Giovanni Bernardino Tafuri (Nardò, 1º settembre 1695 – Nardò, 6 maggio 1760) è stato uno scrittore e bibliografo italiano, noto soprattutto per sue false antiche cronache.
Si rese benemerito nella sua città contribuendo alla ricostruzione dopo il terremoto del 1743.
Insieme all'abate Polidoro, compose falsi documenti antichi, tra i quali I Diurnali attribuiti a Matteo Spinelli da Giovinazzo e l'anonimo Chronicon Neretinum, opere che Ludovico Muratori inserì nei Rerum Italicarum Scriptores.
Insieme a Francesco Maria Pratilli, fu autore della cosiddetta Cronaca napoletana di Ubaldo (1751), smascherato solo nel 1855 dall'esegesi di Bartolommeo Capasso[1][2][3][4].