Clorato di litio | |
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Nome IUPAC | |
clorato di litio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | LiClO3 |
Massa molecolare (u) | 90,40 |
Aspetto | cristallino incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 236-632-0 |
PubChem | 23682463 |
SMILES | [Li+].[O-]Cl(=O)=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | 3130 g/L |
Temperatura di fusione | 127,6 - 129 °C (272 K) |
Temperatura di ebollizione | 270 °C (543 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Il clorato di litio è il sale di litio dell'acido clorico. Come tutti i clorati è un forte ossidante dal potenziale esplosivo se in combinazione con materiale organico. Ha l'aspetto di cristalli rombici aghiformi, molto igroscopici. Se scaldato verso i 270 °C si decompone. È un sale molto solubile in acqua tanto da risultare uno dei composti inorganici più solubili conosciuti. Forma diversi idrati.[1]
Si ottiene aggiungendo cloruro di litio ad una soluzione di clorato di sodio, oppure facendo reagire il solfato di litio con il clorato di bario.
Viene utilizzato in pirotecnica per la preparazione di fuochi colorati, nei condizionatori d'aria, e come propellente.