Costantino Mortati

Giudice della Corte costituzionale della Repubblica Italiana
Durata mandato20 dicembre 1960 –
20 dicembre 1972

Deputato dell'Assemblea Costituente
Durata mandato25 giugno 1946 –
31 gennaio 1948
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CollegioCollegio Unico Nazionale
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per la Costituzione
  • Membro della Seconda Sottocommissione
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLauree in giurisprudenza, filosofia e scienze politiche
Professionedocente universitario

Costantino Napoleone Mortati (Corigliano Calabro, 27 dicembre 1891Roma, 24 ottobre 1985) è stato un giurista e costituzionalista italiano di origine arbëreshë. È annoverato fra i più autorevoli giuristi italiani del XX secolo[1]. Tra i suoi allievi sono da ricordare Giuseppe Ferrari, Leopoldo Elia, Mario Galizia e Sergio Fois.

Biografia

Originario di San Basile (CS) per parte materna e di Civita (CS) per via paterna, studiò prima a San Demetrio Corone, dove conseguì il diploma di maturità classica, e poi a Catania. Nel 1914 si laureò in Giurisprudenza a Roma. Nel 1917 si laureò, sempre a Roma, in Filosofia. Nel 1930, inoltre, conseguì la laurea in Scienze politiche[2].

Allievo di Sergio Panunzio, dal 1936 insegnò diritto costituzionale all'Università di Messina.

Successivamente, fu professore ordinario di diritto costituzionale presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Macerata, di cui fu anche Rettore. In seguito tenne l'insegnamento di "Diritto pubblico" presso il Regio Istituto navale di Napoli. Proprio a Napoli, nel 1940 fu professore presso la Federico II, anno durante il quale scrisse il suo saggio: La Costituzione in senso materiale.

Nel 1946 fu eletto deputato per la Democrazia Cristiana all'Assemblea costituente, e fece parte della "Commissione dei 75"[3], di cui fu uno dei protagonisti: "a questo personaggio così schivo e riservato si devono molti caratteri attribuiti nella Costituzione agli istituti parlamentari"[4].

Dal 1948 al 1960 ordinario di "Diritto costituzionale italiano e comparato" presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma "La Sapienza"; svolse anche l'attività forense[5]. Fu anche segretario della Corte dei conti.

Nel 1960 fu nominato giudice della Corte costituzionale, dove rimase fino al 1972. Nell'ultimo periodo fu anche vice presidente.

Nel 1977 fu colpito da una grave forma di paralisi. Morì a Roma nel 1985.

Il pensiero giuridico

Molto importanti i suoi studi sulla costituzione materiale del 1940[6]. Tali studi, trascurati per lunghi anni, sono stati rivisitati alla fine del XX secolo e riscuotono oggi notevole consenso[7].

La sua visione della Costituzione è in qualche modo intermedia tra la posizione di Hans Kelsen e quella di Carl Schmitt[8]. Al riguardo si può sostenere che il punto di riferimento è l'individuazione dell'elemento primigenio dell'esperienza giuridica[9], che egli individua nell'ordinamento” più che nelle “norme”, rovesciando la posizione di Kelsen e differenziandosi dal pensiero schmittiano, che poneva viceversa l'accento sulla "decisione"[10].

All'interno della sua idea di costituzione materiale è assegnato un ruolo fondamentale al partito politico[11]: agganciandosi così a qualcosa di definito e concreto l’autore sfugge al rischio di utilizzazioni autoritarie, inevitabili quando il riferimento è genericamente al popolo, che facilmente conduce all’idea di qualcuno che del popolo interpreta la volontà e lo “guida”: al Führer, insomma, della Germania nazista. Per Mortati la costituzione materiale, nucleo fondamentale intoccabile che caratterizza e identifica il sistema, sta invece nei principi, valori e interessi di cui sono portatrici le forze dominanti, o la forza dominante (com’era al tempo in cui l’autore scriveva): lineare in quest’ultimo caso, composita nel primo essendo la risultante delle diverse posizioni e forze"[12]. "La “funzione” giuridica e organica del partito politico altro quindi non è, nella visione mortatiana, che la naturale proiezione del processo di nazionalizzazione delle masse"[13].

Opere

È da ricordare anzitutto il suo importante manuale, le Istituzioni di diritto pubblico, più volte ampliato e ristampato[14], nonché Le forme di governo (1973), considerato tutt'oggi una delle più complete introduzioni allo studio del diritto costituzionale comparato.

Fu autore di molte opere, tra cui:

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Giudice costituzionale»
— 29 aprile 1961[15]

Note

  1. ^ v. Mario Galizia - Paolo Grossi (a cura di), Il pensiero giuridico di Costantino Mortati, Giuffrè, MIlano, 1990.
  2. ^ Costantino Mortati, su dpce.it. URL consultato il 9 ottobre 2019.
  3. ^ Viene anche "nominato ad hoc un altro organismo ristretto, il Comitato dei diciotto, in cui il testo viene limato, corretto, glossato e restituito al giudizio dei colleghi costituenti e in cui i Piero Calamandrei e i Costantino Mortati, i Renzo Laconi e i Paolo Rossi si cimentano in un braccio di ferro giocato con abilità e dottrina. Ma niente lungaggini, bizantinismi, dottrinarismi freddi, ostruzionismi accademici": BATTISTA PIERLUIGI, Dopo la Liberazione, in pochi mesi di "concordia quasi irreale" nacque la Costituzione. Ma si può ripetere il "miracolo del '47" ?, La Stampa, 13 giugno 2000.
  4. ^ Domenico Novacco, L'officina della costituzione italiana: 1943-1948, Feltrinelli, 2000, p. 156
  5. ^ Per la celebre causa attivata dalla signora Rosa Oliva (contro la legge del 1919 che vietava alle donne di partecipare ai concorsi per la carriera prefettizia, quella diplomatica, militare o per entrare in magistratura), v. Satta Antonio e Sisto Alberto, Eroi fai da te, in Il Mondo, 5 giugno 1998: «Lei non fa una piega e va dal professore con il quale si è laureata: il costituzionalista Costantino Mortati. Lui l'ascolta e poi si limita a domandare: "Queste cose le sta raccontando al professore o all'avvocato?". E lei, senza scomporsi: "Io intendo ricorrere, se mi volesse patrocinare sarei molto onorata". Mortati non ci pensa su e risponde: "Si può fare"».
  6. ^ José Joaquín Fernández Alles, Costantino Mortati en el 125º Aniversario de su nacimiento. Reflexiones sobre la Constitución en sentido material y fundacional, in Federalismi.it, 21/12/2016.
  7. ^ Paolo Armaroli, La strana nostalgia di D'Onofrio per i padri fondatori, in Il Giornale, 23 agosto 2003: "un mostro sacro del diritto come Costantino Mortati in una sua famosa opera sostenne che una Costituzione scritta è valida in quanto sorretta dalla Costituzione in senso materiale".
  8. ^ La Torre M., The German impact on fascist public law doctrine: Costantino Mortati's "material constitution', Darker legacies of law in Europe: the shadow of National Socialism and fascism over Europe and its legal traditions, 2003, pp. 305-320.
  9. ^ Elaborata al fine di ricercare un “contenuto della costituzione. indipendente dalle particolarità delle singole figure storiche di Stato”, un contenuto “tipico determinabile in via di deduzione logica”: C. Mortati (1940), La costituzione materiale, ristampa inalterata, Milano, 1998, pp. 16 e ss.
  10. ^ "La teoria di Carl Schmitt – che pone alla base della costituzione “la decisione politica fondamentale circa la specie e forma dell’unità politica di un popolo” – viene precisata modificata già riguardo al soggetto: che non è per Mortati “il popolo”, entità generica e indifferenziata: sono, viceversa, le forze dominanti": Lorenza Carlassare, Mortati, Esposito, Crisafulli, Democrazia e diritto: XLVIII, 1/2, 2011, p. 307 (Milano: Franco Angeli, 2011).
  11. ^ V. Costantino Mortati, “Concetto e funzione dei partiti politici”, in Quaderni di Ricerca, s. l., 1949, ripubblicato da Nomos (2-2015).
  12. ^ Lorenza Carlassare, Mortati, Esposito, Crisafulli, Democrazia e diritto: XLVIII, 1/2, 2011, p. 307 (Milano: Franco Angeli, 2011).
  13. ^ Paolo Ridola, Democrazia e rappresentanza nel pensiero di Costantino Mortati, in Il pensiero giuridico di Costantino Mortati, a cura di M.Galizia e P.Grossi, Giuffrè, Milano, 1990, 259 sgg.
  14. ^ Ancora citato decenni dopo la sua pubblicazione: "il più grande giurista democristiano presente alla Costituente, Costantino Mortati, (...), da costituente e da costituzionalista, già molti decenni fa ha scritto, nelle sue Istituzioni di diritto pubblico, che i provvedimenti di grazia 'appartengono alla competenza propria del Capo dello Stato, nella sua veste di organo dell'unità nazionale, tale da offrire garanzia che il suo esercizio si svolga all'infuori dell'influenza di interessi di parte' e che 'pertanto la controfirma apposta al decreto del Ministro guardasigilli ha solo carattere formale" (Marco Boato, "SOFRI - BOATO, PANNELLA HA FATTO RIEMERGERE NORMA COSTITUZIONE", 9 aprile 2004 ore 16.55, Agenzia Giornalistica Italia).
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

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