Guglielmo Pallotta cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale Pallotta | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 13 novembre 1727 a Macerata |
Ordinato presbitero | in data sconosciuta |
Creato cardinale | 23 giugno 1777 da papa Pio VI |
Deceduto | 21 settembre 1795 (67 anni) a Roma |
Guglielmo Pallotta (Macerata, 13 novembre 1727 – Roma, 21 settembre 1795) è stato un cardinale italiano.
In gioventù studiò idraulica e giurisprudenza a Roma. Fu ordinato presbitero e fu canonico della Basilica Vaticana.
Titolare di numerosi incarichi e relative prebende, sotto il pontificato di Clemente XIV (1769-1773) fu nominato economo della Reverenda Fabbrica di San Pietro, segretario della Congregazione del Buon Governo, tesoriere generale della Camera Apostolica. In questo incarico:
«Essendo persuaso [papa Clemente] che era affatto incapace di approfittarsi di veruna sorta di regalie e di incerti, affinché potesse avere il modo di sussistere con decoro corrispondente all'impiego, gli scrisse, a' 13 di Giugno nel 1773, un Breve del seguente tenore: "Dopo di averla collocata nella ragguardevole Carica di Nostro Tesoriere Generale ci siamo accorti di averle accresciuto e peso e dispendio. Circa il peso abbiamo già in lei riconosciuta bastante abilità per sostenerlo, e sicura fedeltà per giovare alla Rev[erenda] Cam[era]. Resta pertanto a Noi il pensiero di liberarla dal dispendio. Che però abbiamo risoluto di assegnarle Scudi Cento per ogni Estrazione del Lotto o sia di Roma o sia di Napoli."»
Papa Pio VI lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 23 giugno 1777 e il 28 luglio 1777 ricevette il titolo di Sant'Eusebio, la cui chiesa fece restaurare. Il 23 settembre 1782 optò per il titolo di Santa Maria degli Angeli.
Dal 21 settembre 1785 fino alla morte fu prefetto della Congregazione delle Acque, Fontane e Canali e prefetto della Congregazione del Concilio. Il 29 gennaio 1787 fu nominato camerlengo del Collegio cardinalizio.
Morì il 21 settembre 1795 all'età di 67 anni, lasciando ai poveri i propri beni, come recita l'epigrafe sulla sua tomba in S. Maria in Portico[1].