Italia Oggi | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | quotidiano |
Genere | economico |
Fondazione | 19 novembre 1986 |
Sede | Via Marco Burigozzo, 5 20122 Milano |
Editore | Italia Oggi Editori - Erinne s.r.l. (Gruppo Class) |
Tiratura | 61.960 (dicembre 2018) |
Diffusione cartacea | 25.810 (dicembre 2018) |
Diffusione digitale | 4.037 (dicembre 2018) |
Direttore | Pierluigi Magnaschi |
Condirettore | Marino Longoni |
Redattore capo | Claudio Mori |
ISSN | 1120-6063 |
Sito web | www.italiaoggi.it/ |
Italia Oggi è un quotidiano economico, giuridico e politico.
La testata è stata fondata da Francesco Zuzic e Pietro Angeli, fondatori ed amministratori di Ipsoa, già presente sul mercato italiano come casa editrice nel settore dell'editoria tecnica (economia e fisco, in prevalenza)[1]. La sede era allora a Milano in via Santa Maria Segreta. Il quotidiano era fatto da un'ottantina di giornalisti (tra cui Livio Sposito, Bruno Costi, Mario Margiocco e Gegia Celotti come responsabile del progetto grafico); la raccolta della pubblicità era affidata alla concessionaria Publikompass. Sotto la direzione di Marco Borsa e Alberto Mazzuca condirettore, il primo numero è uscito il 19 novembre 1986.[2]
Grazie alle intese con l'americano Wall Street Journal e l'inglese The Independent, il quotidiano poteva utilizzare i loro articoli. La foliazione, ripresa dall'americana USA Today, era innovativa in Italia: il giornale era formato da quattro dorsi: economia italiana ed estera nei primi due, norme e tributi nel terzo, finanza nel quarto. Italia Oggi si rivolgeva al mondo dei professionisti (avvocati, commercialisti, ragionieri), utilizzando la specializzazione in questo campo dell'Ipsoa, e al mondo del risparmio, cavalcando la recente nascita dei fondi comuni di investimento. Sulla falsariga del Wall Street Journal, l'articolo di apertura in prima pagina proseguiva all'interno del giornale. Ma la stampa in quattro dorsi separati richiese un impianto tipografico speciale e una distribuzione diretta. I costi salirono e nemmeno un anno dopo sorsero problemi di liquidità.
Alla fine del 1987 il giornale venne ceduto al costruttore Giuseppe Cabassi. Iniziò una girandola di cambiamenti di propriertà. Nemmeno dieci mesi più tardi il quotidiano fu nuovamente ceduto, questa volta al Gruppo Ferruzzi che, coinvolto da lì a poco con Raul Gardini nello scandalo Enimont, decise di vendere la testata, che ritornò brevemente nel 1991 a Francesco Zuzic. Il quotidiano sospese le pubblicazioni dal 28 giugno[3] al 6 agosto 1991. Durante questo periodo la sede venne trasferita in via Marco Burigozzo presso il nuovo proprietario, Class Editori. Iniziò una coabitazione con MF Milano Finanza, l'altro quotidiano della casa editrice. La nuova gestione si pose come obiettivo una diffusione di 27 000 copie[4] e affidò la direzione a Pierluigi Magnaschi, che si trovò, così, a sommare questa carica a quella di direttore di MF Milano Finanza.
La diffusione di un quotidiano si ottiene, secondo i criteri dell'ADS, dalla somma di: Totale Pagata[11] + Totale Gratuita + Diffusione estero + Vendite in blocco.
Anno | Totale diffusione (cartacea + digitale) |
Diffusione cartacea | Tiratura |
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2018 | 29 847 | 25 810 | 61 960 |
2017 | 32 898 | 31 360 | 67 526 |
2016 | 39 762 | 38 217 | 75 074 |
2015 | 43 070 | 41 200 | 80 891 |
2014 | 61 901 | 39 955 | 80 281 |
2013 | 67 307 | 64 395 | 108 428 |
Anno | Diffusione |
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2012 | 80 536 |
2011 | 85 243 |
2010 | 89 088 |
2009 | 86 892 |
2008 | 86 934 |
2007 | 89 343 |
2006 | 88 552 |
2005 | 80 295 |
2004 | 79 384 |
2003 | 79 499 |
2002 | 79 167 |
2001 | 79 153 |
2000 | 75 147 |
1999 | 60 166 |
1998 | 55 006 |
1997 | 46 907 |
1996 | 39 604 |
1995 | 33 503 |
Dati ADS - Accertamenti Diffusione Stampa
Controllo di autorità | VIAF (EN) 211315872 |
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