Beardmore W.B.III | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia imbarcato |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 1917 |
Data entrata in servizio | 1917 |
Data ritiro dal servizio | 1919 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Esemplari | 100 |
Sviluppato dal | Sopwith Pup |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 6,16 m (20 ft 3 in) |
Apertura alare | 7,62 m (25 ft 0 in) |
Altezza | 2,47 m (8 ft 1 in) |
Superficie alare | 22,6 m² (243 ft²) |
Peso a vuoto | 404 kg (890 lb) |
Peso carico | 585 kg (1 290 lb) |
Propulsione | |
Motore | un rotativo Le Rhône 9C |
Potenza | 80 hp (60 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 166 km/h (103 mph) |
Velocità di salita | 163 m/min (534 ft/min) |
Autonomia | 2 h 45 min |
Tangenza | 3 780 m (12 400 ft) |
Armamento | |
Mitragliatrici | una Lewis calibro .303 British |
i dati sono estratti da Biplanes, Triplanes, and Seaplanes.[1] | |
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Il Beardmore W.B.III era un caccia biplano monomotore imbarcato prodotto dall'azienda britannica William Beardmore and Company nei tardi anni dieci del XX secolo.
Sviluppato dal Sopwith Pup, dal quale si discosta per numerosi particolari, risulta essere il primo velivolo ad essere specificatamente progettato per il servizio in una portaerei. Venne principalmente utilizzato dal Royal Naval Air Service, l'aviazione di marina della Royal Navy, durante le ultime fasi della prima guerra mondiale.
Il rapido sviluppo dell'aviazione conseguente al sempre maggiore utilizzo dell'arma aerea durante la prima guerra mondiale costrinse le aziende che svilupparono alcuni modelli da combattimento tra i più riusciti a concedere la licenza di costruzione ad altre aziende aeronautiche per poter far fronte alle commissioni. In quest'ambito la Beardmore fu incaricata di produrre il Pup su licenza Sopwith. Data la richiesta di un velivolo che potesse essere impiegato da unità navali George Tilghman Richards decise di trattenere uno degli ultimi Pup prodotti a Dalmuir (Serie 9950) per introdurvi delle modifiche atte a soddisfarne le specifiche. Pur conservando l'impostazione del modello da cui derivava il nuovo modello introduceva una nuova velatura biplana caratterizzata dalle due ali non più sfalsate e dall'angolo di diedro ridotto rispetto all'originale.