non se ne conosce alcuna, per quanto semplice e poco strutturata, che non abbia una seppur minimale forma di organizzazione.

Nel definire il significato di queste strutture, i concetti fondamentali con cui si ha a che fare sono i seguenti:

Note

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  1. ^ a b Emily A. Schultz e Robert H. Lavenda, Antropologia culturale, 2021, IV edizione, pag. 203, Zanichelli, ISBN 978 88 08 62032 3
  2. ^ a b c Ugo Fabietti, «L'organizzazione politica» in AA.VV., I modi della cultura, p. 163.
  3. ^ a b Ugo Fabietti, «L'organizzazione politica» in AA.VV., I modi della cultura, p. 167.
  4. ^ Ugo Fabietti, «L'organizzazione politica» in AA.VV., I modi della cultura, p. 166.
  5. ^ a b Max Weber, Economia e società, I vol., Edizioni di Comunità, Milano, p. 208.
  6. ^ a b Ugo Fabietti, «L'organizzazione politica» in AA.VV., I modi della cultura, p. 169.
  7. ^ a b c Franco Crespi, Il pensiero sociologico, Il Mulino, Bologna ISBN 88-15-08809-1 p. 58.
  8. ^ Ugo Fabietti, «L'organizzazione politica» in AA.VV., I modi della cultura, p. 168.
  9. ^ Max Weber, Economia e società, I vol., Edizioni di Comunità, Milano, p. 210.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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