Gioielleria Musy Padre e Figli | |
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Insegna della gioelleria | |
Stato | Italia |
Fondazione | 1707 a Torino |
Fondata da | Giacomo Musy |
Sede principale | via Po 1 |
Settore | Gioielleria e orologeria |
Sito web | www.musygioielli.it/ |
Musy Padre e Figli è una gioielleria e orologeria di Torino: la più antica d'Italia.[1] La sua produzione era così preziosa e accurata che divenne rapidamente la gioielleria più apprezzata da Casa Savoia.
La famiglia Musy era originaria di Massongy, ma il fondatore dell'azienda, Giacomo Musy, decise di lasciare il suo paese di origine per seguire un corso di formazione in oreficeria e orologeria a Ginevra, per poi stabilirsi nel 1706 a Torino, dove aprì una bottega laboratorio insieme al figlio Luigi. La prima bottega si trovava nel "Padiglione reale", ossia in un edificio che collegava Palazzo Madama a Palazzo Reale, nell'attuale piazza Castello.[2]
Il 16 agosto 1754 Luigi Musy venne ufficialmente nominato "mastro orologiaio" e il 30 aprile 1765 lui e il fratello Claudio ottennero la patente di orologiaio da Luigi Vittorio di Savoia-Carignano, con il permesso di fregiarsi come fornitori dei Principi di Carignano. Nel 1787 ottennero lo stesso onore da Carlo Emanuele III di Savoia con il titolo di "Orefici e orologiai di Casa Savoia". Dopo la morte di Luigi, avvenuta nel 1784, la società fu gestita dal di lui figlio Pietro Nicolao, affiancato dai rispettivi figli, Carlo Luigi e Stefano Amedeo.
Il 1811 fu un anno infausto perché morì Pietro Nicolao e un terribile incendio devastò la vecchia bottega. I due figli di Pietro decisero di riorientare l'attività dell'azienda, concentrandosi sulla gioielleria e aprendo un nuovo e prestigioso negozio in via Po 1. La famiglia Musy continuò la sua attività sotto la guida dei figli di Carlo Luigi, Antonio, Giuseppe e Vincenzo, che seppero approfittare della crescita economica della città, dovuta al suo ruolo centrale di culla della nuova famiglia reale italiana.
Nel 1845 i Musy ricevettero il prestigioso incarico di assemblare un orologio per il proscenio del Teatro Carignano.
Nel 1868 l'allora principessa Margherita di Savoia incaricò la gioielleria di rimontare due bracciali, in occasione delle sue nozze con il cugino Umberto. Da quel momento la ditta Musy divenne la gioielleria di fiducia di colei che sarebbe diventata la prima regina d'Italia. Numerosi furono i gioielli creati per lei che poi entrarono a far parte dei gioielli della Corona d'Italia.
Nel 1895 alcuni membri della famiglia lasciarono la società e ad Amedeo, figlio di Antonio Musy, si affiancò un nuovo socio, Mario Roggero, anch'egli legato alla famiglia. Era il 1902 quando la ditta decide di allestire un suo padiglione all'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna di Torino, ottenendo tra l'altro un diploma d'onore.[3] Nel 1925 la ditta Musy Padre e Figli ottenne la patente di fornitore della Real Casa da Vittorio Emanuele III.[4]
La società è rimasta legata alla famiglia fino al 2011, quando l'ultimo discendente Luigi Roggero, nipote di Katie Musy, l'ha ceduta a Mario Bellitti.[5] Il negozio fa parte della lista dei locali storici della città di Torino.[6]