Legio XXVIII (di Cesare) | |
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Busto "contemporaneo" di Gaio Giulio Cesare | |
Descrizione generale | |
Attiva | nel 49 a.C.[1][2] |
Tipo | legione di epoca repubblicana. |
Battaglie/guerre |
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Comandanti | |
Degni di nota | Gaio Giulio Cesare Gaio Asinio Pollione[1][6] Marco Antonio[1] |
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La legio XXVIII di Cesare era un'unità militare romana di epoca tardo repubblicana, la cui origine è da collegarsi all'inizio della guerra civile, quando venne costituita da emissari di Gaio Giulio Cesare (inizi del 49 a.C.).[2] È una delle cinque legioni, insieme alle legio XXV, XXVI, XXIX e XXX arruolate tra i cittadini italici. Una tra queste legioni sarebbe stata rinominata in seguito Legio Martia come sostiene lo studioso britannico Lawrence Keppie.[7]
Lo stesso argomento in dettaglio: Legio Martia.
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La sua formazione è da collegarsi allo scoppio della guerra civile. Venne formata da emissari di Cesare con cittadini romani inquadrati da esperti soldati della legio X[8] che aveva combattuto in Gallia.[9]
Questa formazione sembra sia stata costituita interamente da cittadini Marsi che erano considerati valorosi e combattivi guerrieri. Giulio Cesare l'avrebbe ribattezzata Legio Martia, sia per la sua provenienza sia per il coraggio dimostrato in battaglia.[7] Il nome dei Marsi e della loro terra Marsia indica appunto l'appartenenza a Marte Dio della Guerra, nome dato dai Romani a questo popolo, gli italici mai conquistati, l'unico insediamento romano che si affacciava alle terre della Marsia è stato Alba Fucens nel 304/303 a.C.
Fu probabilmente una di quelle legioni che parteciparono alla campagna di Cesare in Spagna, a Lerida (giugno-agosto del 49 a.C.). In seguito partecipò anche alla campagna in Africa di Cesare ed alla vittoriosa battaglia di Tapso (4 aprile del 46 a.C.).[1][3] Di nuovo tornò in Spagna e partecipò alla battaglia di Munda (17 marzo del 45 a.C.).[4]
Dopo la morte del dittatore (15 marzo del 44 a.C.), rimase in Spagna insieme alla legio XXX, agli ordini del governatore della Hispania Ulterior, Gaio Asinio Pollione.[1][6]
Passò dalla parte di Marco Antonio e combatté al suo fianco nella battaglia di Filippi contro i cesaricidi (42 a.C.).[4][5] E dopo la battaglia in parte i suoi soldati vennero mandati in congedo. La troviamo ancora in Spagna nel 30 a.C.[10]
In seguito alla riorganizzazione augustea dell'intero esercito romano, venne sciolta negli anni compresi tra il 30 ed il 14 a.C., durante i quali furono congedati tra i 105.000 ed i 120.000 veterani.[11] Alcuni suoi veterani furono insediati a Gerace Marina[12] e a Filippi in Macedonia.[1][10]