Tipi di cellule coinvolte nell'immunità innata nei vertebrati.

Il sistema immunitario innato (conosciuto anche come sistema immunitario non specifico) è un sottosistema del sistema immunitario. Esso comprende cellule e molecole solubili che nell'insieme difendono l'ospite (denominato self) dall'infezione e dalla colonizzazione di altri organismi (denominati non-self).

È stato il primo sottosistema immunitario a svilupparsi e pertanto è presente in tutti gli organismi pluricellulari. È il sistema dominante nelle piante, funghi, insetti e organismi primitivi multicellulari.[1] Solo nei vertebrati viene affiancato dal sistema immunitario adattativo, la porzione complementare al sistema immunitario innato. Nonostante la sua antichità, nei vertebrati e soprattutto nell'uomo, il sistema immunitario innato è il primo ad intervenire in caso di infezione da parte di agenti patogeni.

La risposta innata infatti si scatena nel giro di poche ore dall'infezione a differenza della risposta adattativa, che può richiedere giorni o addirittura settimane. L'immunità innata non è dissociata dall'immunità adattativa; esse si influenzano a vicenda mediante la produzione di mediatori e l'utilizzo "condiviso" di cellule immunitarie (un esempio principe sono le cellule presentanti l'antigene; esse "connettono" materialmente il sistema immunitario innato a quello adattativo).

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

Le funzioni principali di questo sottosistema nei vertebrati includono:

Possiede una specificità limitata alla possibilità di riconoscere molecole o parti di molecole espresse da una classe di agenti infettivi, ma spesso non riesce a discriminare un singolo agente patogeno a differenza della grande specificità dell'immunità adattativa. Va specificato che l'immunità innata non riconosce esclusivamente agenti infettivi, ma agisce anche su cellule self che, a causa di un'infezione o altre condizioni esprimono molecole che normalmente non sono espresse dalle cellule sane (come proteine della famiglia Hsp, heat shock proteins) e che per questo vengono riconosciute come non self, come ad esempio cellule tumorali.

Non possiede nessun meccanismo di memoria cellulare atto a fornire una risposta più efficace e rapida in seguito all'infezione da parte di uno stesso agente infettivo, ma possiede metodi di discriminazione del self dal non-self che per molti versi la rendono una risposta immunitaria meno dannosa rispetto all'immunità adattativa poiché si ha un rischio praticamente nullo di errori che portino allo sviluppo di patologie autoimmuni.

Strutturalmente l'immunità innata è costituita da diversi componenti in cui non figurano esclusivamente cellule, ma interi tessuti che fungono da barriera alla penetrazione di microbi sia per la loro conformazione che per alcune sostanze battericide che secernono. Oltre alle barriere anatomiche dell'organismo, all'immunità innata partecipano anche le proteine del sistema del complemento e della flogosi, il sistema delle cellule fagocitiche e le cellule NK (natural killer) e le citochine.

Barriere anatomiche

[modifica | modifica wikitesto]

Le barriere anatomiche possono essere di natura fisica, chimica e biologica.

Un ruolo consistente è svolto dagli epiteli (sia di derivazione ectodermica che endodermica), la prima vera barriera fisica che un microbo deve permeare per poter contaminare un sistema biologico.

Cute e degli annessi cutanei

[modifica | modifica wikitesto]

L'epidermide fornisce una valida barriera al passaggio di microbi dal momento che:

  1. Gli strati più superficiali dell'epidermide costituiscono una vera e propria barriera fisica in quanto sono costituiti da molteplici strati di cheratinociti morti che hanno perso il nucleo e sono a tutti gli effetti dei depositi di cheratina e altre proteine filamentose;
  2. È impermeabile (è infatti presente la barriera aria-cute a partire dallo strato granuloso) e in virtù del contenuto in lipidi;
  3. La desquamazione dello strato corneo contribuisce alla rimozione di eventuali microbi depositatisi sulla sua superficie;
  4. Manca, come tutti gli epiteli, di vasi sanguigni che possono costituire una via di diffusione dei microorganismi;
  5. Non è in grado di trattenere umidità.

Nell'epidermide inoltre sboccano:

  1. I dotti delle ghiandole sudoripare il cui secreto, il sudore, contiene immunoglobuline IgA, urea ed alcune tipologie di acidi grassi che lubrificano la pelle ed inibiscono la crescita batterica;
  2. I dotti delle ghiandole sebacee che con il loro secreto contribuiscono a creare delle condizioni non ideali per la crescita e contaminazione di patogeni.

Vie aeree superiori e inferiori

[modifica | modifica wikitesto]

Il naso, oltre ad intrappolare tramite le vibrisse le particelle più grossolane presenti nell'aria inspirata, produce un muco contenente, oltre ad acqua, ioni e mucine, anche lo 0,1-0,5% di proteine antimicrobiche come lisozima, lattoferrina, β-defensina, IgA, IgG.

Le vie respiratorie contengono:

Apparato gastrointestinale

[modifica | modifica wikitesto]

L'apparato gastrointestinale è per molti microbi un ambiente sfavorevole dato:

Sangue

[modifica | modifica wikitesto]

Il sangue contiene numerose proteine antimicrobiche come transferrina, lattoferrina, lisozima, interferone, fibronectina, TNF-α, e proteine del complemento.

Altro

[modifica | modifica wikitesto]

Le lacrime, secrete dalle ghiandole lacrimali, sono un liquido contenente numerose proteine antimicrobiche, tra cui il lisozima, la lattoferrina, lipocaina ed IgA.

Anche la saliva, insieme alle lacrime, deterge e risciacqua le superfici che essa bagna.

Profili molecolari

[modifica | modifica wikitesto]

L'immunità innata riconosce i patogeni perché i recettori delle sue cellule si legano a delle molecole o porzioni di molecole caratteristiche che non sono espresse dalle cellule dell'organismo in cui viene attuata, sono perciò identificate come non self. La gamma di molecole riconosciuta dall'immunità innata, nota come profili molecolari associati ai patogeni (PAMP, Pathogen Associated Molecular Patterns) è tuttavia limitata, ridotta a circa un migliaio di strutture differenti, dal momento che i recettori per il riconoscimento dei profili (Pattern Recognition Receptors, PRR) hanno una variabilità molto inferiore rispetto a quelli dell'immunità adattativa, che può riconoscere diversi milioni di molecole differenti.

Alcuni dei PAMP più comuni sono:

I recettori PRR sono codificati nella linea germinativa e sulle cellule di una stessa linea tutti i recettori sono identici. L'efficacia di questo tipo di risposta immunitaria risiede nel fatto che colpisce quasi sempre strutture essenziali per la sopravvivenza del patogeno, per esempio il lipopolisaccaride della parete cellulare batterica, per cui difficilmente il non self non viene riconosciuto.

Anche alcune molecole rilasciate da cellule danneggiate chiamate "profili molecolari associati al danno" (Damage Associated Molecular Patterns, DAMP) sono riconosciute dall'immunità innata che viene quindi stimolata ad eliminare queste cellule.

Cellule sentinella

[modifica | modifica wikitesto]

I recettori dell'immunità innata sono proteine che possono trovarsi sia sulla membrana plasmatica di alcune cellule immunitarie sia all'interno del loro citoplasma o sulla membrana degli endosomi, ma possono anche essere proteine disciolte nel sangue oppure in liquidi extracellulari. Sono espressi da:

Il loro compito è quello di legarsi a strutture molecolari specifiche presenti su di un microbo e successivamente di attivare una trasduzione del segnale intracellulare che scatena una risposta effettrice che può provenire dalla cellula stessa oppure da altre cellule (fagociti e linfociti NK) reclutate da mediatori chimici come le citochine. Le principali classi di PRR associati alla cellula identificate sono i recettori Toll-like (TLR, Toll-like receptors), le lectine di tipo C, i recettori del peptide Met-Leu-Phe formilato, i recettori scavenger, gli NLR e le proteine della famiglia CARD.

I PRR solubili si trovano nel plasma e negli alveoli polmonari. Tra i più noti la famiglia delle pentrassine che riconoscono la fosforilcolina e la fosfatidiletanolammina, le collettine che riconoscono residui di mannosio e fucosio e le ficoline che riconoscono N-acetilglucosammina e acido lipotecoico, presenti sulla perete cellulare dei batteri gram-positivi.

Trasduzione del segnale

[modifica | modifica wikitesto]

Quando un recettore TLR si lega alla struttura che riconosce mediante il suo dominio di legame dimerizza con un altro TLR che può essere identico (omodimerizzazione) o differente (eterodimerizzazione). I TLR della membrana plasmatica tendono a dimerizzare tra loro e così quelli presenti sulla membrana degli endosomi. La dimerizzazione sembra seguire schemi specifici per ciascun PAMP, per esempio nel caso del peptidoglicano TLR2 dimerizza con TLR6 formando un eterodimero. In alcuni casi il processo è più complesso e coinvolge delle proteine e dei recettori accessori. Nel caso del lipopolisaccaride (LPS) esso si associa dapprima a LPB (LPS binding protein), una proteina solubile presente nel plasma, poi questo complesso si lega al recettore CD14, una proteina estrinseca legata alla membrana plasmatica da glicofosfatidilinositolo. A questo punto LPB si distacca ed interviene la proteina MD2 che media l'attacco di CD14-LPB-LPS con il recettore Toll-like TLR4. Non è stato ancora definito se vi sia o meno un contatto diretto tra il lipopolisaccaride e TLR4.

Una volta che il recettore è stato attivato dal ligando recluta diverse proteine adattatrici che interagiscono con il suo dominio TIR poiché possiedono anch'esse un dominio TIR. Tutti i recettori TLR tranne TLR3 reclutano MyD88 ed insieme ad esso formano combinazioni di proteine adattatrici tra le quali figurano MAL (MyD88 Adapter Like), TRIF (TIR domain containing adapter Inducing Interferon β) e TRAM (Trif-Related Adapter Molecule). MyD88 e MAL attirano proteine IRAK (IL-1 Receptor Associated Kinase) come IRAK1 e IRAK4, che a loro volta interagiscono con TRAF6 (TNF Receptor Associated Factor 6) il quale attiva TAK1 (TGF-β Activated Kinase), che da inizio alla cascata delle MAP-chinasi e attiva le chinasi IκB. La cascata delle MAP-chinasi (IKK, NIK o NLK) attiva i fattori di trascrizione NF-κB, Fos e Jun, gli ultimi due si associano formando il complesso di trascrizione AP-1. Tali fattori trascrivono geni codificanti interleuchine (IL-1, IL-6, IL-8, IL-12), fattore di necrosi tumorale (TNF), E-selectina, MCP-1. Nel caso vengano reclutate TRAM e TRIF esse si associano a TRAF6, che attiva TBK1 che a sua volta attiva il fattore di trascrizione IRF3 (Interferon Response Factor 3). IRF trascrive geni che codificano per gli interferoni α e β. I recettori TLR endosomiali come TLR3 e TLR9 reclutano rispettivamente TRIF e MyD88, il primo attiva TBK1 e successivamente IRF3, mentre il secondo attiva IRAK1 o IRAK4 che attivano TRAF6 e quindi la cascata della MAP chinasi e NF-κB, mentre le IRAK attivano IRF7, che trascrive geni che codificano per interferoni.

Proteine plasmatiche

[modifica | modifica wikitesto]

La proteine del complemento sono proteine prodotte dal fegato e riversate nel sangue. In circolo sono sotto forma di zimogeni, è necessaria un'attivazione affinché le proteine possano aggredire il patogeno. Le vie di attivazione del complemento sono 3: vi classica, via alternativa e via della lectina.

In altri regni

[modifica | modifica wikitesto]

Procarioti

[modifica | modifica wikitesto]

I batteri (e probabilmente anche altri organismi procariotici) utilizzano un meccanismo di difesa unico, denominato sistema di restrizione-modificazione che protegge loro dall'attacco di patogeni, come ad esempio i batteriofagi.

In questo sistema, i batteri producono enzimi appartenenti alla classe delle endonucleasi di restrizione che attaccano e distruggono regioni specifiche del DNA del batteriofago che li ha invasi. Questo è possibile perché i batteri marcano come "self" il loro DNA metilandolo: pertanto le endonucleasi di restrizione non lo modificheranno.

Le endonucleasi di restrizione e il sistema di restrizione-modificazione esistono soltanto nei procarioti.

Invertebrati

[modifica | modifica wikitesto]

Gli invertebrati non posseggono linfociti né una risposta immunitaria di tipo umorale (basata sugli anticorpi) ed è molto probabile che furono i vertebrati, nel corso della filogenesi, a sviluppare per primi un sistema immunitario adattativo e multicomponente. Tuttavia gli invertebrati posseggono dei meccanismi che sembrano essere dei "precursori" del sistema immunitario dei vertebrati.

I "Pattern Recognition Receptors" sono proteine usate da quasi tutti gli organismi per identificare molecole associate con microbi patogeni.

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Immunobiology; Fifth Edition., Garland Science, 27 novembre 2007.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 43459 · LCCN (ENsh85090243 · BNF (FRcb12049643c (data) · J9U (ENHE987007560767405171