I perossidi sono composti chimici contenenti il gruppo caratteristico formato da due atomi di ossigeno uniti da un legame covalente semplice (legame O-O).
Essi contengono un atomo di ossigeno in più rispetto agli ossidi corrispondenti. Dato il legame covalente che li unisce, i due atomi di ossigeno hanno numero di ossidazione -1, a differenza del -2 tipico dell'ossigeno nella quasi totalità dei suoi composti. Sono composti diamagnetici.
Il più comune di essi è il perossido di idrogeno, meglio noto come "acqua ossigenata", di formula H2O2. Altri perossidi che hanno diffusione commerciale sono i percarbonati e i perborati. Sono poco diffusi in natura.
I perossidi inorganici in soluzione sono instabili e si decompongono liberando ossigeno gassoso. Miscele di perossidi possono risultare altamente esplosive. L'ossigeno molecolare liberato agisce da ossidante e questo ha favorito lo sviluppo commerciale dei perossidi più stabili nel mercato dei detergenti con attività sbiancante e disinfettante come alternativa ai candeggianti.
L'idrogenoperossocarbonato di potassio di formula K[(HOO)C(O)2] H2O2[1] è il perossido che rilascia la quantità maggiore di ossigeno, il 21,3% in peso, maggiore di altri composti commerciali come il perborato di sodio che arriva solo al 16%.
In recipienti contenenti solventi eterei che rimangono chiusi per tempi di qualche anno si può verificare la formazione di perossidi sulle pareti o nel tappo. La sola apertura del recipiente potrebbe provocare un'esplosione dello stesso, resa ancora più pericolosa dall'estrema infiammabilità del solvente in questione.