Pur senza una formale definizione linguistica, il termine patois (pronuncia /pa'twa/) è usato per descrivere una lingua considerata non regolare. Deriva dal francese antico patoier, che significa gesticolare, da patte (= zampa)[1] · [2].
Il termine implica distinzioni di classe tra i locutori del patois e quelli della forma linguistica dominante o standard usata in letteratura e nelle cronache (in gergo professionale l'acroletto).
A seconda dei casi, può riferirsi a:
Non si applica comunemente ai gerghi, che sono varietà linguistiche basate su un lessico. Esistono, tuttavia, alcune eccezioni come nel milanese, dove il termine indicava proprio il gergo tipico della malavita.
La parola presume una visione di tali idiomi come arretrati, rurali e non letterari, ed è quindi considerata offensiva dai locutori degli idiomi stessi.