Pasquale Amati (Savignano di Romagna, 24 maggio 1726[1]Ferrara, 23 agosto 1796[1]) è stato un storiografo italiano. Fu padre di Girolamo (1768–1834) e di Basilio Amati (1780–1830)

Biografia

Pasquale Amati studiò a Cesena e Rimini, e poi si trasferì a Roma, dove studiò diritto con Mattia Costantini. A Roma studiò anche le lettere antiche nonché l'archeologia e le lingue orientali. Al suo ritorno a Savignano scrisse due Dissertazioni (Faenza, 1761–63) per dimostrare che il Rubicone era il fiume di Savignano.

Nel 1776 pubblicò a Bologna una Dissertazione sul castro Mutilo degli Antichi Galli e sul Passagio d'Annibale per l'Appennino.

Chiamato dal conte Carlo Mosca Barzi a Pesaro per sovrintendere alla sua tipografia, pubblicò una raccolta di classici di Francesco Antonio Zaccaria, la Biblioteca antica e moderna di storia letteraria, 1766-68.

La sua opera più nota è De Restitutione Purpurarum, in cui studiò approfonditamente la polvere di porpora usata dagli antichi.

Nel 1786, divenne professore di Pandette a Ferrara, cattedra che tenne fino alla sua morte.

Opere

Note

  1. ^ a b DBI.

Bibliografia

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