Per fenomeni cadaverici in ambito medico si intendono le modificazioni a cui un corpo va incontro nel periodo successivo al decesso. Questi fenomeni morfologici, fisico-chimici, anatomici e bioumorali sono indagati in tanatologia e permettono di diagnosticare cronologicamente la morte del soggetto.[1]
Classicamente vengono distinti due gruppi principali: i "fenomeni abiotici" e i "fenomeni trasformativi". A loro volta questi possono essere suddivisi in: fenomeni abiotici immediati e consecutivi e fenomeni trasformativi distruttivi e speciali.[2]
I fenomeni abiotici immediati comprendono quelli che un tempo era denominata "triade del Bichat"[3]:
I fenomeni abiotici consecutivi comprendono:[2]
Successivamente, col passare delle ore, cominciano a manifestarsi i cosiddetti segni trasformativi. Quelli distruttivi comprendono:[2]
Se il cadavere è ubicato in ambienti con particolari caratteristiche fisico-climatiche, si manifestano i segni trasformativi speciali:[2]