Brillantina rock | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1979 |
Durata | 86 min |
Genere | commedia |
Regia | Michele Massimo Tarantini |
Soggetto | Michele Massimo Tarantini |
Sceneggiatura | Alessandro Capone, Pino Pellegrino, Michele Massimo Tarantini |
Casa di produzione | Devon, Medusa, National |
Distribuzione in italiano | Medusa Distribuzione |
Fotografia | Federico Zanni |
Montaggio | Maurizio Tedesco |
Musiche | Gian Franco Reverberi |
Scenografia | Vincenzo Medusa |
Costumi | Adriana Spadaro |
Trucco | Cristina Rocca |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Brillantina rock è un film italiano del 1979 diretto da Michele Massimo Tarantini.
Roberto, che si fa chiamare Roby, è un giovanotto che alterna il suo tempo tra la frequentazione di una discoteca della periferia milanese e una vecchia motocicletta con sidecar di marca russa, tenuta insieme grazie all'aiuto dell'amico meccanico Oscar. Disoccupato, Roby si trova spesso costretto a spillare soldi tanto alla fidanzata Sandra che all'amico meccanico.
Una sera, mentre sta ballando in discoteca, nota la straniera Cindy, alla quale riesce a strappare qualche appuntamento. Ma Cindy è americana, figlia di un industriale a Milano per lavoro, e in un certo qual modo già legata a Rick, ballerino da discoteca come Roby, ma proveniente da una famiglia molto ricca.
Nasce così la rivalità tra Roby e Rick a causa di Cindy, che sfocia dapprima in una rissa, ma successivamente si snoda tra sfide in moto o sulle piste da ballo. Quando infine Roby vince una gara di ballo, si accorgerà di preferire Sandra all'infatuazione per Cindy.
Il film incassò al botteghino 52.000.000 di lire.[2]
«Imitazione artigianale made in Italy dei film con John Travolta e interpreti affini, maschili e femminili. Il modello per così dire classico è La febbre del sabato sera, ma si ritrova anche, palese, la citazione di Grease, titolo, in una scena, chiaramente leggibile sul sidecar d'una moto. E la Brillantina, traduzione italiana di Grease, sfavilla puntuale sulle lucenti chiome degli attori, oltreché nell'odierno titolo italiano. Poi, in omaggio a Marlon Brando, ecco il suo ricordo in una battuta, mentre sono ugualmente in bella vista, come «coro», i nerovestiti «centauri» del Selvaggio e degli altri film dove i motociclisti in casco e giacchetto di pelle si scatenano violenti sulle strade americane. [...]»