Post hoc, ergo propter hoc (locuzione latina che alla lettera significa dopo di ciò, quindi a causa di ciò[1]) è un sofisma che consiste nell'assumere per causa quello che è un antecedente temporale[2], ovvero si pretende che se un avvenimento è seguito da un altro, allora il primo deve essere la causa del secondo. Spesso la locuzione è semplificata in post hoc.
Questo sofisma è un errore per adduzione particolarmente insinuante, perché la conseguenza temporale sembra inerire al rapporto causale. L'errore è di concludere solamente in base all'ordine degli avvenimenti piuttosto che tener conto di altri fattori che possono escludere la relazione. Una successione temporale è necessaria perché ci sia una relazione causale, ma non è sufficiente. I luoghi comuni, le credenze, le superstizioni e il pensiero magico sono il risultato di questo errore.
L'argomento fallace può essere così riassunto:
Il fatto che due avvenimenti si succedano non implica che il primo sia la causa del secondo[3].
Nietzsche relaziona quelli che definisce "occasionali seguiti" alle "causalità fantastiche" che sono a fondamento di costumi e quindi di eticità, essendo questa essenzialmente conformità al costume:
«Nella misura in cui aumenta il senso della causalità, diminuisce l'estensione del regno dell'eticità: ogni volta infatti che si sono compresi gli effetti necessari e che si è saputo pensarli separati da ogni caso, da ogni occasionale seguito (post hoc), si è distrutta una miriade di "causalità fantastiche", cui sino allora si era pensato come a fondamenti di costumi – il mondo reale è molto più piccolo di quello fantastico – e ogni volta sono scomparsi dal mondo un po' di angoscioso timore...[4]»