Sul piano filosofico realizzare il rebis significava approdare a Dio, concepito dai filosofi neoplatonici, in particolare da Nicola Cusano, come coniunctio o coincidentia oppositorum, cioè «unione degli opposti»:[5] esso è l'Uno che continuamente crea e comprende in sé il molteplice.[6] In Lui è il rebis, l'Adamo primordiale,[6] ovvero la comune radice di tutto ciò che appare contraddittorio e bipolare alla pura ragione, e che l'alchimista non si limita a teorizzare, ma cerca di realizzare in modo pratico nel suo laboratorio.[7]
Grant Morrison ha chiamato Rebis un suo personaggio formato dalla fusione di più esseri.
Nel romanzo Il figlio del giovedì nero (El Nino del Jueves Negro) di Alejandro Jodorowsky, il personaggio el Rebe ha il nome ispirato a questo simbolo dell'alchimia.
Nell'anime "Castlevania" il rebis viene creato dall'unione delle anime di Dracula e sua moglie. L'essere si presenta come metà donna e metà uomo, che coesistono in un unico corpo.
Rebis è il nome del personaggio principale dell'omonimo fumetto, di Irene Marchesini e Carlotta Dicataldo, pubblicato da Bao Publishing (2023)
^Compositum de compositis, in latino «composto dei composti», è anche il titolo di un trattato attribuito ad Alberto Magno (cfr. James A. Weisheipl, Alberto Magno e le scienze, pag. 218, Edizioni Studio Domenicano, 1993).
^Roberto Ortoleva, Ferdinando Testa, Il mito e il nuovo millennio, pag. 356, Moretti & Vitali, 2006.
^abArturo Schwarz, Moshe Idel, Cabbalà e alchimia: saggio sugli archetipi comuni, pag. 163, Giuntina, 1999. Cfr. anche Francesco Attardi, Viaggio intorno al Flauto magico, pag. 246, note 20 e 25, LIM, 2006.
^Roberto Tresoldi, I principi dell'Alchimia, in Alchimia, § 1, De Vecchi editore, 2011.