Nella sociologia, un gruppo sociale è un insieme di individui che interagiscono gli uni con gli altri, in modo ordinato, sulla base di aspettative condivise riguardanti il rispettivo comportamento. È un insieme di persone i cui status e i cui ruoli sono interrelati.

Xilografia polacca del 1655 che raffigura una serie di individui come espressione di diversi gruppi sociali. Da sinistra in alto: un ebreo, un barbiere-chirurgo, un pittore, un macellaio, un musicista, un sarto, una locandiera, un farmacista; in basso: un calzolaio, un orafo, un mercante, un armeno, e una venditrice.

Gli esseri umani sono portati a cooperare, competere, analizzare, produrre idee, progettare e decidere in gruppo, i gruppi sono una parte vitale della struttura sociale. I gruppi si formano e si trasformano costantemente; non è necessario che siano autodefiniti e spesso sono definiti dall'esterno.

Secondo Lewin un gruppo può definirsi:

«una totalità dinamica. Ciò significa che un cambiamento di stato di una sua parte o frazione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre. Il grado di interdipendenza delle frazioni del gruppo varia da una massa indefinita a un'unità compatta. Dipende, tra gli altri fattori, dall'ampiezza, dall'organizzazione e della coesione del gruppo.[1]»

Descrizione

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Caratteristiche

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I gruppi hanno diverse caratteristiche:

  1. i membri del gruppo interagiscono e si influenzano a vicenda;
  2. ogni membro deve rispettare le cosiddette norme di comportamento, che caratterizzano un determinato gruppo;
  3. ogni membro in un gruppo gioca dei ruoli;
  4. tutti i membri sono interdipendenti, cioè hanno bisogno l'uno dell'altro per arrivare agli scopi che il gruppo si è prefissato.

I gruppi vengono tenuti insieme dalla cosiddetta coesione, ossia dall'intensità della relazione tra i membri del gruppo. La coesione è determinata da molti fattori tra i quali vi sono:

  1. mutua attrazione, ossia che i membri provano attrazione l'uno verso l'altro.
  2. identificazione, in quanto un membro si identifica col gruppo.

Alcune classificazioni

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In base ai fini, vi sono due tipi di gruppo: quello strumentale e quello affiliativo.

In base al tipo di relazione il gruppo può essere primario o secondario.

Si possono classificare i gruppi in base al numero di componenti.

Tipologie

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Fredrik Barth interpretò la realtà sociale come un processo e per questo elaborò il modello generativo. Secondo lo studioso l'attraversamento di confini da parte di modelli esterni porta ad una risposta per la salvaguardia del gruppo e alla creazione di nuovi modelli generativi (es. di comportamento). Il contatto con l'esterno modifica in modo incorporativo non drastico. Queste tre caratteristiche sono state evidenziate (per quanto riguarda la vita di tutti i giorni) dal sociologo Robert K. Merton che definisce il gruppo come un insieme di persone interagenti l'una con l'altra, dotate di senso di appartenenza e considerate come membri di un determinato gruppo non solo da loro ma anche da coloro che non ne fanno parte.

Cause e dinamica

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Perché nascono i gruppi ?

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Nella nostra vita il gruppo costituisce una parte fondamentale: siamo nati in un gruppo, cioè la famiglia, in classe impariamo in gruppo, giochiamo in gruppo...

Da quando l'uomo si trova sulla Terra, egli ha sempre vissuto in gruppo. Con il gruppo noi possiamo soddisfare dei bisogni, siano essi biologici o psicologici, che non possiamo soddisfare da soli. Quindi il gruppo ha l'obiettivo di migliorare la sopravvivenza dell'individuo.

Gli psicologi sociali evoluzionisti dicono che la selezione naturale favorisce non chi vive in isolamento, ma chi vive in gruppo perché è, a partire da esso, che si forma la persona, nonché la società che la circonda.

La percezione di appartenenza

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Secondo le Teorie della percezione sociale relative al tema della Social cognition, esistono varie motivazioni in base alle quali si percepisce la propria appartenenza ad un gruppo:

I processi di interazione intergruppi (ovvero di relazione e confronto tra gruppi, e non solo nel gruppo) sono un tema assai complesso, di grande rilevanza teorico-applicativa nello studio dei conflitti sociali, della sociologia politica, dei problemi relativi al razzismo ed ai processi migratori. La più compiuta teoria delle relazioni intergruppi è attualmente la Teoria dell'identità sociale.

Dinamiche del gruppo

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Una colonia di formiche può essere considerata, sebbene in maniera piuttosto forzata, un esempio di gruppo sociale nel mondo animale, dove ciascun esemplare interagisce in maniera ordinata con il resto del gruppo per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Con l'espressione dinamica di gruppo si indica l'evolversi delle relazioni nel gruppo. Lo psicologo sociale Bruce Tuckman propose nel 1965 un modello di evoluzione della vita di gruppo che consiste in cinque fasi sequenziali:

La coesione di gruppo definisce il livello di solidarietà fra i membri, ma anche la condivisione di norme e il relativo senso di appartenenza. Questa coesione è determinata anche da fattori emotivi.

Con l'espressione processi dinamici di gruppo ci si riferisce invece alle dinamiche relazionali ed affettive che hanno luogo nei gruppi terapeutici (il concetto è particolarmente usato in ambito Gruppoanalitico).

Note

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  1. ^ Lewin 1951; trad. it. 1972, pag. 125.
  2. ^ Bordens and Horovitz, "Social psychology".

Voci correlate

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