Occupazione della Francia
Occupazione della Francia - Localizzazione
Occupazione della Francia - Localizzazione
Le aree della Francia occupate dal giugno del 1815 al novembre dal 1818
Dati amministrativi
Nome completoFrancia occupata
Nome ufficialeFrance occupée
Lingue parlateLingua francese
inglese
tedesco
russo
danese
italiano
CapitaleParigi (de iure)
Dipendente daBandiera del Regno Unito Regno Unito
Impero austriaco
Regno di Prussia
Impero russo
Regno di Baviera
Regno di Danimarca
Regno di Sassonia
Granducato d'Assia
Regno di Württemberg
Bandiera della Svizzera Svizzera
Regno di Sardegna
Politica
Forma di governoOccupazione militare
Nascitagiugno 1815
CausaArmistizio della Francia
Trattato di Parigi (1815)
Fine30 novembre 1818
CausaRestaurazione
Territorio e popolazione
Economia
Valutafranco francese
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo, protestantesimo
Religione di StatoCattolicesimo
Religioni minoritarieEbraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Primo impero francese
Succeduto da Regno di Francia (1814-1830)
Ora parte diBandiera della Francia Francia

L'occupazione della Francia (1815-1818) fu l'occupazione militare della Francia decretata sulla base del trattato di Parigi dopo i Cento Giorni e la seconda caduta di Napoleone Bonaparte.

Storia

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Un campo alleato presso Urogne

Dopo la sconfitta di Napoleone, la sesta coalizione anti-francese con le sue truppe decise di occupare la Francia sia per riconsegnarla nelle mani di Luigi XVIII di Francia e guidare il transito delle istituzioni, sia per impedire che il Bonaparte (o meglio i bonapartisti) tentassero un nuovo colpo di stato per ristabilire il primo impero francese.

A partire dal 20 novembre 1815 le truppe alleate che avevano combattuto l'ultima fase delle guerre napoleoniche vennero costrette a rientrare nelle rispettive patrie, lasciando però sul territorio francese 150.000 uomini, prevalentemente appartenenti all'esercito inglese, russo, prussiano e austriaco. Le truppe vennero ridistribuite e trasferite nei dipartimenti di frontiera. Il corpo d'armata britannico era comandato dal duca di Wellington, vincitore a Waterloo, mentre l'esercito austriaco era retto dal barone Frimont, un ex emigrée che aveva deciso di prendere servizio presso l'esercito imperiale; i russi erano guidati dal generale Vorontsov.

L'occupazione alleata sul suolo francese non fu delle più facili, soprattutto a causa delle molteplici tensioni che si ingenerarono con la popolazione locale. Le numerose truppe straniere, infatti, andavano nutrite a spese dello stato francese, e alloggiate, vestite e fornite di tutto il necessario "per mantenere ordine nello stato". Lo stato francese, gravato da altre difficoltà, non riuscì a far fronte alle spese che andavano accumulandosi. Per risolvere in parte il problema fu consentito ai comuni che lo avessero richiesto di raccogliere localmente delle tasse da destinare a queste operazioni, e questo fatto acuì ulteriormente le tensioni tra soldati stranieri e popolazione francese. Il Ministero della Guerra annunciò quindi di avere risorse necessarie a coprire le spese per l'occupazione dal 1º febbraio 1816.

L'occupazione causò un drammatico aumento dei prezzi dei cereali, fatto che andò peggiorando a causa dell'eruzione del vulcano Tambora che proprio nel 1815 determinò condizioni climatiche altamente dannose per le colture. Il prezzo dei generi alimentari di sussistenza aumentò vertiginosamente, facendo aumentare di riflesso il malcontento popolare. Questo fattore, unito a quello dell'occupazione in generale, iniziò a far generare voci favorevoli al bonapartismo e a diffondere un certo risentimento verso le autorità statali, in particolare negli ambienti della classe lavoratrice. L'alta borghesia invece rimase leale e riuscì a guadagnarsi la fiducia del nuovo regime.

Cosacchi al Palais-Royal di Parigi nel 1815

Dopo il 1º febbraio 1816 furono diversi i comuni che chiesero al Ministero della Guerra il rimborso delle spese sostenute per sfamare ed alloggiare le truppe durante i primi mesi dell'occupazione, ma tali fondi impiegarono in alcuni casi sino ai primi anni '40 dell'Ottocento per essere pienamente corrisposti.

A livello locale, invece, la popolazione si abituò gradualmente alla presenza degli occupanti, rendendo meno difficile la vita nelle province occupate. A livello nazionale, il peso finanziario dell'occupazione era sempre più sentito come un problema a cui far fronte in tempi brevi. Il nuovo capo del governo, il duca di Richelieu, cercò a tutti i costi di porre fine all'enorme esborso finanziario rappresentato dall'occupazione alleata. Attraverso il suo ministro delle finanze, il barone Corvetto, Richelieu riuscì a negoziare con la banca inglese Barings e la banca olandese Hopeal la concessione di un prestito per liquidare innanzitutto le indennità di guerra dovute dallo stato francese agli occupanti. Sotto la pressione dei circoli politici inglesi che volevano che la Francia riprendesse il prima possibile e in forze il proprio governo autonomo, le banche concedettero questi prestiti.

Nel novembre 1818, il duca di Richelieu chiese un colloquio con i comandanti alleati per rivedere le condizioni dell'occupazione. Il Congresso di Aix-la-Chapelle segnò quindi la fine dell'occupazione straniera in Francia, la cui fine venne concordata per il 30 novembre 1818. La Francia ottenne alla fine una riduzione delle indennità di guerra da pagare ed aderì alla Santa Alleanza, un sistema diplomatico destinato a stabilizzare e perpetuare l'Europa dei monarchi.

Non appena venne sottoscritto il nuovo trattato, mutarono drasticamente anche le posizioni degli abitanti nei confronti delle truppe occupanti. Il modus vivendi che era stato messo in atto sino a quel momento a poco a poco iniziò ad incrinarsi, le inciviltà si moltiplicarono e la tensione si innalzò ulteriormente. Le autorità centrali esortarono i prefetti a porre fine a queste agitazioni a livello locale, poiché temevano che gli alleati rivedessero la loro decisione di togliere l'occupazione a fronte di nuove problematiche presentatesi sul territorio francese. Tuttavia alcuni corpi d'armata furono ringraziati alla loro partenza per la buona condotta mantenuta, come ad esempio quello del barone de Frimont a Colmar. Nella primavera del 1819, tutte le truppe alleate evacuarono il territorio francese e l'occupazione ebbe ufficialmente fine.

Forze occupanti

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Corpo d'armata austriaco

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Comandante

1ª divisione

2ª divisione

3ª divisione

Artiglieria

Corpo d'armata russo

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Comandante

3ª divisione dragoni

Cosacchi

9ª divisione di fantreria

9ª brigata di artiglieria

12ª divisione di fanteria

12ª brigata di artiglieria

Attaché

Corpo d'armata inglese

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Comandante

Divisione di cavalleria

Divisione di fanteria

Divisione di fanteria

Divisione di fanteria

Altri

Corpo d'armata prussiano

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Comandante

Corpo d'armata bavarese

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Comandante

Corpo d'armata danese

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Comandante

Corpo d'armata sassone

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Comandante

Corpo d'armata del Wurttemberg

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Comandante

Corpo d'armata dell'Hannover

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Comandante

Bibliografia

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