I nomina pluralia tantum (in latino 'nomi solamente plurali'), o semplicemente pluralia tantum, sono sostantivi che hanno solo la forma plurale, la quale però indica un solo oggetto.

I pluralia tantum non sono soltanto propri e caratteristici del latino: in italiano, esempi ne sono le voci occhiali (plurale sostantivato dellʼaggettivo occhiale), viveri (‘alimenti, vettovaglie’), traveggole[1] (solo nella locuzione avere le traveggole ‘vedere una cosa per un’altraʼ; nel significato figurato ‘sbagliarsi, fraintendere’); usate specialmente al plurale sono invece le forme forbici e abbaglianti (al singolare: «si è fulminato un abbagliante»), le quali, come le voci viste sopra, designano un oggetto (gli occhiali) o ciascuna parte di una coppia o unità (gli abbaglianti), oppure un complesso di elementi (i viveri).

Opposti ai nomina pluralia tantum sono i nomina singularia tantum, con solo il singolare.

Pluralia tantum della I declinazione

Tra i nomi di città si ricordano:

Pluralia tantum della II declinazione

Tra i nomi di città si ricordano:

Pluralia tantum della III declinazione

Sono pluralia tantum alcuni nomi geografici:

i nomi di feste:

ed altri:

Uso

Con i nomina pluralia tantum è necessario utilizzare il predicato, la copula e il nome del predicato ed eventuali aggettivi nella forma plurale, ad esempio:

L'apposizione, invece, resta al singolare:

Note

  1. ^ «Der[ivato] di traveggo, 1ª pers[ona] ant[ica] del pres[ente] di travedere, con -ole femm[inile] pl[urale]» (Nuovo De Mauro: sotto la voce; di qui le stesse accezioni).

Voci correlate

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