Conflitto nordirlandese
Mappa dell'isola d'Irlanda suddivisa politicamente tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda.
Data1968-1998
LuogoIrlanda del Nord
Casus belliTensioni e scontri sociali tra cattolici nazionalisti repubblicani irlandesi e protestanti dell'Ulster unionisti e lealisti
EsitoCessazione della lotta armata con l'accordo del Venerdì Santo
Schieramenti
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera dell'Irlanda Irlanda
IRA
PIRA
OIRA
INLA
IPLA
CIRA
D.A.A.D. (1995-2001)
RIRA
R.A.A.D. ( 2009-2014 )
Supporto da
Libia (1986-1987)
UDA
UVF
RHC
UR
LVF
Supporto da
Sudafrica
Comandanti
Elisabetta II
M. Thatcher
Tony Blair
Gerry Adams
Martin McGuinness
Charles Harding Smith
Jim Anderson
Andy Tyrie
John McMichael
Gusty Spence
John Graham
Ian Paisley
Billy Wright
Mark Fulton
Robin King
Perdite
Bandiera del Regno Unito 1049 morti
Bandiera dell'Irlanda 11 morti
368 morti162 morti
1841 civili nordirlandesi morti
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Questa voce è parte della serieStoria d'Irlanda Localizzazione dell'Irlanda Irlanda pre-cristiana(8000 a.C.-400 d.C.) Irlanda medievale(400-1536 d.C.) Irlanda nell'era moderna(1536-1801 d.C.) Irlanda parte del Regno Unito(1801-1922 d.C.) Storia della Repubblica d'Irlanda(1922-) Storia dell'Irlanda del Nord(1921-) Conflitto nordirlandese Bloody Sunday Accordi di Belfast Categoria: Storia dell'Irlanda Questo box: vedi • disc. • mod.

Il conflitto nordirlandese (in inglese The Troubles; in irlandese Na Trioblóidí, ovvero "I disordini")[N 1] fu un conflitto settario che si svolse tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni novanta in Irlanda del Nord, che vide scontrarsi la comunità cattolica, legata alle idee nazionaliste e repubblicane, e i protestanti dell'Ulster, che si identificavano nell'unionismo o nel lealismo. Le tensioni videro come protagoniste varie organizzazioni paramilitari: tra i repubblicani dominavano l'Irish Republican Army, tra gli unionisti l'Ulster Volunteer Force e l'Ulster Defence Association; a queste si aggiunsero le autorità statali britanniche e irlandesi.[1] Gli effetti del conflitto si allargarono anche in Regno Unito e nella vicina Repubblica d'Irlanda e causò oltre 3500 morti da ambo le parti. I paramilitari repubblicani furono responsabili del 60% delle vittime, i lealisti del 30% e le forze di sicurezza britanniche del 10%.[2]

Storia

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Radici del conflitto

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Free Derry corner, Bogside, Derry

In Irlanda del Nord, sin dalla divisione seguita alla guerra anglo-irlandese che aveva lasciato le sei contee nordorientali dell'Irlanda sotto il dominio britannico, la minoranza cattolica cominciò a sperimentare varie forme di discriminazione da parte della maggioranza protestante, che aveva monopolizzato il governo provinciale ininterrottamente dal 1922 attraverso l'Ulster Unionist Party. Le circoscrizioni elettorali erano ad esempio disegnati in modo da non permettere ai cattolici di vincere le elezioni, attraverso l'espediente del gerrymandering.

I primi scontri

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Nel 1966 venne fondata, a casa di un avvocato cattolico e repubblicano del South Derry Kevin Agnew, la Northern Ireland Civil Rights Association, organizzazione che si proponeva di chiedere riforme e che fece il suo debutto ufficiale il 24 agosto 1968 con una marcia da Coalisland a Dungannon, nella contea di Tyrone.[3] La nuova organizzazione non venne vista di buon occhio dai protestanti più militanti, in particolare da Ian Paisley, pastore presbiteriano estremista, che considerava l'associazione un nome di facciata dell'Irish Republican Army.

Le marce di protesta, organizzate dalla Northern Ireland Civil Rights Association e dal People's Democracy, organizzazione studentesca di sinistra, venivano spesso attaccate dagli estremisti protestanti e nel 5 ottobre 1968 anche dai B-Specials, corpo paramilitare ausiliario della polizia composto esclusivamente da protestanti. L'epicentro delle proteste era la città di Derry dove, dopo una notte di scontri particolarmente violenti, sul muro di una casa di St. Columb's Well, all'entrata del Bogside (il principale quartiere cattolico della città), comparve una scritta destinata ad entrare nella storia del conflitto e che si può vedere ancora oggi, nonostante rimanga in piedi solo il muro: You are now entering Free Derry e cioè State entrando nella Derry libera.

Nei mesi seguenti le manifestazioni si susseguirono sotto l'egida del Citizens Action Committee, alla guida del quale c'erano personaggi poi diventati famosi come Ivan Cooper, John Hume, Bernadette Devlin e Eamonn McCann. Il 12 agosto 1969, in occasione della marcia annuale degli Apprentice Boys di Derry, che celebrava la resistenza protestante all'assedio della città da parte delle truppe di Giacomo II nel 1689, ci furono scontri molto violenti e la Royal Ulster Constabulary tentò di entrare nel Bogside, dove erano state erette delle barricate. Cominciarono così quarantotto ore di battaglia, con i residenti del Bogside che tiravano pietre e bottiglie molotov alla RUC, che rispose usando, per la prima volta nel Regno Unito, il gas lacrimogeno.[4]

Nella notte del 14 agosto gli scontri si estesero a Belfast, dove alcuni gruppi di estremisti protestanti, in alcuni casi con l'aiuto o il tacito assenso della RUC, misero a ferro e fuoco le vie abitate dai cattolici che conducevano alla Shankill Road, l'arteria che attraversa i quartieri operai lealisti, roccaforte degli estremisti protestanti. I cittadini cattolici furono costretti a fuggire dalle proprie case per rifugiarsi in altri quartieri cattolici di West Belfast, come Andersonstown e Ballymurphy. Il giorno dopo il governo britannico decise di inviare un folto contingente di truppe per ristabilire l'ordine, inizialmente per proteggere i suoi sudditi cattolici.

Una conseguenza dei disordini d'agosto fu la scissione del movimento repubblicano: alcuni membri dell'IRA, soprattutto quelli provenienti dal nord, scontenti di come l'organizzazione avesse reagito (o, per meglio dire, non avesse reagito) agli assalti ai quartieri cattolici, decisero di fondare una nuova organizzazione, che diventerà nota come Provisional IRA, in contrapposizione all'Official IRA, che, dopo aver dichiarato un cessate-il-fuoco nel 1972, rimarrà ai margini del conflitto, fatta eccezione per alcune brevi, ma sanguinose, faide interne. Da parte protestante, alla PIRA ed all'OIRA (a cui poi si aggiungerà l'INLA, Irish National Liberation Army) si contrapponevano altre due formazioni paramilitari: l'UVF (Ulster Volunteer Force) e l'UDA (Ulster Defence Association), rimasta legale fino al 1992, perché dal 1973 in avanti decise di firmare le proprie azioni terroristiche con il nom de guerre di UFF (Ulster Freedom Fighters).

Il 9 agosto 1971 il governo nordirlandese introdusse l'internamento senza processo: questo, invece di creare problemi all'IRA, aumentò il numero delle reclute ed il sostegno dei cittadini cattolici all'organizzazione. Il 30 gennaio 1972, giorno che rimarrà famoso come Bloody Sunday, durante una marcia per i diritti civili a Derry, i paracadutisti dell'esercito britannico spararono sulla folla, uccidendo quattordici manifestanti e ferendone molti altri: ciò provocò un ininterrotto afflusso di reclute nei ranghi dell'IRA.[5] La situazione nella provincia sembrava ormai fuori controllo e nel marzo di quell'anno il governo britannico decise di sospendere il parlamento nordirlandese, assumendo il controllo diretto dell'Irlanda del Nord. Il 1972 rimane l'anno con più vittime (472) dell'intero periodo durante il quale l'IRA e l'esercito britannico ingaggiavano quasi tutti i giorni scontri a fuoco nelle strade di Belfast e Derry.

L'IRA colpiva con le bombe contro "obiettivi economici", che però uccidevano anche molti civili, e con agguati contro i soldati, mentre i paramilitari lealisti colpivano indiscriminatamente la popolazione cattolica per il suo supporto, vero o presunto, alle attività dell'IRA. In tutto questo, l'esercito britannico, colpito molto duramente dall'IRA (nel solo 1972 morirono 108 soldati[6]), non riusciva a distinguere tra i guerriglieri ed i semplici cittadini, comportandosi in modo tale da alienarsi le simpatie della comunità cattolica ed assicurando un numero costante di reclute all'IRA.

Alla metà degli anni '70, Belfast di sera si trasformava in una città fantasma, dove si rischiava di essere uccisi per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Soprattutto l'UVF e l'UFF colpivano i cattolici con violenza settaria allo scopo di terrorizzare la comunità. Particolarmente agghiacciante è la vicenda degli Shankill Butchers (i macellai di Shankill), un'unità dell'UVF di Shankill Road che, sotto la guida del famigerato Lenny Murphy (in seguito ucciso dall'IRA), rapiva e uccideva cittadini cattolici, tagliando loro la gola dopo averli orribilmente torturati e mutilati[7].

Tra la fine del 1974 ed i primi mesi del 1975 alcuni colloqui tra i dirigenti dell'IRA e dei funzionari del governo britannico portarono ad una tregua, che però si infranse dopo qualche mese. In seguito al fallimento della tregua, l'IRA diede il via ad una riorganizzazione[8] studiata per contrastare i metodi delle forze dell'ordine, che si dimostravano sempre più efficaci. Sotto la guida di una nuova dirigenza formata da elementi più giovani che si erano opposti alla tregua (tra cui Gerry Adams, Martin McGuinness e Ivor Bell), l'IRA adottò il sistema delle "cellule" per controbattere gli effetti potenzialmente disastrosi che sarebbero scaturiti dalla confessione di uno dei suoi membri che avesse rivelato i nomi dei suoi compagni. La nuova dirigenza elaborò anche una nuova strategia, detta della "lunga guerra", per far capire ai militanti che la lotta armata non si sarebbe conclusa in poco tempo e che bisognava cominciare a ragionare sul lungo periodo.

Gli scioperi della fame

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Mentre la violenza continuava nelle strade dell'Irlanda del Nord, il governo britannico prese una decisione destinata a produrre i suoi effetti, che durano ancora oggi, negli anni a venire. Infatti, dal 1º marzo 1976, il governo abolì lo status di "prigioniero politico" (Special Category Status) fino ad allora concesso ai detenuti paramilitari, che scontavano la condanna in baracche di lamiera come i prigionieri di guerra della seconda guerra mondiale e che, come questi ultimi, avevano una struttura di comando all'interno del carcere. Oltre a ciò, venne anche edificata una nuova parte del carcere di Long Kesh in cui avrebbero scontato la pena i paramilitari condannati dal 1976 in avanti: i famigerati Blocchi H (H-Blocks). I Blocchi H erano edifici di cemento armato ad un piano costruiti a forma di H, in cui la barra centrale della H ospitava le stanze dell'amministrazione, mentre i quattro bracci contenevano ognuno venticinque celle (a Long Kesh i Blocchi H erano otto e quelli che ospitavano i detenuti che partecipavano alle proteste erano H3, H4, H5 e H6).

Tali novità erano parte della nuova strategia del governo britannico che poggiava su due punti chiave:

L'IRA decise di contrastare violentemente questa strategia e, mentre all'esterno del carcere conduceva una campagna di omicidi contro il personale carcerario, all'interno del carcere i detenuti repubblicani si rifiutavano di indossare l'uniforme carceraria (alcuni la indossavano solo per recarsi a ricevere le visite, mentre i più intransigenti rimasero anni senza vedere i propri familiari pur di non indossare la divisa) e rimanevano nudi in cella con addosso solamente una coperta (da qui il nome di blanket protest). Dopo due anni in cui la protesta non aveva suscitato alcun effetto i detenuti, anche in risposta alla brutalità di molti secondini che picchiavano i detenuti quando andavano in bagno, decisero di non lavarsi e di spargere i propri escrementi sui muri delle celle (dirty protest) che, dopo poco tempo, erano ridotte in uno stato allucinante, con solo dei materassi sporchi per terra ed i muri ricoperti di escrementi (in molti casi erano anche infestate dagli scarafaggi). Nonostante gli appelli di molti politici cattolici e soprattutto dell'arcivescovo O'Fiaich, primate d'Irlanda, che, dopo una visita al carcere, usò toni molto duri contro il governo britannico, il primo ministro Margaret Thatcher rimase inamovibile.

A questo punto, i detenuti decisero di intraprendere uno sciopero della fame: sette di loro (sei dell'IRA e uno dell'INLA) digiunarono per cinquantatré giorni prima di sospendere lo sciopero, avendo ricevuto vaghe assicurazioni sulle loro richieste, quando uno di loro, Sean McKenna, era ormai in fin di vita. Dopo poche settimane fu chiaro che non sarebbe cambiato nulla ed i detenuti diedero il via ad un secondo sciopero della fame. Questa volta i partecipanti avrebbero cominciato il digiuno a intervalli regolari e, in caso di morte di uno di essi, un altro detenuto avrebbe preso il suo posto. Il primo a digiunare fu Bobby Sands, OC (Officer Commanding) dei detenuti dell'IRA, che morì il 5 maggio 1981, dopo sessantasei giorni di digiuno, durante i quali era stato eletto al parlamento di Westminster per la circoscrizione Fermanagh-South Tyrone. Tra il 5 maggio ed il 20 agosto furono dieci i detenuti a morire, mentre all'esterno del carcere la provincia registrava uno dei periodi più sanguinosi della sua storia ed erano sempre più coloro (politici nazionalisti, Chiesa cattolica, ma anche politici statunitensi di origine irlandese) che cercavano di adoperarsi per trovare un compromesso. Il 3 ottobre 1981 i detenuti sospesero lo sciopero dopo che alcune famiglie erano intervenute per chiedere l'intervento medico una volta che il loro congiunto era entrato in coma[9][10].

Anche se in un primo momento sembrò che i repubblicani fossero usciti sconfitti dallo scontro con il governo, gli scioperi della fame fecero sì che all'interno del movimento repubblicano assumesse sempre più importanza il braccio politico, il Sinn Féin, che cominciò a partecipare regolarmente alle elezioni amministrative e politiche, nonostante i suoi eletti non si recassero a Westminster, non riconoscendo legittimo quel parlamento. L'istituzionalizzazione del movimento fu certamente una delle cause che, quasi vent'anni più tardi, contribuì a gettare le basi del processo di pace che si concluse con l'Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement), firmato il 10 aprile 1998.

Il conflitto continua

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Dopo la prima metà degli anni '80, trascorsa nella solita routine di bombe, attentati e violenze settarie, accadde qualcosa che contribuì a mutare l'intransigenza britannica.

Il 1º novembre 1987 il peschereccio Eksund venne fermato al largo delle coste bretoni e a bordo vennero scoperte 150 tonnellate di armi che comprendevano, oltre a pistole, fucili e mitragliatori AK-47, anche mitragliatrici pesanti, lanciafiamme, missili terra-aria ed alcune tonnellate del micidiale esplosivo plastico Semtex. In seguito, si venne a sapere che questo era il quinto di una serie di carichi che l'IRA era riuscita ad ottenere dal dittatore libico Muʿammar Gheddafi. Si scatenò allora in tutta l'Irlanda, a nord ed a sud del confine, una caccia ai depositi dove l'IRA aveva nascosto le altre armi di provenienza libica, ma, a parte quantità ridotte, il grosso degli armamenti non venne trovato.

L'esplosivo plastico Semtex, usato come carica principale o come detonatore in tutte le bombe dell'IRA dal 1986 in avanti

Ora l'IRA era meglio armata che in qualsiasi momento della sua storia e così gli inglesi cominciarono a pensare che una qualche forma di compromesso con i repubblicani sarebbe stata inevitabile.

Gli anni tra il 1988 ed il 1993 furono tra i più violenti dell'intero periodo perché all'offensiva dell'IRA faceva da contraltare l'aumentata ferocia e capacità operativa dei paramilitari lealisti (in particolare dell'UFF) e l'uso sempre maggiore da parte dell'esercito britannico delle forze speciali (SAS e 14th Intelligence) che, in numerose imboscate, causarono la morte di molti militanti repubblicani (in particolare, nella contea di Tyrone, tra il 1987 ed il 1992, furono ventiquattro i membri dell'IRA a morire per mano delle forze di sicurezza o dei paramilitari lealisti). Il governo britannico, impegnato in colloqui segreti con il movimento repubblicano, intensificò i contatti dopo che nell'aprile 1992 e nell'aprile 1993 l'IRA fece esplodere due gigantesche bombe nella City di Londra, causando danni per quasi due miliardi di sterline.

Il cessate il fuoco

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Si arrivò così al 31 agosto 1994, quando l'IRA annuncia la "completa cessazione delle operazioni militari", imitata dopo quarantacinque giorni dai paramilitari protestanti. Per la prima volta in venticinque anni la pace sembrava a portata di mano, ma il governo britannico, ora presieduto da John Major, continuava a frapporre ostacoli alla partecipazione del Sinn Féin ai colloqui di pace (chiedendo che l'IRA consegnasse le armi, cosa che per i repubblicani equivaleva ad un sacrilegio) e così, il 9 febbraio 1996, l'IRA ruppe la tregua, facendo esplodere un camion-bomba (preparato in Irlanda da uomini della South Armagh Brigade[11], la più efficiente e difficile da infiltrare di tutta l'organizzazione) a Canary Wharf, nella zona dei docks di Londra. Il conflitto riprese, anche se non con l'intensità di prima, ma in seguito alle elezioni politiche britanniche del 1997, nelle quali il partito laburista guidato da Tony Blair aveva ottenuto una schiacciante maggioranza, l'IRA decise di ripristinare la tregua, anche se questa volta dovette far fronte alla scissione di alcuni dissidenti, che, sotto la guida di Micky McKevitt, ex quartiermastro generale dell'IRA, diedero vita alla Real IRA.

Campagna antidroga della R.A.A.D.

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Nell'aprile del 2009 venne formato a Derry un gruppo paramilitare, che si faceva chiamare Republican Action Against Drugs (R.A.A.D.), allo scopo di combattere i narcotrafficanti locali[12]. Nello stesso anno avvennero diversi attentati e sparatorie contro presunti narcotrafficanti e spacciatori. Gli attentati continuarono fino al 2014, quando la R.A.A.D. decise di unirsi con la R-IRA[13][14]. Gli attentati consistevano in lanci di bombe carta e spari di intimidazione in parti del corpo non letali[15], ma, il 9 febbraio 2012, le R.A.A.D. uccisero Andrew Allan davanti alla propria abitazione[16][17]. Un altro evento che suscitò parecchio scalpore avvenne il 26 aprile 2012, quando una madre fu costretta a portare il figlio diciottenne a membri delle R.A.A.D., i quali gli spararono alle gambe, senza ucciderlo[18]. A seguito dell'episodio, avvennero manifestazioni contro il gruppo terroristico, alle quali parteciparono oltre duecento persone[19].

Guerra alla droga della D.A.A.D.

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Prima della R.A.A.D., negli anni novanta, esisteva un altro gruppo paramilitare, che si faceva chiamare D.A.A.D. (Direct Action Against Drugs), il quale, a differenza della R.A.A.D., che preferiva minacciare i narcotrafficanti, uccideva gli spacciatori ed affiliati ad organizzazioni criminali; il gruppo ha operato dal 1995 fino al 2001, uccidendo nove narcotrafficanti, per poi passare dalla parte del gruppo terroristico repubblicano R-IRA[20][21].

Cronologia

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Operazione Banner
parte del conflitto nordirlandese
Data14 agosto 1969 - 31 luglio 2007
LuogoIrlanda del Nord
EsitoCessate il fuoco da parte dell'IRA e smilitarizzazione da parte del Regno Unito.
accordo del Venerdì Santo.
Schieramenti
Effettivi
21 000 soldati britannici
13 000 agenti del RUC
6 500 soldati dell'UDR
Circa 750 militanti
Perdite
763 morti
719 morti per altre cause
6100 feriti
128 morti
155 civili uccisi
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Morti durante i Troubles (la grandezza di ogni cerchio rappresenta la proporzione sul totale dei morti)

Influenza culturale

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Il conflitto nordirlandese è stato fonte d'ispirazione per diverse canzoni e film tra cui:

Note

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Annotazioni
  1. ^ L'eufemismo "disordini" ha, come termine politico, una lunga storia alle spalle, tanto in Irlanda quanto nel Regno Unito. Nel contesto degli anni sessanta faceva solitamente riferimento sia alla guerra d'indipendenza irlandese, sia alla guerra civile irlandese, avvenute in seguito alla prima guerra mondiale. Esistente fin dal 1378 secondo l'Oxford English Dictionary, il termine troubles è stato utilizzato a varie riprese nel passato per designare dei periodi di turbe o eversione popolare. Bisogna attendere diversi anni dall’inizio di questo conflitto perché tale termine arrivi ad essere impiegato comunemente per designarlo in particolare. CAIN, Why is the conflict referred to as 'the Troubles'?, su cain.ulst.ac.uk.
Fonti
  1. ^ Carola Cuccurullo, “ The Troubles ”: una profonda ferita nella storia del Nord Irlanda che rischia di riaprirsi., su Opinio Juris, 2 luglio 2019. URL consultato il 19 luglio 2019.
  2. ^ Malcolm Sutton, Bear in Mind These Dead: Index of Deaths from the Conflict in Ireland, Beyond the Pale Publications, 1994. ISBN 09514229-44
  3. ^ Coogan, 1996, p. 66.
  4. ^ Coogan, 1996, p. 88.
  5. ^ Coogan, 1996, pp. 158-162.
  6. ^ David McKittrick et al., Lost lives, Edinburgh, Mainstream Publishing, 2001.
  7. ^ Martin Dillon, The Shankill butchers, London, Arrow Books, 1990.
  8. ^ Peter Taylor, Provos. The IRA and Sinn Fein, London, Bloomsbury, 1998, p. 214.
  9. ^ David Beresford, Ten men dead, London, HarperCollins, 1994.
  10. ^ Brian Campbell, Laurence McKeown e Felim O'Hagan, Nor meekly serve my time, Belfast, Beyond the Pale, 1994.
  11. ^ Toby Harnden, Bandit country. The IRA & South Armagh, London, Hodder & Stoughton, 1999, pp. 9-11.
  12. ^ PremiumSale.com Premium Domains, su independentmonitoringcommission.org. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2011).
  13. ^ Henry McDonald, Republican dissidents join forces to form a new IRA, in The Guardian, London, 26 luglio 2012. URL consultato il 26 luglio 2012.
  14. ^ New IRA: full statement by the dissident 'Army Council', in The Guardian, London, 26 luglio 2012. URL consultato il 26 luglio 2012.
  15. ^ 'Only way to eradicate drugs scourge is to remove the dealers' – Exclusive interview with Republican Action Against Drugs (RAAD), su derryjournal.com, 18 agosto 2009. URL consultato il 24 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2016).
  16. ^ a b Staff, RAAD admit Muff attack, su derryjournal.com, Derry Journal, 11 marzo 2011. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2012).
  17. ^ a b Staff, RAAD warn estate agents, su derryjournal.com, Derry Journal, 24 maggio 2011. URL consultato il 12 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2012).
  18. ^ "Mother's anguish after she was ordered to bring son to be shot". Belfast Telegraph, 30 April 2012. Retrieved 30 April 2012.
  19. ^ "Protest rally against RAAD is held in Londonderry". BBC News, 28 April 2012; retrieved 30 April 2012.
  20. ^ Irish Republican Army (IRA) profile, globalsecurity.org; accessed 10 February 2016.
  21. ^ DAAD profile, bbc.co.uk; accessed 10 February 2016.
  22. ^ Martin Dillon, 25 years of terror, London, Bantam Books, 1996, pp. 218-219.
  23. ^ Ed Moloney, La storia segreta dell'IRA, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2004, p. 25.
  24. ^ Gibraltar Three and the Milltown massacre, su youtube.com, YouTube, 3 dicembre 2013. URL consultato il 7 maggio 2014.
  25. ^ CAIN: Chronology of the Conflict 1995; accessed 8 November 2007.
  26. ^ a b CAIN: Chronology of the Conflict 1996; accessed 8 November 2007.
  27. ^ CAIN: Chronology of the Conflict 1998; accessed 8 November 2007.
  28. ^ a b CAIN: Chronology of the Conflict 1999; accessed 8 November 2007.
  29. ^ [1]: Chronology of the Conflict 2001; accessed 8 November 2007.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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