Col termine fotoperiodismo si indica quel complesso di reazioni che gli organismi presentano al ritmo ambientale giornaliero e stagionale dei periodi di luce (fotofase) e di oscurità (scotofase).
Questo fenomeno ha un'enorme importanza biologica, perché influenza la morfologia, la fisiologia, l'etologia e l'ecologia dei viventi.
Il numero delle ore che intercorrono fra l'alba ed il tramonto varia nei diversi luoghi, in funzione del periodo dell'anno e della latitudine :

I cicli stagionali sono circa gli stessi ogni anno e i viventi coordinano con essi le loro attività.

Il fotoperiodismo nelle piante (scoperto nel 1920) determina, in particolare, l'epoca della fioritura, infatti se queste non sono sottoposte ad una precisa serie di ore di luce e di buio non fioriscono; possiamo distinguere a tal fine:

In generale sono brevidiurne le piante che si sono evolute fino a 30° di latitudine, longidiurne quelle delle latitudini più elevate.

Girasole, riso, mais, pisello e pomodoro sono neutrodiurne.

Il fotoperiodismo ha grande importanza anche per gli animali. Ad esempio, quando verso la fine dell'autunno i giorni si accorciano sensibilmente, gli insetti cominciano a subire adattamenti fisiologici necessari alla loro sopravvivenza invernale.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàGND (DE4174538-3 · J9U (ENHE987007543629305171 · NDL (ENJA00566773