Nuoto Juventus
Sport acquatici
Segni distintivi
Colori sociali Bianco e nero
Dati societari
CittàTorino
PaeseBandiera dell'Italia Italia
FederazioneFIN
Fondazione1941
Scioglimento1946
PresidentePiero Dusio (1941-1946)
Allenatoreinformazione sconosciuta
Impianto sportivoPiscina Juventus[1]
(1 200 posti)
Palmarès
www.juventus.com

Il Nuoto Juventus, anche noto come Circolo Juventus[2] o più semplicemente Juventus, fu una società italiana dedicata agli sport acquatici con sede a Torino. Sezione specializzata nelle discipline di nuoto e tuffi dell'azienda polisportiva Juventus – Organizzazione Sportiva S.A. istituita nel 1941,[3] partecipò in diversi campionati nazionali a squadre organizzati dalla Federazione Italiana Nuoto (FIN), includendo quello di Serie A. Dopo la fine della seconda guerra mondiale in Europa e in seguito a difficoltà in ambito finanziario, concluse le proprie attività nel 1946 durante la fase di liquidazione della polisportiva.[4]

Storia

[modifica | modifica wikitesto]

Istituita nel 1941 su iniziativa dell'allora vicepresidente della Juventus, Piero Dusio, durante la gestione del conte Emilio de la Forest de Divonne — a cui subentrò alla presidenza della polisportiva in quell'anno, continuando il progetto di diversificazione delle attività della società bianconera iniziato nel 1923 dall'imprenditore torinese Edoardo Agnelli[5] —, la sezione di nuoto trovò sede nel Circolo Sportivo Juventus, in corso IV Novembre 151, disputando gli incontri casalinghi nello scenario noto come Piscina Juventus, dalle dimensioni olimpioniche e capace di 1 200 posti.[6] La direzione della sezione venne affidata all'ex calciatore juventino Gianpiero Combi[3] e, in seguito, al dottore Ernesto Bocca.[7] Nell'estate di quell'anno partecipò alle sue prime competizioni ufficiali, il campionato assoluto di tuffi e quello di Serie A a squadre.[8]

Dopo la seconda guerra mondiale, la sezione natatoria e tuffi della Juventus andò incontro a una grave crisi finanziaria[9] che portò alla chiusura dell'attività agonistica nel luglio del 1946.[4]

Strutture

[modifica | modifica wikitesto]

Il Nuoto Juventus ebbe come suo impianto casalingo la Piscina Juventus di Torino, un impianto di dimensioni olimpiche dottato di una tribuna capace di 1 200 posti a sedere,[1] sito all'interno del polifunzionale Circolo Sportivo Juventus, dove si trovava la sede sociale della Juventus O.S.A.[10] La citata struttura era anche in uso regolarmente per le sedute d'allenamento nelle discipline in cui era coinvolta la squadra.

Principali atleti

[modifica | modifica wikitesto]

Tra i nuotatori di maggior prestigio che difesero la squadra bianconera ci sono Maria Luisa Zambrini, Carlo Dibiasi[11] e Otto Casteiner.[9][12]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Molino, p. 4.
  2. ^ Ottime prove delle ondine alla piscina Mussolini, in La Stampa, 1º giugno 1941, p. 4. URL consultato il 18 luglio 2015 (archiviato il 21 luglio 2015).
  3. ^ a b In Corso IV Novembre impianti sportivi in via di realizzazione per le nuove attività della Juventus, in La Stampa, 11 marzo 1941, p. 4. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato il 15 giugno 2018).
  4. ^ a b Ripresa natatoria, in La Nuova Stampa, 25 giugno 1946, p. 2. URL consultato il 14 luglio 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  5. ^ Vasto programma di attività della Juventus, in La Stampa, 4 settembre 1940, p. 3. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  6. ^ Piscina Juventus, in La Stampa, 12 luglio 1941, p. 5. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato l'8 luglio 2015).
  7. ^ La nuova direzione della Juventus, in Stampa Sera, 16 ottobre 1941, p. 4. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato il 24 settembre 2015).
  8. ^ Cozzi campione di tuffi, in La Stampa, 1º settembre 1941, p. 4. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato il 6 luglio 2015).
  9. ^ a b Frangipane, p. 332.
  10. ^ Venchi, pp. 21-22.
  11. ^ Frangipane, p. 277.
  12. ^ Una madrina che ha fatto dello sport una ragione di vita, in L'arte al femminile e lo sport olimpico, Provincia di Torino, 6 marzo 2014, p. 4. URL consultato il 6 luglio 2015 (archiviato il 6 luglio 2015).

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Libri

[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni varie

[modifica | modifica wikitesto]