Cecilia Gatto Trocchi (Roma, 19 giugno 1939Roma, 11 luglio 2005) è stata un'antropologa e scrittrice italiana.

Biografia

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Svolse il ruolo di docente di antropologia culturale presso le Università degli Studi di Cagliari, Chieti, Perugia e — nell'ultima parte della sua vita — alla Sapienza e Roma Tre. In quest'ultima fu anche direttrice dell'Osservatorio dei fenomeni magico-simbolici.

Consulente scientifica della Rivista di Psichiatria Psicosomatica delle differenze Psiche Donna, fu socia fondatrice della Società italiana per lo studio di psicopatologia e religione. Viaggiò in Africa, India e America Latina per le sue ricerche sui riti magici e le religioni tribali. Nel corso della sua carriera professionale era stata oggetto di numerose minacce di morte.[1]

Dopo un periodo di adesione al femminismo, espresso in Le giumente degli dei in cui denigra parodisticamente la condizione della donna nella società tradizionale, negli anni Settanta fu protagonista di un profondo riavvicinamento alla religione cattolica.[2]

La morte

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Cecilia Gatto Trocchi era affetta da una forte depressione a causa della prematura scomparsa del figlio, Massimiliano Gatto, morto a 39 anni nel giugno del 2003 a causa di una leucemia fulminante subito dopo essere uscito vivo da un brutto incidente d'auto.[3]

La studiosa si tolse la vita l'11 luglio 2005 all'età di 66 anni, lanciandosi da una finestra del pianerottolo al quinto piano della palazzina di via Eusebio Chini 69 in cui abitava a Roma da molti anni.[4][5]Secondo la ricostruzione dell'accaduto, basata sulle testimonianze dei vicini, si era lanciata nel vuoto stringendo in mano una foto del figlio. Abitava al primo piano ed era salita fino al quinto, bloccando l'ascensore per non essere intralciata nel suo tentativo di metter fine alla propria vita; si ha traccia anche di un precedente tentativo di suicidio con barbiturici[6] nel febbraio del 2005.

Le sue ricerche le avevano procurato fama nel mondo scientifico e presso i non specialisti, ma anche minacce di morte, con telefonate intimidatorie e bamboline voodoo ritrovate nel giardino di casa.[7]

Attività

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È stata autrice di numerose pubblicazioni riguardanti l'occultismo, l'esoterismo, le nuove religioni, i miti e le leggende e, in particolare, i fenomeni legati alle sette e alla diffusione delle pratiche magiche ed occulte.

Nei confronti dello studio critico del mondo del neospiritualismo italiano essa adottò per prima, nel contesto italiano, alcuni metodi tipici dell'antropologia culturale, primo fra i quali la cosiddetta osservazione partecipante, entrando a farne parte in modo partecipante sebbene con interessi soprattutto conoscitivi intorno a sette e conventicole, vivendo quindi in prima persona i percorsi pseudoiniziatici e manipolatorii che ne costituiscono l'ossatura. Questa esperienza diretta veniva poi riportata in saggi e conferenze non prive talora di un taglio umoristico, provocando indignate proteste da parte dei settari e dei loro appartenenti. Significativa fu anche la sua lunga permanenza all'interno del mondo di sedicenti streghe e maghi, in cui riuscì a fingersi una loro collega.[8] Approfondì inoltre uno studio sulla transessualità, che vide dall'interno e descrisse con tono aggressivo.[senza fonte]

Importò in Italia il termine "psicosetta" ideato dalla psicologa statunitense Margaret Singer. Gatto Trocchi indicava che gli adepti delle sette, pur aderendovi volontariamente, sono spesso vittime inconsapevoli del condizionamento del loro leader carismatico.[9]

Collocò Luigi Capuana dal Verismo-Positivismo nella cornice dello spiritismo, spiegando che anche il Decadentismo era intriso di occulto e magia.[10]

Collaborò con l'associazione Le Tarot di Faenza e con l'Istituto Graf di Bologna nell'organizzazione di mostre dedicate ai vari aspetti della storia dell'esoterismo in epoca medievale e moderna. Per l'Eurispes condusse due importanti ricerche: I soldi del diavolo (1989) e Notizie del mistero (1990).

Collaborò inoltre con il CICAP sia con contributi alle pubblicazioni sia con la partecipazione a due importanti convegni: Euroskeptics (Saint-Vincent, 1992) e Millenarism (Roma, 1996).[11] e con il GRIS — Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa — (denominato fino all'anno 2001 Gruppo di Ricerca e di Informazione sulle Sette). Divenne nota al grande pubblico sia per la sua attività di divulgazione sia per le sue frequenti apparizioni televisive, al Maurizio Costanzo Show e, successivamente, a Porta a Porta.[4]

Opere e curatele

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Note

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  1. ^ Massimo Luglio, Suicida l'antropologa Gatto Trocchi Sconvolta dalla morte di suo figlio, su ricerca.repubblica.it, 13 luglio 2005.
  2. ^ Ricordo di uno spirito libero. Dal femminismo alla tradizione cattolica, su gris-rimini.it.
  3. ^ Luigi Mascheroni, Cecilia Gatto Trocchi, l'antropologa del mistero, su ilgiornale.it, 13 luglio 2005. URL consultato l'11 febbraio 2010.
  4. ^ a b Roma: si uccide l'antropologa Gatto Trocchi, su corriere.it, 13 luglio 2005.
  5. ^ Il suicidio di Cecilia Gatto Trocchi, su azionecollettiva.org.
  6. ^ Suicida l'antropologa Gatto Trocchi Sconvolta dalla morte di suo figlio - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 24 marzo 2017.
  7. ^ Cecilia Gatto Trocchi, l'antropologa del mistero, su ilgiornale.it, 13 luglio 2005.
  8. ^ Cecilia Gatto Trocchi (1939-2005), Mother of Italian Anti-Cultism, Commits Suicide, su https://www.cesnur.org/, Cesnur. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  9. ^ Gatto Trocchi C., “L’offerta formativa delle psicosette, osservazioni antropologiche”, in De Leo G., Barone E., Caprilli P. M. (a cura di), Informazione o manipolazione? I linguaggi manipolativi nell’informazione medica e psicologica in Tv e su Internet: atti della giornata di studio: Centro Congressi Università “La Sapienza” 18 aprile 2002, Edizioni Kappa, Roma, 2003, pag. 58. Come citato in La manipolazione psicologica nelle sette religiose, su iusinitinere.it.
  10. ^ Pierfranco Bruni, Dieci anni fa moriva Cecilia Gatto Trocchi, 17 dicembre 2015
  11. ^ Lisa Maccari, Se n'è andata Cecilia Gatto Trocchi, su Scienza e Paranormale, vol. 62, 2005. URL consultato l'11 febbraio 2010.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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