Michael Grant (Londra, 21 novembre 1914Londra, 4 ottobre 2004) è stato uno storico e numismatico britannico, specializzato nel periodo classico, insignito della Order of the British Empire.

Biografia

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The World of Rome in uno scaffale, insieme alle Metamorfosi di Ovidio e all'opera omnia di Platone e Aristotele

Michael Grant nacque a Londra, studiò letteratura classica al Trinity College e fu professore di Humanity all'Università di Edimburgo. Fu insignito della OBE nel 1946, della CBE nel 1958, e fu vice-cancelliere (presidente) alla Queen's University di Belfast e all'Università di Khartoum.

È stato presidente della Royal Numismatic Society dal 1953 al 1956.[1]

Nel 1962 gli fu conferita la medaglia della Royal Numismatic Society[2] e nel 1967 la Archer M. Huntington Medal.[3]

Il necrologio pubblicato su The Times lo descrive come "uno di pochi storici dell'antichità ad ottenere il rispetto sia degli accademici che dei lettori profani".[4]

Immensamente prolifico, scrisse e curò più di 50 testi di saggi e traduzioni, coprendo argomenti che spaziano dalla monetazione romana e l'Eruzione del Vesuvio del 79 fino ai Vangeli e Gesù. Descrisse sé stesso come "uno dei pochissimi freelance nel campo della storia antica: un raro fenomeno". La sua traduzione degli Annales di Tacito fu pubblicata nel 1989. La sua autobiografia, My First Eighty Years, è apparsa nel 1994.

Terminata la carriera accademica si trasferì in Toscana, a Gattaiola in provincia di Lucca.[5][6]

Opere

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Opere originali

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Traduzioni

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Curatore

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Note

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  1. ^ Presidents dal sito della Royal Numismatic Society
  2. ^ Sito ufficiale Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive. della Royal Numismatic Society.
  3. ^ Sito ufficiale Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive. dell'American Numismatic Society
  4. ^ The Times, 13 ottobre 2004
  5. ^ Michael Grant, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  6. ^ Storici: è morto Grant biografo degli imperatori romani, in Adn Kronos, Roma, Gruppo editoriale «Giuseppe Marra Communications, 16 ottobre 2004. URL consultato il 22 dicembre 2018.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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