Saturno Sistema di Saturno Parametri orbitali Formazione AtmosferaGrande Macchia Bianca · Esagono di Saturno Struttura interna Magnetosfera Satelliti naturaliTitano · Rea · GiapetoDione · Teti · Encelado Anelli planetariAnello A · Anello BDivisione di Cassini Osservazione EsplorazioneVoyager 1, 2Pioneer 11 · Cassini Nella fantascienza In astrologia Questo box:  v. · d. · m.
Saturno, i suoi anelli e le principali lune ghiacciate, da Mimas a Rea
Immagini di alcune lune di Saturno. Da sinistra a destra: Mimas, Encelado, Teti, Dione, Rea, Titano sullo sfondo, Giapeto (in alto) e, con forma irregolare, Iperione (in basso). Sono mostrate anche alcune lune piccole. Tutto in scala.

I satelliti naturali di Saturno sono numerosi, con dimensioni che vanno da piccole lune di meno di 1 km fino all'enorme Titano, più grande del pianeta Mercurio. Saturno ha 146 satelliti naturali con orbite confermate, 64 dei quali hanno un nome proprio e solo 13 con un diametro maggiore di 50 chilometri, gli ultimi satelliti naturali scoperti hanno tutti un diametro di circa km e 17 di questi hanno un moto retrogrado, ovvero orbitano in senso opposto rispetto alla rotazione del pianeta sul proprio asse.[1][2][3] Saturno, il pianeta con densi anelli con propri moti orbitali complessi, ha sette lune di dimensioni sufficientemente grandi da determinare una forma ellissoidale (anche se solo due, Titano e Rea, sono attualmente in equilibrio idrostatico). Tra le lune di Saturno particolarmente degne di nota vi sono Titano, la seconda luna più grande del sistema solare, con una ricca atmosfera di azoto e un paesaggio con laghi di idrocarburi e reti fluviali secche,[4] ed Encelado, che emette getti di gas e polvere, e che potrebbe contenere acqua liquida nel sottosuolo della regione del suo polo sud.[5]

Ventiquattro delle lune di Saturno sono satelliti regolari; hanno orbite con moto diretto poco inclinate rispetto al piano equatoriale di Saturno.[6] Esse comprendono i sette satelliti principali, quattro piccole lune collocate in un'orbita troiana con lune più grandi, due lune reciprocamente co-orbitali e due lune che fungono da pastori dell'anello F. Altri due satelliti regolari orbitano tra le lacune negli anelli di Saturno. Iperione, relativamente grande, è bloccata in risonanza orbitale con Titano. Le restanti lune regolari orbitano vicino al bordo esterno dell'anello A, all'interno dell'anello G e tra le lune maggiori Mimas e Encelado. I satelliti regolari hanno avuto il loro nome dai Titani o da altre figure associate alla mitologia di Saturno.

Le altre 38 lune, tutte piccole tranne una, sono satelliti irregolari le cui orbite, fortemente inclinate e con moto diretto o retrogrado, sono molto più lontane da Saturno. Queste lune sono probabilmente pianeti minori catturati, oppure detriti dalla disintegrazione di pianeti minori dopo essere stati catturati, con formazione di famiglie collisionali. In base alle loro caratteristiche orbitali, i satelliti irregolari sono stati classificati nei gruppi Inuit, Nordico, e Gallico; i loro nomi sono stati scelti dalle relative mitologie. La più grande delle lune irregolari è Febe, la nona luna di Saturno, scoperta verso la fine del XIX secolo.

Gli anelli di Saturno sono composti da oggetti di dimensioni che variano da microscopiche a centinaia di metri, ciascuno nella propria orbita attorno al pianeta. Pertanto, non può essere assegnato a Saturno un numero preciso di lune, in quanto non vi è un confine netto tra gli innumerevoli piccoli oggetti anonimi che popolano il sistema di anelli di Saturno e gli oggetti più grandi che sono stati designati come lune. Oltre 150 piccole lune immerse negli anelli sono state identificate dalle perturbazioni che creano nel materiale degli anelli circostanti, anche se esse rappresentano solo un piccolo campione della popolazione totale di questi oggetti.[7]

Osservazioni e scoperte

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Saturno (sovraesposto) con le lune Giapeto, Titano, Dione, Iperione e Rea osservati attraverso un telescopio da 12,5 pollici

Prime osservazioni

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Prima dell'avvento della fotografia telescopica, otto lune di Saturno erano state scoperte attraverso l'osservazione diretta con telescopi ottici. La più grande luna di Saturno, Titano, fu scoperta nel 1655 da Christiaan Huygens utilizzando un obiettivo da 57 millimetri[8] montato su un telescopio rifrattore di sua progettazione.[9] Teti, Dione, Rea e Giapeto (i "Sidera Lodoicea") furono scoperti tra il 1671 e il 1684 da Giovanni Domenico Cassini.[10] Mimas e Encelado furono scoperti nel 1789 da William Herschel.[10] Iperione fu scoperto nel 1848 da W.C. Bond, G.P. Bond[11] e William Lassell.[12]

L'uso di lastre fotografiche a lunga esposizione ha reso possibile la scoperta di altri satelliti. Il primo ad essere scoperto con questa tecnica fu Febe, nel 1899 da William Henry Pickering.[13] Nel 1966 il decimo satellite di Saturno, poi chiamato Giano, fu scoperto da Audouin Dollfus, quando gli anelli vennero osservati di taglio all'incirca a un equinozio.[14] Pochi anni dopo ci si rese conto che tutte le osservazioni del 1966 potevano essere spiegate solo in presenza di un altro satellite con un'orbita simile a quella di Giano.[14] Questo oggetto è oggi conosciuto come Epimeteo, l'undicesima luna di Saturno. Condivide la stessa orbita con Giano, con il quale rappresenta l'unico esempio conosciuto di lune co-orbitali del Sistema Solare.[15] Nel 1980 tre altre lune di Saturno furono scoperte dalla Terra e successivamente confermate dalle sonde Voyager. Sono il satellite troiano di Dione, Elena, e quelli di Teti, Telesto e Calipso.[15]

Osservazioni da veicoli spaziali

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Questa immagine ripresa dalla sonda Cassini mostra quattro lune di Saturno: l'enorme Titano e Dione in basso, la piccola Prometeo (sotto gli anelli) e la minuscola Telesto al centro in alto.
Cinque lune in un'altra immagine di Cassini: Rea in primo piano sulla destra, Mimas subito dietro, il luminoso Encelado al centro oltre gli anelli, Pandora eclissata dall'anello F, e Giano sulla sinistra.

Da allora, lo studio dei pianeti esterni è stato rivoluzionato con l'uso delle sonde spaziali senza equipaggio. L'arrivo della sonda Voyager su Saturno nel 1980-1981 portò alla scoperta di altre tre lune, Atlas, Prometeo e Pandora, portando il totale a 17.[15] Inoltre, Epimeteo fu confermato come distinto da Giano. Nel 1990 Pan fu scoperto nell'archivio immagini di Voyager.[15]

La missione Cassini, che arrivò a Saturno nell'estate del 2004, inizialmente scoprì tre piccole lune interne, Metone e Pallene tra Mimas e Encelado, e Polluce, la seconda luna lagrangiana di Dione. Inoltre osservò tre possibili lune, successivamente non confermate, nell'anello F.[16] Nel novembre del 2004 gli scienziati di Cassini annunciarono che la struttura degli anelli di Saturno indicava la presenza di diverse altre lune che orbitavano all'interno degli anelli, sebbene uno solo, Dafni, fu confermato visivamente fino ad allora (2005).[17] Nel 2007 fu annunciata Antea.[18] Nel 2008 fu segnalato che le osservazioni di Cassini relative a un impoverimento di elettroni energetici nella magnetosfera di Saturno vicino a Rea poteva essere la prova di un tenue sistema di anelli attorno alla seconda luna più grande di Saturno.[19] Nel marzo 2009, fu annunciata l'esistenza di Egeone, una piccola luna all'interno dell'anello G.[20] Nel luglio dello stesso anno, fu osservata S/2009 S 1, la prima piccola luna all'interno dell'anello B.[3] Nell'aprile del 2014 è stato segnalato il possibile inizio di una nuova luna all'interno dell'anello A.[21] (immagine)

Lune esterne

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Quadruplo transito di lune davanti a Saturno ripreso dal telescopio spaziale Hubble, da sinistra a destra: Encelado, Dione, Titano e Mimas.

Lo studio delle lune di Saturno è stato agevolato anche dai progressi nella strumentazione dei telescopi, soprattutto con l'introduzione dei dispositivi a carica accoppiata (CCD) digitali che hanno sostituito le lastre fotografiche. Per tutto il XX secolo, Febe è rimasta l'unica tra le lune conosciute di Saturno ad avere un'orbita fortemente irregolare. A partire dal 2000, tuttavia, tre dozzine di altre lune irregolari sono stati scoperte tramite telescopi terrestri.[22] A partire dalla fine del 2000, un'indagine condotta utilizzando tre telescopi di medie dimensioni scoprì tredici nuove lune che orbitano Saturno a grande distanza, in orbite eccentriche molto inclinate sia rispetto all'equatore di Saturno che all'eclittica.[23] Esse sono probabilmente frammenti di corpi più grandi catturati dall'attrazione gravitazionale di Saturno.[22][23] Nel 2005 alcuni astronomi dell'Osservatorio di Mauna Kea annunciarono la scoperta di altre dodici lune esterne più piccole.[24][25] Nel 2006 gli astronomi, utilizzando un telescopio Subaru di 8,2 m, segnalarono la scoperta di altre nove lune irregolari.[26] Nell'aprile del 2007 fu annunciato Tarqeq (S/2007 S 1) e, nel maggio dello stesso anno, S/2007 S 2 e S/2007 S 3.[27]

Nomi

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I nomi moderni per le lune di Saturno furono proposti da John Herschel nel 1847.[10] Egli propose di dar loro i nomi delle figure mitologiche associate al dio romano dell'agricoltura e del raccolto, Saturno (corrispondente al greco Crono).[10] In particolare, i sette satelliti allora conosciuti presero il nome dai Titani, fratelli e sorelle di Saturno.[13] Nel 1848 Lassell propose che l'ottavo satellite di Saturno fosse chiamato Iperione, un altro Titano.[12] Quando nel XX secolo i nomi dei Titani furono esauriti, le lune presero il nome da personaggi della mitologia greca e romana o da giganti di altre mitologie.[28] Tutte le lune irregolari (eccetto Febe) hanno nomi di divinità della mitologia inuit, di quella celtica e di giganti di ghiaccio della mitologia norrena.[29]

Alcuni asteroidi condividono gli stessi nomi delle lune di Saturno: 55 Pandora, 106 Dione, 577 Rea, 1809 Prometeo, 1810 Epimeteo e 4450 Pan. Inoltre, altri due asteroidi avevano condiviso i nomi di altrettante lune di Saturno fino a quando l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha reso permanente le differenze di ortografia: Calipso e l'asteroide 53 Kalypso, Hélène e l'asteroide 101 Helena.

Dimensioni

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Le masse relative delle lune di Saturno. Mimas, gli anelli e le piccole lune non sono visibili su questa scala.

Il sistema delle lune di Saturno è molto sbilanciato: una, Titano, possiede più del 96% della massa in orbita intorno al pianeta. Le altre sei lune planemo (ellissoidali) rappresentano circa il 4%, mentre le restanti 55 piccole lune, insieme con gli anelli, hanno solo lo 0,04%.[n 1]

Confronto tra i satelliti maggiori di Saturno e la Luna della Terra
Nome
Diametro
(km)
Massa
(kg)
Raggio orbitale
(km)[30]
Periodo orbitale
(giorni)[30]
Mimas 396
(12% Luna)
0,38×1020
(0,05% Luna)
185 000
(50% Luna)
0,9
(3% Luna)
Encelado 504
(14% Luna)
1,1×1020
(0,2% Luna)
238 000
(60% Luna)
1,4
(5% Luna)
Teti 1 062
(30% Luna)
6,2×1020
(0,8% Luna)
295 000
(80% Luna)
1,9
(7% Luna)
Dione 1 123
(32% Luna)
11×1020
(1,5% Luna)
377 000
(100% Luna)
2,7
(10% Luna)
Rea 1 527
(44% Luna)
23×1020
(3% Luna)
527 000
(140% Luna)
4,5
(20% Luna)
Titano 5 150
(148% Luna)
(75% Marte)
1 350×1020
(180% Luna)
1 222 000
(320% Luna)
16
(60% Luna)
Iperione 270
(8% Luna)
0,056×1020
(0,007% Luna)
1 501 000
(390% Luna)
21
(78% Luna)
Giapeto 1 470
(42% Luna)
18×1020
(2,5% Luna)
3 560 000
(930% Luna)
79
(290% Luna)
Febe 213
(6% Luna)
0,083×1020
(0,016% Luna)
12 906 000
(3350% Luna)
550
(2015% Luna)

Gruppi orbitali

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Anche se le distinzioni possono apparire un po' vaghe, le lune di Saturno possono essere suddivise in dieci gruppi in base alle loro caratteristiche orbitali. Molti di loro, come Pan e Dafni, orbitano all'interno degli anelli di Saturno e hanno periodi orbitali solo leggermente più lunghi del periodo di rotazione del pianeta. Le lune più interne e parecchi satelliti regolari hanno tutti un'Inclinazione orbitale media che va da meno di un grado a 1,5° circa (tranne Giapeto che ha un'inclinazione di 7,57°) e una piccola eccentricità orbitale.[31] D'altra parte, i satelliti irregolari nelle regioni più periferiche del sistema lunare di Saturno, in particolare il gruppo Nordico, hanno raggi orbitali di milioni di chilometri e periodi orbitali della durata di diversi anni. Inoltre, le lune del gruppo Nordico orbitano in direzione opposta alla rotazione di Saturno.[29]

Piccole lune degli anelli

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Dafni nella divisione di Keeler

Verso la fine di luglio del 2009 fu scoperta, dall'ombra che gettava, una piccola luna nell'anello B,[3] a 480 km dal bordo esterno dell'anello. Il suo diametro fu stimato di 300 m. A differenza delle piccole lune dell'anello A (vedi sotto), essa non induce l'effetto 'elica', probabilmente a causa della maggior densità dell'anello B.[32]

Possibile inizio di una nuova luna del pianeta Saturno (15 aprile 2014).

Nel 2006, tra le immagini di Cassini dell'anello A, furono scoperte quattro minuscole lune.[33] Prima di questa scoperta si conoscevano solo due lune grandi all'interno delle lacune dell'anello A: Pan e Dafni. Queste ultime hanno dimensioni tali da spazzare il materiale lasciando delle lacune nell'anello.[33] Al contrario, una luna con massa ridotta è in grado di spazzare parzialmente solo due piccole lacune di circa 10 km nelle immediate vicinanze della luna stessa, creando una struttura a forma di elica di aeroplano.[34] Le lune stesse sono minuscole, con un diametro che va da 40 a 500 metri, troppo piccole per essere osservate direttamente.[7] Nel 2007 la scoperta di altre 150 piccole lune ha rivelato che (con l'eccezione di due che sono state viste al di fuori della Divisione di Encke) sono confinate in tre bande strette nell'anello A tra 126 750 e 132 000 km dal centro di Saturno. Ogni banda è larga circa un migliaio di chilometri, meno dell'1% della larghezza degli anelli di Saturno.[7] Questa regione è relativamente libera da perturbazioni causate da risonanze con satelliti più grandi,[7] anche se altre zone dell'anello A senza perturbazioni sono apparentemente prive di piccole lune. Le lune si formarono probabilmente a seguito della disintegrazione di un satellite più grande.[34] Si stima che l'anello A contenga 7000-8000 eliche con dimensioni superiori a 0,8 chilometri e alcuni milioni con dimensioni superiori a 0,25 km.[7]

Piccole lune di questo tipo potrebbero risiedere nell'anello F.[7] Lì, "getti" di materiale possono essere dovuti a collisioni (avviate da perturbazioni della vicina piccola luna Prometeo) di queste piccole lune con il nucleo dell'anello F. Una delle piccole lune di maggiori dimensioni dell'anello F potrebbe essere l'oggetto non ancora confermato S/2004 S 6.[35]

Una delle lune scoperte di recente, Egeone, risiede all'interno dell'arco luminoso dell'anello G ed è bloccato in una risonanza di moto medio 7:6 con Mimas.[20] Ciò significa che fa esattamente sette giri attorno a Saturno mentre Mimas ne fa esattamente sei. La luna è la più grande tra la popolazione dei corpi che sono fonte di polvere in questo anello.[36]

Nell'aprile del 2014 gli scienziati della NASA hanno segnalato il possibile inizio di una nuova luna all'interno dell'anello A del pianeta Saturno.[21] (immagine)

Pastori degli anelli

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Pandora che, visto dalla Cassini, transita davanti a Saturno, nei pressi degli anelli.

I satelliti pastore sono piccole lune che orbitano all'interno, o appena oltre, del sistema di anelli di un pianeta. Essi hanno l'effetto di modellare gli anelli, rendendo i loro bordi affilati, e di creare tra loro delle lacune. Le lune pastore di Saturno sono Pan (Divisione di Encke), Dafni (Divisione di Keeler), Atlante (anello A), Prometeo (anello F) e Pandora (anello F).[16][20] Queste lune, insieme a quelle co-orbitali (vedi sotto), si sono probabilmente formate a seguito dell'accrescimento di materiale friabile degli anelli sopra i nuclei più densi preesistenti. I nuclei, di dimensioni da un terzo a metà di quelle delle attuali lune, possono essere essi stessi dei frammenti collisionali formatisi in seguito alla disintegrazione di un satellite madre degli anelli.

Co-orbitali

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Giano ed Epimeteo sono lune co-orbitali.[15] Esse sono di dimensioni quasi uguali, con Giano leggermente più grande di Epimeteo. Giano ed Epimeteo hanno orbite con semiassi maggiori che differiscono solo di pochi chilometri, così vicine che colliderebbero se tentassero di superarsi l'un l'altra. Invece di collidere, tuttavia, la loro interazione gravitazionale li forza a scambiarsi le orbite ogni quattro anni.

Grandi lune interne

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Le grandi lune interne di Saturno orbitano all'interno del suo tenue anello E, insieme con tre lune più piccole del gruppo Alcionidi.

Superficie tigrata di Encelado
Immagine di Teti e dell'enorme cratere Odisseo.

Alcionidi

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Tre piccole lune orbitano tra Mimas e Encelado: Metone, Antea e Pallene. Chiamate con il nome delle Alcionidi della mitologia greca, sono tra le più piccole lune del sistema di Saturno. Antea e Metone possiedono archi d'anello molto deboli lungo le loro orbite, mentre Pallene possiede un tenue anello completo.[41] Di queste tre lune, solo Metone è stato fotografato a distanza ravvicinata, mostrando di essere a forma di uovo con pochissimi o nessun cratere.

Lune troiane

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Elena in un'immagine della sonda Cassini del 2011.

I Satelliti troiani rappresentano una caratteristica unica, conosciuta solo nel sistema di Saturno. Un corpo troiano orbita attorno al punto di Lagrange anteriore L4 o posteriore L5 di un oggetto molto più grande, come una grande luna o un pianeta. Teti ha due lune troiane, Telesto (anteriore) e Calipso (posteriore); altrettante ne ha Dione, Elena (anteriore) e Polluce (posteriore).[16] Elena è di gran lunga la più grande luna troiana,[37] mentre Polluce è il più piccolo e ha l'orbita più caotica.[42]

Grandi lune esterne

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Queste lune orbitano tutte al di là dell'anello E:

Inktomi, un cratere relativamente giovane dell'emisfero anteriore di Rea, caratterizzato da materiale espulso a forma di farfalla.
Immagine in falsi colori di Iperione, ripresa nel 2005 dalla sonda Cassini.
Cresta equatoriale di Giapeto

Lune irregolari

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Diagramma che illustra le orbite dei satelliti irregolari di Saturno. L'inclinazione assiale e il semiasse maggiore sono rappresentati rispettivamente dagli assi Y e X. L'eccentricità delle orbite sono indicate dai segmenti che uniscono il pericentro con l'apocentro. I satelliti con inclinazioni positive hanno moto diretto, quelli con inclinazioni negative, moto retrogrado. L'unità di misura dell'asse X sono i chilometri. Si identificano i gruppi Inuit e Gallico (moto diretto) e Nordico (moto retrogrado).

Le lune irregolari sono piccoli satelliti con ampio raggio, orbite inclinate e spesso retrograde. Si ritiene che siano state acquisite dal pianeta madre attraverso un processo di cattura. Spesso fanno parte di famiglie collisionali o di gruppi.[22] Poiché queste lune sono troppo piccole per essere risolte attraverso un telescopio, non sono note con certezza né la loro dimensione precisa né la loro albedo, anche se quest'ultima si presume che sia piuttosto bassa, attorno al 6% (albedo di Febe) o anche meno.[23] Le lune irregolari hanno generalmente spettri nel visibile e nell'infrarosso vicino dominati da bande di assorbimento dell'acqua.[22] Esse sono di colore neutro o rossiccio, simili agli asteroidi di tipo C, di tipo P, o di tipo D,[29] e decisamente meno rosse degli oggetti della fascia di Kuiper.[22][n 3]

Gruppo Inuit

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Il gruppo Inuit comprende sei lune esterne con moto diretto; si possono considerare un gruppo perché hanno di abbastanza simile la distanza dal pianeta (186-297 raggi di Saturno), l'inclinazione orbitale (45-50°), e il colore.[23][29] Le lune sono Ijiraq, Kiviuq, Paaliaq, Siarnaq, Tarqeq e S/2004 S 29.[29] La più grande tra loro è Siarnaq, con una dimensione stimata di 40 km circa.

Gruppo Gallico

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Le quattro lune che formano il gruppo Gallico hanno di simile le distanze dal pianeta (207-302 raggi di Saturno), le inclinazioni orbitali (35-40°) e i colori.[23][29] Sono Albiorix, Bebhionn, Erriapo, e Tarvos.[29] Al 2009, Tarvos è la luna più lontana da Saturno. Il più grande tra questi satelliti è Albiorix con una dimensione stimata di 32 km circa.

Gruppo Nordico

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Il gruppo Nordico è costituito da 41 lune esterne con moto retrogrado.[23][29] Esse sono Ægir, Bergelmir, Bestla, Farbauti, Febe, Fenrir, Fornjot, Greip, Hati, Hyrrokkin, Jarnsaxa, Kari, Loge, Mundilfari, Narvi, Skathi, Skoll, Surtur, Suttungr, Thrymr, Ymir, S/2004 S 7, S/2004 S 12, S/2004 S 13, S/2004 S 17, Gridr, Angrboda, Skrymir, Gerd, S/2004 S 26, Eggther, Beli, Gunnlod, Thiazzi, S/2004 S 34, Alvaldi, Geirrod, S/2006 S 1, S/2006 S 3, S/2007 S 2 e S/2007 S 3.[29] Dopo Febe, Ymir è la più grande delle lune irregolari retrograde conosciute, con un diametro stimato di soli 18 km. Il gruppo Nordico potrebbe essere composto da diversi sottogruppi più piccoli.[29]

Febe, con 214 km di diametro, è di gran lunga il più esteso dei satelliti irregolari di Saturno.[22] Ha un'orbita retrograda e ruota sul suo asse ogni 9,3 ore.[59] Febe è stata la prima luna di Saturno ad essere studiata in dettaglio da Cassini nel giugno 2004; durante questo incontro Cassini è stato in grado di mappare quasi il 90% della superficie della luna. Febe ha una forma quasi sferica e una densità relativamente elevata di circa 1,6 g/cm³.[22] Le immagini di Cassini hanno rivelato una superficie scura segnata da numerosi impatti: ci sono circa 130 crateri con diametri superiori a 10 km. Misurazioni spettroscopiche hanno mostrato che la superficie è fatta di ghiaccio d'acqua, anidride carbonica, fillosilicati, sostanze organiche e probabilmente minerali ferrosi.[22] Si ritiene che Febe sia un centauro catturato proveniente dalla fascia di Kuiper.[22] Esso costituisce anche una fonte di materiale per l'anello più ampio di Saturno, che scurisce l'emisfero anteriore di Giapeto (vedi sopra).[56]

Elenchi

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Lune confermate

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Le lune di Saturno sono elencate qui per periodo orbitale (o semiasse maggiore), da minore a maggiore. Le lune abbastanza estese per superficie da essere collassate in uno sferoide sono evidenziate in grassetto, mentre le lune irregolari sono elencate con sfondo rosso, arancio e grigio.
Legenda

Lune maggiori ghiacciate

Titano

Gruppo Inuit

Gruppo Gallico

Gruppo Nordico
N. Nome IAU
[n 4]
Nome comune Immagine Diametro (km)
[n 5]
Massa
(1015 kg) [n 6]
Semiasse maggiore (km) [n 7] Periodo orbitale (giorni)
[n 7][n 8]
Inclinazione[n 7][n 9] Eccentricità Posizione Anno
scoperta
[28]
Scopritore
[28]
1 S/2009 S 1 ≈ 0,3 < 0,0001 ≈ 117000 ≈ 0,47 ≈ 0° ≈ 0 esterno anello B 2009 Cassini–Huygens[3]
2 XVIII Pan 28,2±2,6
(34 × 31 × 20)
4,95±0,75 133584 +0,57505 0,001° 0,000035 Divisione Encke 1990 M. Showalter
3 XXXV Dafni 7,6±1,6
(9 × 8 × 6)
0,084±0,012 136505 +0,59408 ≈ 0° ≈ 0 Divisione Keeler 2005 Cassini–Huygens
4 XV Atlante 30,2±1,8
(41 × 35 × 19)
6,6±0,045 137670 +0,60169 0,003° 0,0012 pastore esterno anello A 1980 Voyager 2
5 XVI Prometeo 86,2±5,4
(136 × 79 × 59)
159,5±1,5 139380 +0,61299 0,008° 0,0022 pastore interno anello F 1980 Voyager 2
6 XVII Pandora 81,4±3,0
(104 × 81 × 64)
137,1±1,9 141720 +0,62850 0,050° 0,0042 pastore esterno anello F 1980 Voyager 2
7 XI Epimeteo 116,2±3,6
(130 × 114 × 106)
526,6±0,6 151422 +0,69433 0,335° 0,0098 co-orbitale con Giano 1977 J. Fountain e S. Larson
8 X Giano 179,0±2,8
(203 × 185 × 153)
1897,5±0,6 151472 +0,69466 0,165° 0,0068 co-orbitale con Epimeteo 1966 A. Dollfus
9 LIII Egeone ≈ 0,5 ≈ 0,0001 167500 +0,80812 0,001° 0,0002 anello G 2008 Cassini–Huygens
10 I Mimas 396,4±0,8
(416 × 393 × 381)
37493±31 185404 +0,942422 1,566° 0,0202   1789 W. Herschel
11 XXXII Metone 3,2±1,2 ≈ 0,02 194440 +1,00957 0,007° 0,0001 Alcionidi 2004 Cassini–Huygens
12 XLIX Antea An animated image showing as a dot (right) moves around Saturn (left) outside the main rings (in the middle), which are viewed from a relatively low angle ≈ 1 ≈ 0,007 197700 +1,03650 0,1° 0,001 Alcionidi 2007 Cassini–Huygens
13 XXXIII Pallene 5,0±1,2
(6 × 6 × 4)
≈ 0,05 212280 +1,15375 0,181° 0,0040 Alcionidi 2004 Cassini–Huygens
14 II Encelado 504,2±0,4
(513 × 503 × 497)
108022±101 237950 +1,370218 0,010° 0,0047 Genera anello E 1789 W. Herschel
15 III Teti 1062±1,2
(1077 × 1057 × 1053)
617449±132 294619 +1,887802 0,168° 0,0001   1684 G. Cassini
16 XIII Telesto A potato shaped body is illuminated from the right. The terminator runs from the top to bottom. There is a large crater at the bottom near the terminator. The body is elongated from the right to left. 24,8±0,8
(33 × 24 × 20)
≈ 9,41 294619 +1,887802 1,158° 0,000 troiano anteriore di Teti 1980 B. Smith, H. Reitsema, S. Larson, e J. Fountain
17 XIV Calipso 21,4±1,4
(30 × 23 × 14)
≈ 6,3 294619 +1,887802 1,473° 0,000 troiano posteriore di Teti 1980 D. Pascu, P. Seidelmann, W. Baum, e D. Currie
18 IV Dione 1122,8±0,8
(1128 × 1123 × 1119)
1095452±168 377396 +2,736915 0,002° 0,0022   1684 G. Cassini
19 XII Elena 35,2±0,8
(43 × 38 × 26)
≈ 24,46 377396 +2,736915 0,212° 0,0022 troiano anteriore di Dione 1980 P. Laques e J. Lecacheux
20 XXXIV Polluce 2,6±0,8
(3 × 2 × 1)
≈ 0,03 377396 +2,736915 0,177° 0,0192 troiano posteriore di Dione 2004 Cassini–Huygens
21 V Rea 1527,0±1,2
(1530 × 1526 × 1525)
2306518±353 527108 +4,518212 0,327° 0,001258   1672 G. Cassini
22 VI Titano 5151 134520000±20000 1221930 +15,94542 0,3485° 0,0288   1655 C. Huygens
23 VII Iperione 270±8
(360 × 266 × 205)
5620±50 1481010 +21,27661 0,568° 0,123006 in risonanza 4:3 con Titano 1848 W. Bond
G. Bond
W. Lassell
24 VIII Giapeto 1468,6±5,6
(1491 × 1491 × 1424)
1805635±375 3560820 +79,3215 15,47° 0,028613   1671 G. Cassini
25 XXIV Kiviuq ≈ 16 ≈ 2,79 11294800 +448,16 49,087° 0,3288 Gruppo Inuit 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
26 XXII Ijiraq ≈ 12 ≈ 1,18 11355316 +451,77 50,212° 0,3161 Gruppo Inuit 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
27 IX ♣†Febe 213,0±1,4
(219 × 217 × 204)
8292±10 12869700 −545,09 173,047° 0,156242 Gruppo Nordico 1899 W. Pickering
28 XX Paaliaq ≈ 22 ≈ 7,25 15103400 +692,98 46,151° 0,3631 Gruppo Inuit 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
29 XXVII Skathi ≈ 8 ≈ 0,35 15672500 −732,52 149,084° 0,246 Gruppo Nordico (Skathi) 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
30 XXVI Albiorix ≈ 32 ≈ 22,3 16266700 +774,58 38,042° 0,477 Gruppo Gallico 2000 M. Holman
31   S/2007 S 2 ≈ 6 ≈ 0,15 16560000 −792,96 176,68° 0,2418 Gruppo Nordico 2007 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna, B. Marsden
32 XXXVII Bebhionn ≈ 6 ≈ 0,15 17153520 +838,77 40,484° 0,333 Gruppo Gallico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
33 XXVIII Erriapo ≈ 10 ≈ 0,68 17236900 +844,89 38,109° 0,4724 Gruppo Gallico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
34 LX S/2004 S 29 ≈ 4 ≈ 0 17470700 858,77 44,43° 0,472 Gruppo Inuit 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
35 XLVII Skoll ≈ 6 ≈ 0,15 17473800 −862,37 155,624° 0,418 Gruppo Nordico (Skathi) 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
36 XXIX Siarnaq ≈ 40 ≈ 43,5 17776600 +884,88 45,798° 0,24961 Gruppo Inuit 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
37 LII Tarqeq ≈ 7 ≈ 0,23 17910600 +894,86 49,904° 0,1081 Gruppo Inuit 2007 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
38   S/2004 S 13 ≈ 6 ≈ 0,15 18056300 −905,85 167,379° 0,261 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
39 LI Greip ≈ 6 ≈ 0,15 18065700 −906,56 172,666° 0,3735 Gruppo Nordico 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
40 XLIV Hyrrokkin ≈ 8 ≈ 0,35 18168300 −914,29 153,272° 0,3604 Gruppo Nordico (Skathi) 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
41 L Jarnsaxa ≈ 6 ≈ 0,15 18556900 −943,78 162,861° 0,1918 Gruppo Nordico 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
42 XXI Tarvos ≈ 15 ≈ 2,3 18562800 +944,23 34,679° 0,5305 Gruppo Gallico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
43 XXV Mundilfari ≈ 7 ≈ 0,23 18725800 −956,70 169,378° 0,198 Gruppo Nordico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
44   S/2006 S 1 ≈ 6 ≈ 0,15 18930200 −972,41 154,232° 0,1303 Gruppo Nordico (Skathi) 2006 S. Sheppard, D.C. Jewitt, J. Kleyna
45   S/2004 S 17 ≈ 4 ≈ 0,05 19099200 −985,45 166,881° 0,226 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
46 XXXVIII Bergelmir ≈ 6 ≈ 0,15 19104000 −985,83 157,384° 0,152 Gruppo Nordico (Skathi) 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
47 LIV Gridr ≈ 4 ≈ 0 19211000 −990,23 163,1° 0,204 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
48 XXXI Narvi ≈ 7 ≈ 0,23 19395200 −1008,45 137,292° 0,320 Gruppo Nordico (Narvi) 2003 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
49 XXIII Suttungr ≈ 7 ≈ 0,23 19579000 −1022,82 174,321° 0,131 Gruppo Nordico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
50 XLIII Hati ≈ 6 ≈ 0,15 19709300 −1033,05 163,131° 0,291 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
51 LIX Eggther ≈ 6 ≈ 0 19776700 −1033,0 167,1° 0,120 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
52   S/2004 S 12 ≈ 5 ≈ 0,09 19905900 −1048,54 164,042° 0,396 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
53 XL Farbauti ≈ 5 ≈ 0,09 19984800 −1054,78 158,361° 0,209 Gruppo Nordico (Skathi) 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
54 XXX Thrymr ≈ 7 ≈ 0,23 20278100 −1078,09 174,524° 0,453 Gruppo Nordico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
55 LV Angrboda ≈ 3 ≈ 0,02 20379900 −1080,4 177,4° 0,257 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
56 LXI Beli ≈ 4 ≈ 0 20424000 −1084,1 156,3° 0,113 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
57 XXXVI Ægir ≈ 6 ≈ 0,15 20482900 −1094,46 167,425° 0,237 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
58   S/2007 S 3 ≈ 5 ≈ 0,09 20518500 ≈ −1100 177,22° 0,130 Gruppo Nordico 2007 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
59 LVII Gerd ≈ 4 ≈ 0 20554500 −1095,0 173,3° 0,457 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
60 XXXIX Bestla ≈ 7 ≈ 0,23 20570000 −1101,45 147,395° 0,77 Gruppo Nordico (Narvi) 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
61   S/2004 S 7 ≈ 6 ≈ 0,15 20576700 −1101,99 165,596° 0,5299 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
62   S/2006 S 3 ≈ 6 ≈ 0,15 21076300 −1142,37 150,817° 0,4710 Gruppo Nordico (Skathi) 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
63 LVI Skrymir ≈ 4 ≈ 0 21427000 −1164,3 177,7° 0,399 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
64 LXII Gunnlod ≈ 4 ≈ 0 21564200 −1175,3 158,5° 0,262 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
65 XLI Fenrir ≈ 4 ≈ 0,05 21930644 −1212,53 162,832° 0,131 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
66 LXV Alvaldi ≈ 5 ≈ 0 21953200 −1208,1 176,4° 0,182 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
67 XLVIII Surtur ≈ 6 ≈ 0,15 22288916 −1242,36 166,918° 0,3680 Gruppo Nordico 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
68 XLV Kari ≈ 7 ≈ 0,23 22321200 −1245,06 148,384° 0,3405 Gruppo Nordico (Skathi) 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
69 XIX Ymir ≈ 18 ≈ 3,97 22429673 −1254,15 172,143° 0,3349 Gruppo Nordico 2000 B. Gladman, J. Kavelaars, et al.
70 XLVI Loge ≈ 6 ≈ 0,15 22984322 −1300,95 166,539° 0,1390 Gruppo Nordico 2006 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
71 LXVI Geirrod ≈ 4 ≈ 0 23006200 −1295,8 155,0° 0,381 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
72 LXIII Thiazzi ≈ 4 ≈ 0 23764800 −1361,5 161,5° 0,417 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
73 LXIV S/2004 S 34 ≈ 3 ≈ 0 24358900 −1412,5 165,7° 0,267 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
74 XLII Fornjot ≈ 6 ≈ 0,15 24504879 −1432,16 167,886° 0,186 Gruppo Nordico 2004 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna
75 LVIII S/2004 S 26 ≈ 4 ≈ 0 26737800 −1624,2 171,3° 0,148 Gruppo Nordico 2019 S. Sheppard, D. Jewitt, J. Kleyna

Lune non confermate

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I seguenti oggetti (osservati da Cassini) non sono stati confermati come corpi solidi. Non è ancora chiaro se siano satelliti veri o semplicemente addensamenti persistenti all'interno dell'anello F.[16]

Nome Immagine Diametro (km) Semiasse
maggiore (km)
Periodo
orbitale
Posizione Anno scoperta
S/2004 S 6 ≈ 3–5 ≈ 140130 +0,61801 oggetti vaghi attorno
all'anello F
2004
S/2004 S 3/S 4[n 10] A segment of the ring with bright overexposed Saturn in the top-left corner. Near the right edge of the ring there is a bright dot. ≈ 3−5 ≈ 140300 ≈ +0,619 2004

Lune ipotetiche

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Di due lune fu rivendicata la scoperta da più astronomi, anche se nessun altro le ha mai più riviste. L'orbita di entrambe era stata localizzata tra Titano e Iperione.[61]

Note

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  1. ^ La massa degli anelli equivale circa a quella di Mimas, mentre la massa complessiva di Giano, Iperione e Febe, le più massicce delle altre lune, è circa un terzo di essa. La massa totale degli anelli e delle piccole lune è di circa 5,5×1019 kg.
  2. ^ Inktomi era una volta conosciuto come "The Splat".[47]
  3. ^ Il colore fotometrico può essere utilizzato per determinare la composizione chimica della superficie dei satelliti.
  4. ^ A una luna confermata viene assegnata una designazione permanente dalla IAU, costituita da un nome e da un numero romano.[28] Le nove lune note prima del 1900 (delle quali Febe è l'unica irregolare) sono numerate in ordine di distanza da Saturno; le altre sono numerate secondo l'ordine di assegnazione delle loro denominazioni permanenti. Le nove piccole lune del gruppo Nordico e S/2009 S 1 non hanno ancora ricevuto una designazione permanente.
  5. ^ Il diametro e le dimensioni delle lune interne da Pan a Giano, Metone, Pallene, Telepso, Calipso, Elena, Iperione e Febe sono state presi da Thomas 2010, tabella 3. Quelli di Mimas, Encelado, Teti, Dione, Rea e Giapeto provengono da Thomas 2010, tabella 1. Le dimensioni approssimative di altri satelliti sono prese dal sito web di Scott Sheppard.[31]
  6. ^ Le masse delle lune grandi sono state prese da Jacobson, 2006. Quelle di Pan, Dafni, Atlas, Prometeo, Pandora, Epimeteo, Giano, Iperione e Febe sono state prese da Thomas 2010, tabella 3. Le masse di altre piccole lune sono stati calcolate ipotizzando una densità di 1,3 g/cm³.
  7. ^ a b c I parametri orbitali sono state presi da Spitale, et al. 2006, da IAU-MPC Natural Satellites Ephemeris Service,[60] e dalla NASA/NSSDC.[30]
  8. ^ Periodi orbitali negativi indicano un'orbita retrograda attorno a Saturno (opposta alla rotazione del pianeta).
  9. ^ All'equatore di Saturno per i satelliti regolari, e all'eclittica per quelli irregolari
  10. ^ S/2004 S4 era probabilmente un addensamento transitorio che non è stato successivamente ritrovato.[16]

Fonti

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  2. ^ Sheppard, Scott S., The Giant Planet Satellite and Moon Page, su dtm.ciw.edu, Departament of Terrestrial Magnetism at Carniege Institution for science. URL consultato il 28 agosto 2008.
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  4. ^ (EN) Titan: Facts About Saturn's Largest Moon, su space.com.
  5. ^ (EN) Solar System Exploration: Planets: Saturn: Moons: Enceladus: Overview, su solarsystem.nasa.gov. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2013).
  6. ^ (EN) Moons, su abyss.uoregon.edu.
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