Jane Austen ritratta nel 1810 circa

Jane Austen (Steventon, 16 dicembre 1775Winchester, 18 luglio 1817) è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa neoclassica del periodo della reggenza inglese, nonché della transizione tra il romanticismo e il realismo[1], e una delle autrici più celebri e conosciute del panorama letterario del Regno Unito e mondiale.

Biografia

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Infanzia e istruzione

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Illustrazione della Canonica di Steventon, da A memoir of Jane Austen (2ª ed. 1871)

Figlia del pastore germanico George Austen e di Cassandra Leigh, Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, un piccolo villaggio dell'Inghilterra meridionale. Penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry Thomas, Francis William, Charles John, Jane e Cassandra Elizabeth), fu legata particolarmente alla sorella Cassandra (che, come l'autrice, non si sposerà mai), con la quale intrattenne una fitta corrispondenza[2] andata per la maggior parte distrutta.[3] Cassandra, oltre che sua sorella, era anche la sua migliore amica.[4]

Jane trascorse il primo anno della sua vita insieme a una balia, come era uso per l'epoca. Crebbe in un ambiente vivace e culturalmente stimolante; il padre si occupò personalmente della sua istruzione, insegnandole il francese e le basi della lingua italiana, e contribuì alla sua crescita letteraria grazie a una collezione di libri che contava circa cinquecento volumi.[5] Nel 1783, secondo le consuetudini familiari, Jane e Cassandra andarono a Oxford e in seguito a Southampton per approfondire la loro istruzione insieme a Mrs. Ann Cawley. Dal 1785 al 1786 le due sorelle frequentarono la Abbey School di Reading[6] e tornarono a casa nel dicembre di quell'anno.

Tra il 1787 e il 1793 Jane Austen scrisse i suoi Juvenilia, tre raccolte, dai toni umoristici o gotici, di racconti, poesie, bozze di romanzi e parodie che emulavano la letteratura dell'epoca e che erano scritti per divertire la ristretta cerchia di conoscenti. Tutti i brani sono infatti dedicati ad amici e parenti con l'eccezione di Edgar ed Emma.[7] Amore e amicizia, il più famoso tra gli Juvenilia, è una parodia in forma epistolare dei racconti romantici; le protagoniste (Laura, Isabel e Marianne) descrivono per corrispondenza le proprie emozioni amorose con toni forti e violenti dimenticando il decoro e il buon senso. La Austen tratterà approfonditamente questo tema pochi anni dopo col personaggio di Marianne Dashwood in Ragione e sentimento.

Primi romanzi

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Albero genealogico della famiglia Austen

Nel dicembre del 1795 Jane Austen conobbe Thomas Langlois Lefroy, il nipote di alcuni vicini di Steventon, per il quale iniziò a provare un attaccamento; la famiglia Lefroy ritenne la figlia del reverendo Austen inadeguata socialmente per il giovane Tom e decise di allontanarlo da Steventon già nel gennaio del 1796. Data la dipendenza economica del giovane Lefroy dal prozio che si occupava dei suoi studi per indirizzarlo all'attività legale, il matrimonio fu così impossibile.[8]

Tra il 1795 e il 1799 Jane Austen iniziò la stesura di quelli che diventeranno i suoi lavori più celebri: Prime impressioni, prima bozza di Orgoglio e pregiudizio, ed Elinor e Marianne che divenne Ragione e sentimento. Nel 1795 lavorò anche a un racconto epistolare, Lady Susan, e scrisse, appunto, il suo primo romanzo Elinor e Marianne. Nel 1796 iniziò a lavorare al suo secondo romanzo Prime impressioni, terminato nell'agosto del 1797 all'età di soli 21 anni.

Colpito dalle doti letterarie della figlia, George Austen, nello stesso anno, contattò un editore proponendo la pubblicazione di Prime impressioni ma senza ottenere alcun esito positivo.[9] Tra il 1797 e il 1798 la Austen rielaborò Elinor e Marianne eliminandone lo stile epistolare e avvicinandolo molto alla stesura finale di Ragione e sentimento. Terminata la revisione iniziò la stesura di un nuovo romanzo che la impegnerà per circa un anno, inizialmente intitolato Susan, poi diventato L'abbazia di Northanger, satira del romanzo gotico molto in voga ai tempi della Austen. Venduto nel 1803 per 10 sterline da Henry Austen a un editore, Benjamin Crosby, non fu pubblicato finché gli Austen non ne riacquistarono i diritti nel 1816.[10]

Bath e Southampton

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Nel dicembre del 1800 il Reverendo Austen decise di lasciare Steventon per trasferirsi a Bath seguito dalla famiglia. Durante il soggiorno nella città Jane scrisse I Watson, rimasto incompleto, e lavorò ad alcune modifiche di Susan. A Bath il padre morì improvvisamente nel 1805, lasciando la moglie e le due figlie in precarie condizioni finanziarie seppur aiutate da Edward, James, Henry e Francis Austen.

Nel 1806 le tre donne si trasferirono a Southampton, dal fratello Frank, e successivamente, nel 1809, a Chawton, un piccolo villaggio dell'Hampshire a pochi chilometri dal loro luogo di origine, dove il fratello Edward mise a disposizione della madre e delle sorelle un cottage di sua proprietà.

Chawton

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Il cottage di Chawton dove la Austen visse alcuni anni della sua vita, ora è il Jane Austen's House Museum

Nel 1811 viene pubblicato Ragione e sentimento, l'esordio letterario di Jane Austen. Con lo stesso editore, Thomas Egerton, nel gennaio del 1813 uscì Orgoglio e pregiudizio, ultima revisione di Prime impressioni. Il romanzo fu accolto immediatamente molto bene e già nell'ottobre dello stesso anno ne fu stampata una seconda edizione. Nel 1812 iniziò la stesura di Mansfield Park, terminato e pubblicato nel 1814, ne furono vendute tutte le copie in sei mesi.[11]

Sempre nel 1814 iniziò la stesura di Emma, concluso nel 1815 e pubblicato nel dicembre dello stesso anno da John Murray, noto editore di Londra. Emma fu l'ultimo romanzo di Jane Austen pubblicato in vita. Infatti il suo ultimo e più maturo romanzo, Persuasione (che scrisse nel 1815), fu pubblicato postumo nel dicembre del 1817 insieme a L'abbazia di Northanger.

Nel 1816 la Austen si ammalò gravemente. Tra le varie ipotesi la più accreditata è quella che la Austen fosse stata colpita dalla malattia di Addison,[12][13] a quel tempo incurabile; nel 1817 la sorella Cassandra la condusse a Winchester, in cerca di una cura adeguata, ma in quella città Jane Austen morì e fu sepolta nella cattedrale. Ancora oggi si può vedere, poco lontano dalla cattedrale, il cottage dove visse gli ultimi tempi della sua vita e dove morì. Negli ultimi mesi di vita aveva continuato a scrivere iniziando la stesura di Sanditon, una satira sul progresso e sulle sue conseguenze, rimasto incompiuto a causa dell'aggravarsi della sua malattia. Nel suo testamento ella indicò di lasciare tutto ciò che aveva a sua sorella e la somma di 50 sterline al fratello.[14]

I suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali "by a Lady" o "by the author of Sense and Sensibility". Nonostante in alcuni circoli aristocratici il nome dell'autrice fosse noto, solo con la pubblicazione postuma de L'Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell'autrice al pubblico.

In vita Jane non lasciò mai la sua famiglia e morì nubile come la sorella; dopo la sua morte, la sorella Cassandra, e in seguito i fratelli e i loro discendenti, distrussero gran parte delle lettere e delle carte private che le erano appartenute.[3] Il nipote J. E. Austen-Leigh ne scrisse una biografia, A memoir of Jane Austen, pubblicata nel 1869; in essa la Austen viene presentata come una signorina esemplare, presa dalla vita domestica e dedita solo incidentalmente alla letteratura[15].

Temi

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Pur vivendo nel periodo delle guerre napoleoniche, la Austen non tratta mai nei suoi romanzi gli avvenimenti bellici. Le milizie di passaggio sono sullo sfondo degli eventi a lei più cari: le cerchie ristrette della provincia, le storie d'amore e la vita quotidiana.[16] Con ironia e arguzia[17] illustra i personaggi che popolano la campagna inglese e che influenzano il sogno di felicità matrimoniale delle sue eroine. Le donne sono il fulcro fondamentale di ogni romanzo, facendo di Jane Austen "una delle prime scrittrici a dedicare l'intero suo lavoro all'analisi dell'universo femminile"[18] o, con le parole di Virginia Woolf, "l'artista più perfetta tra le donne".[19]

Ma l'ironia di Jane Austen non risparmia nemmeno le sue eroine, di cui descrive pregi e difetti in maniera implacabile. Attraverso poche battute sarcastiche il lettore inquadra i personaggi senza la necessità di lunghe dissertazioni. Le donne devono possedere virtù come la moderazione e il buon senso che vincono sulla spontaneità e la passione, come dimostra il diverso destino che la Austen riserva alla ragionevole Elinor e all'impetuosa Marianne in Ragione e sentimento. La timida Fanny Price di Mansfield Park e la remissiva Anne Elliot di Persuasione attendono pazientemente il loro momento conquistando l'amore. Ma anche Elizabeth Bennet coi suoi pregiudizi, la viziata Emma Woodhouse e la sognatrice Catherine Morland maturano e capiscono l'importanza della riflessione[20] giungendo al, sempre presente, matrimonio desiderato.

La quotidianità diventa un importante soggetto narrativo: le abitudini, i luoghi e le classi sociali sono elementi essenziali per lo svolgimento degli eventi. I paesaggi influenzano i caratteri, la riservata campagna è contrapposta alla corrotta città e ai suoi abitanti contro i quali l'autrice si schiera.[16] L'egoismo dei ricchi (i Ferrars, i Bertram) e l'avidità dei nobili (gli Elliot, Lady Catherine de Bourgh) sono gli ostacoli da superare per raggiungere la felicità.

Stile

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"Allora," osservò Elizabeth, "il suo concetto di donna istruita deve comprendere capacità non comuni."

"Appunto, capacità non comuni."

"Oh, si capisce!" esclamò la sua [di Darcy] fedele sostenitrice [Caroline Bingley]; "non si può stimare veramente istruita una persona che non superi di molto la media. Una donna deve conoscere a fondo la musica, il canto, il disegno, la danza e le lingue moderne, per meritare questo attributo; e oltre a tutto ciò, deve avere un certo non so che nell'aspetto e nell'andatura, nel tono di voce, nel modo di esprimersi e di rivolgere la parola, altrimenti l'aggettivo sarà meritato soltanto per metà."

"Deve possedere tutto questo," soggiunse Darcy, "e a tutto questo deve tuttavia unire qualcosa di più sostanziale, il risultato di un affinamento spirituale derivato dalle molte letture."

"Non mi sorprende più che lei conosca soltanto cinque o sei donne istruite. Mi stupisce, se mai, che ne conosca anche una."

Orgoglio e pregiudizio, capitolo 8.[21]

«Il ritratto! Che ardore aveva mostrato a proposito del ritratto! E la sciarada! E cento altre circostanze... come erano parse indicare chiaramente Harriet! Certo, la sciarada, col suo "pronto ingegno" ma d'altronde i suoi "teneri occhi...": di fatto, non conveniva né all'una né all'altra; era un capriccio senza gusto o verità. Chi avrebbe potuto raccapezzarsi in quella balordaggine?»

«"È molto gentile da parte vostra, Mr. Knightley, uscire a questa tarda ora per farci una visita. Ho paura che sia stata per voi una camminataccia."
"Niente affatto, signore. È una magnifica notte di luna; e così mite che devo ritirarmi dal vostro gran fuoco."
"Ma dovete averla trovata umidissima e fangosissima. Mi auguro che non vi prendiate un'infreddatura."
"Fangosa, caro signore! Ma guardate le mie scarpe. Non c'è uno schizzo."»

La scrittura austeniana presenta poche scene descrittive e digressioni narrative, ma è caratterizzata dai dialoghi che l'autrice rende con il discorso diretto, con lo stile epistolare e con il discorso indiretto libero.
Quest'ultimo, fondendo il discorso diretto con la mediazione del narratore, fu utile all'autrice per rendere, in maniera ironica o drammatica, i pensieri e le parole dei protagonisti.[22]

La mancanza dei verbi "dire" e "pensare" nella funzione di collegamento tra il narratore e il personaggio, danno l'illusione al lettore di essere nella mente dei protagonisti. Jane Austen utilizza ampiamente questa tecnica anche per illustrare il background dei personaggi.
Nell'uso del discorso diretto, la Austen assegna a ogni personaggio dei caratteri distintivi che lo rendono riconoscibile dalle sue parole. Ad esempio l'ammiraglio Croft in Persuasione è riconoscibile dallo slang navale mentre il signor Woodhouse di Emma dal suo linguaggio perennemente ipocondriaco.

I dialoghi sono generalmente composti da periodi molto brevi e gli scambi di battute sono rapidi e incisivi. In questo senso, sono particolarmente rilevanti alcune conversazioni tra Elizabeth e Darcy in Orgoglio e pregiudizio.

Opere

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Cronologia delle opere

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Romanzi

Racconti

Lettere

Altri lavori

Frontespizio della raccolta del 1906

Juvenilia - Primo volume (1787-1790)

Juvenilia - Secondo volume (1790-1792)

Juvenilia - Terzo volume (1792-1793)

Nella cultura di massa

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Il lavoro di Jane Austen è stato fonte di ispirazione per scrittori e registi e, a più di due secoli dalla sua morte, la sua popolarità è ancora molto alta.[24] Oltre agli innumerevoli saggi sulla sua produzione letteraria, è osservabile una "rinascita" più popolare negli anni novanta in cui sono stati prodotti decine di film di successo per il cinema e la televisione, al punto che Vanity Fair nel 1996 scrisse:[25]

(EN)

«The hottest writer in show business is not John Grisham or Michael Crichton, but Jane Austen.»

(IT)

«Lo scrittore più di moda nello show business non è John Grisham o Michael Crichton, ma Jane Austen.»

Cinema

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Anne Hathaway ha interpretato il ruolo di Jane Austen in Becoming Jane

Orgoglio e pregiudizio

Ragione e sentimento

Mansfield Park

Emma

Persuasione

Lady Susan

Televisione

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Olivia Williams ha interpretato il ruolo di Jane Austen in "Io, Jane Austen"

Orgoglio e pregiudizio

Ragione e sentimento

Mansfield Park

Emma

L'abbazia di Northanger

Persuasione

Sanditon

Teatro

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Letteratura

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Orgoglio e pregiudizio

Note

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  1. ^ Grundy, Isobel. "Jane Austen and literary traditions". The Cambridge Companion to Jane Austen. Eds. Edward Copeland and Juliet McMaster. Cambridge: Cambridge University Press, 2014. ISBN 978-0-521-74650-2. 192–214
  2. ^ Pietro Citati, Un cappellino di velluto nero, in la Repubblica, 21 maggio 1992. URL consultato il 6 gennaio 2011.
  3. ^ a b Roberto Bertinetti, Jane Austen e Ragione e sentimento, quell'oscura Lady del desiderio, in Il Messaggero. URL consultato il 21 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  4. ^ Jane Austen, 5 curiosità sulla sua vita sentimentale, su libreriamo.it, Libreriamo. URL consultato il 10 luglio 2022.
  5. ^ Poplawski, p. 67.
  6. ^ Austen, De Zordo, p. 16.
  7. ^ Austen, Ierolli, p. 5.
  8. ^ Austen, Mazzucco, p. 5.
  9. ^ Poplawski, p. 11.
  10. ^ Poplawski, p. 19.
  11. ^ Poplawski, p. 18.
  12. ^ Natalia Aspesi, Niente sesso per zia Jane, in la Repubblica, 23 luglio 1989. URL consultato il 6 gennaio 2010.
  13. ^ Dopo quasi due secoli scoperte cause morte di Jane Austen [collegamento interrotto], in ASCA.it, 3 dicembre 2009. URL consultato il 6 gennaio 2010.
  14. ^ Jane Austen, Shakespeare, Francis Bacon, sir Francis Drake: testamenti online, su blitzquotidiano.it. URL consultato l'11 marzo 2014.
  15. ^ Austen, Leigh.
  16. ^ a b Giusti, p. 31.
  17. ^ AAVV, Enciclopedia Garzanti della Letteratura, Garzanti, 2007.
  18. ^ Bertinetti, p. 132.
  19. ^ Woolf, p. 124.
  20. ^ Lara, p. 144.
  21. ^ Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, traduzione di Maria Luisa Agosti Castellani, Biblioteca Universale Rizzoli, 2010, ISBN 978-88-17-01154-9.
  22. ^ Franca Gavino Olivieri, Letture & Lettori, Principato.
  23. ^ Indice romanzi canonici, su jausten.it. URL consultato il 6-1-2010.
  24. ^ Harman.
  25. ^ (EN) Austen as a Hot Property, su worldmags.com. URL consultato il 7 gennaio 2011.
  26. ^ Giovanna Grassi, Le mie nozze indiane, tutte da ridere, in Corriere della Sera, 7 dicembre 2004. URL consultato il 7 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  27. ^ (EN) Pride and Prejudice, su jasna.org. URL consultato il 7 gennaio 2011.
  28. ^ La sceneggiatrice di destini. Jane Austen e il cinema: il perché di una relazione profonda [collegamento interrotto], su jane-austen.it. URL consultato il 7 gennaio 2011.
  29. ^ (EN) Geetika Lizardi, su scriptfactory.co.uk. URL consultato il 7-1-2011 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2010).
  30. ^ (EN) Paige Wiser, Elizabeth and Darcy: Now you can know the rest of the story, in Chicago Sun-Times, 7 agosto 2003. URL consultato il 26 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2016).
  31. ^ Lauren Henderson, Come trovare l'uomo giusto secondo Jane Austen, La Tartaruga, 2006, ISBN 978-88-7738-440-9.
  32. ^ Syrie James, Il diario perduto di Jane Austen, Edizioni Piemme, 2008, ISBN 978-88-566-1257-8.
  33. ^ Arielle Eckstut, Orgasmo e pregiudizio. Il sesso perduto di Jane Austen, Newton Compton, 2006, ISBN 978-88-541-0730-4.
  34. ^ Polly Shulman, La ragazza che voleva essere Jane Austen, Fabbri Editori, 2007, ISBN 978-88-451-4210-9.
  35. ^ un tè con Jane Austin di Catherine Bell 2023 tea srl Milano titolo originale Jane Austen und die Kunst der Worte prima edizione narrativa Tre60 giugno 2023 ISBN 978-88-6702-776-7
  36. ^ Andrea Perego, Il gentiluomo, Supernova, 2022, ISBN 978-8868693145.
  37. ^ Carrie Bebris, Orgoglio e preveggenza, TEA, 2007, ISBN 978-88-502-1280-4.
  38. ^ Carrie Bebris, Sospetto e sentimento, TEA, 2008, ISBN 978-88-502-1511-9.
  39. ^ Carrie Bebris, Le ombre di Pemberley, TEA, 2009, ISBN 978-88-502-1721-2.
  40. ^ Carrie Bebris, L'enigma di Mansfield Park, TEA, 2009, ISBN 978-88-502-2029-8.
  41. ^ Colleen McCullough, L'indipendenza della Signorina Bennet, Rizzoli, 2008, ISBN 978-88-17-02729-8.
  42. ^ Seth Grahame-Smith, Orgoglio e pregiudizio e zombie, Nord, 2009, ISBN 978-88-429-1644-4.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Biografia
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