Difenilzinco
modello ball and stick
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formula di struttura
formula di struttura
Nome IUPAC
Difenilzinco
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC12H10Zn
Massa molecolare (u)219.59 g/mol
AspettoSolido bianco
Numero CAS1078-58-6
Numero EINECS214-082-2
PubChem517896
SMILES
C1=CC=[C-]C=C1.C1=CC=[C-]C=C1.[Zn+2]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
facilmente infiammabile
Frasi H228 - 250
Consigli P210 - 222 - 231 - 233 - 240 - 241 - 280 - 302+335+334 - 370+378

Il difenilzinco è un composto chimico di formula C12H10Zn che in condizioni normali si presenta come un solido bianco.[1] In sintesi organica, è utilizzato come reagente per funzionalizzare molecole con l'inserimento di un gruppo fenile, come può avvenire nella reazione di Michael, in cui svolge il complito di nucloefilo (cosiddetto donatore di Michael), o nella reazione di Neghishi.

Sintesi

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Il difenilzinco è disponibile in commercio e, generalmente, lo si può sintetizzare con tre metodi differenti.

In accordo alla teoria HSAB, entrambe le reazioni di transmetallazione presentano l'equilibrio di reazione spostato verso la formazione dei prodotti.

Caratteristiche strutturali e fisiche

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Il difenilzinco isolato esiste come dimero PhZn(μ-Ph)2ZnPh allo stato solido (e non solvatato).[5]

Il difenilzinco è un composto organico dello zinco ed è considerato l'equivalente sintetico di un sintone feniluro (Ph-).

La relativa stabilità del composto è dovuta all'impossibilità intrinseca di subire due reazioni di decomposizione tipiche invece degli alchili dei metalli di transizione: l'α–eliminazione di idruro metallico (a sua volta spesso instabile), poiché non ci sono idrogeni sul carbonio legato a Zn), e soprattutto la βeliminazione, poiché produrrebbe un intermedio di natura benzinica estremamente instabile.

Il composto è infatti termicamente stabile (punto di ebollizione 280-285°alla pressione atmosferica di 760 mmHg), tuttavia è sensibile all'aria ed all'umidità.

Note

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  1. ^ a b (EN) Guillaume Pelletier, Diphenylzinc, in Encyclopedia of Reagents for Organic Synthesis, Chichester, UK, John Wiley & Sons, Ltd, 2013, DOI:10.1002/047084289x.rn01548, ISBN 978-0-471-93623-7.
  2. ^ (EN) Julia E. Fleckenstein e Konrad Koszinowski, Lithium Organozincate Complexes LiRZnX 2 : Common Species in Organozinc Chemistry, in Organometallics, vol. 30, n. 18, 26 settembre 2011, pp. 5018–5026, DOI:10.1021/om200637s. URL consultato il 4 agosto 2024.
  3. ^ David Y. Curtin e John L. Tveten, Reaction of Diarylzinc Reagents with Aryldiazonium Salts. Direct Formation of cis-Azo Compounds, in J. Org. Chem., vol. 26, n. 6, 1961, pp. 1764, DOI:10.1021/jo01065a017.
  4. ^ P Markies, Gerrit Schat, Otto S. Akkerman, F. Bickelhaupt e Anthony L. Spek, Complexation of diphenylzinc with simple ethers. Crystal structures of the complexes Ph2Zn·glyme and Ph2Zn·diglyme, in J. Organomet. Chem., vol. 430, 1992, pp. 1–13, DOI:10.1016/0022-328X(92)80090-K.
  5. ^ Peter R. Markies, Gerrit Schat, Otto S. Akkerman, Friedrich Bickelhaupt, Wilberth J. J. Smeets e Anthony L. Spek, Coordinational behavior of solvent-free diorganylzinc compounds: the remarkable x-ray structure of dimeric diphenylzinc, in Organometallics, vol. 9, n. 8, 1990, pp. 2243, DOI:10.1021/om00158a022.

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