Il Santissimo Sacramento è chiamato così in quanto costituisce il Sacramento dei sacramenti,[2] "quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramenti".[3]
Le leggi canoniche stabiliscono che le specie eucaristiche vengano conservate nella pisside in quantità sufficiente alle necessità dei fedeli e siano rinnovate con frequenza.[4] La pisside con le specie eucaristiche consacrate nella Santa Messa è abitualmente custodita in un solo tabernacolo della chiesa o dell'oratorio.[5] Il tabernacolo deve essere collocato in una parte della chiesa o dell'oratorio che sia "distinta, visibile, pulita, ornata decorosamente, adatta alla preghiera":[6] davanti a esso deve brillare perennemente una speciale lampada, mediante la quale viene indicata e la presenza di Cristo.[7]
La Chiesa raccomanda ai fedeli la visita in adorazione al Santissimo Sacramento quale "prova di gratitudine, segno di amore e debito di riconoscenza a Cristo Signore".[8]
Nelle chiese e negli oratori a cui è concesso conservare l'eucaristia, si possono compiere esposizioni del Santissimo Sacramento sia con la pisside, sia mediante l'ostensorio.[9] Nel rito ambrosiano, è tradizione esporlo la terza domenica del mese, antica tradizione tramandata da Carlo Borromeo.
Specialmente nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo, è possibile recare il Santissimo Sacramento in processione attraverso le pubbliche vie.[10] Tale uso fu introdotto da papa Niccolò V nel 1447.
Inni e preghiere dedicati al Santissimo Sacramento