Roberto Esposito nel 2000

Roberto Esposito (Piano di Sorrento, 4 agosto 1950) è un filosofo italiano, docente di filosofia teoretica presso la Scuola Normale Superiore[1].

È considerato uno degli autori di riferimento dell'Italian Theory. I suoi libri sono tradotti in una decina di lingue.

Pensiero

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Roberto Esposito parte dalla constatazione dell'esaurirsi del tradizionale lessico della politica e dalla consapevolezza della necessità di una sua diversa formulazione. Su questo presupposto, la sua ricerca si incentra sulla ripresa e sulla rielaborazione di questa tradizione all'interno di nuove esigenze, a partire da una reinterpretazione delle categorie classiche della filosofia. A tal fine nelle sue opere lascia interagire saperi e linguaggi differenti, dalla filosofia alla letteratura, all'arte, alla poesia, all'antropologia, alla teologia.

Dopo i primi studi sul pensiero di Vico e Machiavelli, il suo lavoro si è concentrato intorno a quattro nuclei tematici.

La riflessione sull'impolitico

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L'impolitico viene inteso come rovescio impensato dalla politica. Le riflessioni su questo tema sono confluite nei tre volumi Categorie dell'impolitico (il Mulino, Bologna 1988, 1999), Nove pensieri sulla politica (Bologna, il Mulino, 1993, 2010), L'origine della politica (Roma, Donzelli, 1996, 2013).

Il lavoro su comunità e biopolitica

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Le ricerche su questi temi sono confluite nella trilogia (Communitas, Immunitas, Bìos).

Communitas è un tentativo concettuale di ridefinire l'idea di comunità, al di fuori di ogni riferimento ai comunitarismi passati e presenti, privilegiando piuttosto gli autori – da Rousseau a Kant, da Heidegger a Bataille – in cui prevale una concezione della comunità in quanto legge comune dell'«essere insieme», ma anche la coscienza tragica di ciò che contiene di irrealizzabile da un punto di vista politico.

Immunitas è una lettura biopolitica dei conflitti in seno al «corpo sociale». Questo libro persegue il lavoro di scavo teorico cominciato in Communitas e pone la categoria dell'immunità al centro di questa riflessione sulle contraddittorie strategie di difesa della società rispetto ai rischi, reali e immaginari, che la insidiano. In questo senso l’immunizzazione è allo stesso tempo una protezione e una negazione della vita che rischia sempre di diventare una sorta di malattia immune del corpo sociale. Nel più recente Immunità comune. Biopolitica all'epoca della pandemia, immunità e comunità sperimentano una nuova articolazione, determinata dall'esigenza di immunizzare l'intera comunità umana.

Bios è una rilettura, a partire dall'opera di Michel Foucault, della storia del pensiero biopolitico alla luce del concetto d'immunità. Essendo l'immunitas una «protezione negativa della vita», la biopolitica che ne incorpora le procedure è sempre a rischio di trasformarsi in tanatopolitica. Ciò non toglie che possa profilarsi una, sia pur problematica, nozione affermativa di biopolitica[2].

La decostruzione del paradigma di persona e il pensiero dell'impersonale

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Al concetto di persona e di impersonale ha dedicato Terza persona, Politica della vita e filosofia dell’impersonale; Due. La macchina della teologia politica e il posto del pensiero e Le persone e le cose. A partire da una critica del concetto, giuridico romano e teologico cristiano, di persona, inteso come un dispositivo che separa la vita umana da se stessa, l’impersonale è inteso come la forma di una possibile riunificazione tra vita biologica e vita intellettuale, corpo e persona.

Pensiero italiano e filosofia europea

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Nel dittico costituito dai due volumi Pensiero vivente. Origine a attualità della filosofia italiana e Da fuori. Una filosofia per l'Europa ha ricostruito i caratteri prevalenti della tradizione filosofica italiana, a partire da Machiavelli, Bruno e Vico, fino a quella che viene definita Italian Theory[3], inserendola nell’orizzonte del pensiero europeo novecentesco. Essi riguardano la connessione tra le categorie di storia, politica e vita.

Il ruolo del negativo e il pensiero istituente

Il volume Politica negazione. Per una filosofia affermativa segna una svolta aprendo una nuova riflessione ontologico-politica. Contrariamente alle filosofie postmoderne, che tendono a cancellare il ruolo del negativo, questo viene assunto come limite e insieme come motore di una teoria dinamica dell’istituzione. I tre volumi Pensiero istituente. Tre paradigmi di ontologia politica; Istituzione; Vitam instituere. Genealogia dell’istituzione spostano l’attenzione dai poteri istituiti alla dinamica dell’istituire. In tal modo vita e istituzione trovano un’articolazione profonda che fa della vita al tempo stesso oggetto e soggetto del potere istituente.

Opere

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Note

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  1. ^ Curriculum Vitae
  2. ^ Recensione di Marcello Serra
  3. ^ Corrado Claverini, La filosofia italiana come problema. Da Bertrando Spaventa all’Italian Theory, "Giornale Critico di Storia delle Idee" 15/16, 2016 (PDF), su giornalecritico.it. URL consultato il 26 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2016).

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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