Stasi
Descrizione generale
Attiva8 febbraio 1950 - 13 gennaio 1990
NazioneBandiera della Germania Est Germania Est
ServizioPolizia segreta
Controspionaggio
TipoServizio segreto
SedeLichtenberg, Berlino Est
Dimensione91.015 impiegati regolari
174.000 impiegati informali (1989)[1]
Motto"Schild und Schwert der Partei"
("Scudo e Spada del Partito")
Parte di
Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca
Suddivisioni
  • Abteilung 26 – controllo linee telefoniche
  • Abteilung (BCD) - armi e servizio chimico
  • Abteilung Nachrichtendienst - Informazioni
  • Abteilung X – contatti internazionali
  • Abteilung XI – servizio di decodifica
  • Abteilung XIV- interrogatori e detenzione
  • Arbeitsgruppe (AG BKK) - coordinamento commerciale
  • Arbeitsgruppe (AGM) – servizio a disposizione dei ministri
  • Unità speciale AGM/U
  • AGM/S – "compiti speciali" (Sky Marshal), integrato dal 1989 all'interno della sezione HA XXI.
  • Wachregiment Feliks Dzierzynski unità di guardia, con il compito di controllare il personale dell'Mfs stesso
  • Arbeitsgruppe E (funzione esatta ignota)
  • Arbeitsgruppe XVII – controllo passaporti e permessi di viaggio
  • Ufficio della direzione (BdL) – sicurezza interna dell'MfS
  • Ufficio della direzione centrale
  • Hauptabteilung I (HA I) – Controllo personale della Volkspolizei, polizia di frontiera e NVA
  • Hauptabteilung II (HA II) – Controspionaggio
  • Hauptabteilung III (HA III) – Controllo comunicazioni radio e disturbo comunicazioni radio nemiche
  • Hauptabteilung VI (HA VI) – Controllo Passaporti e turismo, controlli autostradali sulle arterie verso Berlino ovest e controllo delle stazioni di servizio
  • Hauptabteilung VII (HA VII) – Controllo del Ministero degli interni
  • Hauptabteilung VIII (HA VIII) – sezione investigativa, conduzione controlli sull'organizzazione di altri reparti dell'Mfs
  • Hauptabteilung IX (HA IX) – provvedimenti disciplinari
  • Hauptabteilung IX/11 - conduzione indagini su eventuali ex nazisti
  • Hauptabteilung XV – servizio ausiliario alla Hauptabteilung HVA
  • Hauptabteilung XVIII (HA XVIII) – economia socialista
  • Hauptabteilung XIX (HA XIX) – controllo traffico aereo, navale e ferroviario
  • Hauptabteilung XX (HA XX) – controllo apparato dello Stato chiesa e unità investigativa per scovare organizzazioni sovversive
  • Hauptabteilung XXII (HA XXII) – antiterrorismo
  • Hauptabteilung (HA PS) - scorte
  • Hauptabteilung (HA KaSch) - Scuola e istruzione
  • Istituto di educazione dell'Mfs
  • servizio medico centrale (ZMD)
  • settore operativo tecnico (OTS)
  • Amministrazione (VRD)
  • Arbeitsgruppe (ZAGG) - protezione segreti di stato
  • Informationsgruppe (ZAIG) - reparto per la valutazione di informazioni
  • Abteilung XII – Archivi
  • Abteilung XIII – servizio di calcolo
  • Abteilung M – controllo postale
  • Zentrale Koordinierungsgruppe (ZKG) – Unità anti immigrazione illegale e fuga dalla DDR
  • Comando centrale (ZOS)
  • (HVA) Servizio spionaggio all'estero
Comandanti
DirettoriWilhelm Zaisser
(1950-1953)
Ernst Wollweber
(1953-1957)
Erich Mielke
(1957-1989)
Wolfgang Schwanitz
(1989-1990)
Simboli
Bandiera
Voci di forze di polizia presenti su Wikipedia

Il Ministero per la sicurezza dello Stato (Ministerium für Staatssicherheit in tedesco), abbreviato in MfS e comunemente conosciuto come Stasi, era la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio della Repubblica Democratica Tedesca (RDT o Germania Est), fungendo da strumento governativo per il Partito Socialista Unificato di Germania (SED).

Il MfS ha usato il monitoraggio, l'intimidazione, la detenzione[2][3] contro avversari e critici nei confronti del regime, definiti "Feindlich-negative Person", persone ostili-negative. Negli anni '50, la tortura fisica era ancora usata nelle carceri della Stasi e in seguito furono usati sofisticati metodi psicologici.[4] Negli anni '80, la Stasi addestrò ripetutamente i terroristi della Rote Armee Fraktion (RAF) sull'uso di armi ed esplosivi.[5][6]

Rimase famoso per avere arruolato numerosi tedeschi dell'Est per il controllo delle attività dei propri concittadini, al fine di impedire il sorgere di moti contro il governo autoritario della Germania Est.

Storia

Berlino, 15 gennaio 1990, la folla invade gli uffici della Stasi

Il Ministerium für Staatssicherheit (Ministero della Sicurezza di Stato) o Stasi venne fondato l'8 febbraio 1950. Wilhelm Zaisser ne fu il suo primo direttore e Erich Mielke il suo vice. Zaisser cercò di destituire Walter Ulbricht, Segretario Generale della SED, in seguito ai moti operai del giugno 1953,[7] ma poco dopo fu invece rimosso da Ulbricht stesso e sostituito con Ernst Wollweber.

Il cambio al vertice venne affiancato dalla riduzione della Stasi da ministero autonomo a segretariato del Ministero degli Interni, vedendosi tolte anche le competenze sulla polizia ferroviaria (la Transportpolizei) e sulla polizia di confine (la Grenzpolizei). Tale misura venne spesso interpretata come una misura punitiva nei confronti della Stasi, colpevole di non essere riuscita ad evitare la rivolta. Analisi più recenti sostengono tuttavia che fu anche un piccolo segnale di distensione verso l'Occidente. La misura peraltro era modellata su quanto stava avvenendo in URSS con la trasformazione del MGB in KGB dopo la liquidazione di Berija. In ogni caso la riforma sarà solo temporanea: appena due anni dopo la Stasi riottenne lo status ministeriale.[8][9]

Nel 1957 Wollweber si dimise a causa dei contrasti con Ulbricht e Erich Honecker e al suo posto fu nominato il suo vice Erich Mielke. Seppure ufficialmente l'Mfs rispondesse al Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca, con la direzione di Mielke la Stasi si rese indipendente dal controllo dei politici[10]. Nel 1957 Markus Wolf divenne capo dell'Hauptverwaltung Aufklärung (HVA), il dipartimento di spionaggio all'estero della Stasi. Fino a metà degli anni ottanta, la rete di spie crebbe all'interno della RDT altrimenti detta Germania Est. Nel 1989 venne stimato che la Stasi disponesse di 91.000 impiegati a tempo pieno e probabilmente più di 100.000 informatori, disponendo di fatto della percentuale più alta di spie pro capite di tutti gli Stati del patto di Varsavia[11]: una spia ogni 83 abitanti [12].

La Stasi monitorava i comportamenti politicamente scorretti di tutti i cittadini della Germania Est. Una volta definito il soggetto l'obiettivo era di costringere la persona ad abbandonare la propria posizione sociale, lavorativa o accademica.[senza fonte] Ad obiettivo raggiunto spesso la vittima veniva poi integrata come informatore a sua volta. Dopo la caduta del muro di Berlino del 1989 gli uffici della Stasi vennero invasi dai cittadini infuriati, non prima che un grande quantitativo di materiale compromettente venisse distrutto dagli ufficiali del servizio segreto. I documenti rimasti sono oggi disponibili per tutte le persone che erano spiate.

Dopo l'unificazione tedesca venne rivelato che la Stasi aveva anche aiutato in segreto dei gruppi terroristici di sinistra come la Rote Armee Fraktion. La perdita del supporto della Stasi fu uno dei fattori principali nel discioglimento di tutti questi gruppi terroristici, compresa la RAF.[senza fonte]

Verso la fine degli anni ottanta la Stasi non era più formata esclusivamente da agenti comunisti, convinti che il loro lavoro fosse necessario per salvare la Patria dalla reazione capitalistica. Anche a causa degli arruolamenti coatti per trovare spie, la base della Stasi divenne molto poco politica e decisamente molto legata al proprio potere.

Relazioni con il KGB

Nonostante l'indipendenza concessa alla Stasi nel 1957, il KGB continuò a tenere ufficiali di riserva in tutti gli otto "direttorati" principali dell'agenzia di servizi segreti della RDT a Berlino e in ognuno dei 16 distretti della Stasi nel territorio della Germania Est fino al 1990. La collaborazione tra Stasi e KGB era così stretta che quest'ultimo aveva invitato l'agenzia tedesca a creare basi operative a Mosca e Leningrado per controllare i turisti della Germania Est che visitavano il paese sovietico. Mielke chiamava addirittura gli ufficiali della Stasi i "Čekisti dell'Unione Sovietica". Nel 1978 Mielke garantì formalmente al personale del KGB in Germania Est gli stessi diritti dei quali godevano in Unione Sovietica.

Tra il personale del KGB di stanza in Germania Est spicca il nome dell'attuale presidente della Russia Vladimir Putin. Putin, arruolato alla fine degli studi nel KGB, fu di stanza a Dresda tra il 1985 ed il 1990 operando presso la Stasi utilizzando un'identità di interprete come copertura. Tuttavia egli non ha mai partecipato ad operazioni sul campo, ma svolgeva il compito di redigere report da inviare a Mosca per riferire il lavoro svolto da altri. Alcune voci però, supportate dalla giornalista Catherine Belton, danno il modesto compito di Putin come copertura per il suo coinvolgimento nella coordinazione delle attività del KGB nella DDR e nel supporto al gruppo terroristico della Rote Armee Fraktion (RAF). Durante la caduta del Muro di Berlino, si pensa che il presidente russo abbia distrutto diversi documenti del KGB depositati presso il Centro Culturale Sovietico e presso la villa dello stesso KGB a Dresda. Come risultato dei cinque anni in Germania Est, Putin parla fluentemente il tedesco.

Numero dei membri e Dossier Rosenholz

Stasi-Bezirksverwaltung Leipzig, sede dell'Mfs del distretto di Lipsia
Sede della direzione centrale

Per quanto riguarda l'organizzazione interna dell'Mfs a tutt'oggi non sono disponibili molte informazioni in quanto praticamente tutte le attività della Stasi erano coperte dal segreto di Stato e gli stessi membri di questa organizzazione non sapevano a loro volta esattamente i meccanismi che erano dietro a questo sistema, dal momento che loro stessi erano sotto controllo dell'Mfs. Basti pensare che fino alla pubblicazione del dossier Rosenholz nel 2004 lo stesso governo federale tedesco non era al corrente del numero esatto di spie dislocate in Germania Occidentale ed, ancor meno, del numero esatto di operazioni condotte.

Secondo alcune stime fatte negli anni novanta nel periodo immediatamente successivo alla caduta del muro di Berlino, si stima che il numero di dipendenti della Stasi si aggirasse intorno alle 90.000 - 100.000 persone[13], a capo delle quali c'era il Politbüro. Unica eccezione era la commissione centrale di sicurezza, la quale poteva prendere decisioni riguardo alla promozione dei membri dell'Mfs indipendentemente dalle decisioni prese dal Politbüro.

Ai 91.000 dipendenti impiegati dall'Mfs si aggiungevano altri 100.000 informatori, cosiddetti collaboratori, che operavano perlopiù all'interno della DDR. Gli informatori, invece, che si trovavano all'estero in paesi non socialisti venivano anche detti Kundschafter des Friedens, che tradotto vorrebbe dire vedette della pace.

Complessivamente, tra dipendenti ed informatori, circa 200.000 persone lavoravano per conto della Stasi, che rapportato al numero di abitanti della DDR, che era di circa 16 milioni, vorrebbe dire che l'1,15 per cento della popolazione era stata reclutata dall'Mfs. Per quanto riguarda, invece, il numero di spie attive nella Repubblica Federale Tedesca, si stima, da quanto appreso dal dossier Rosenholz, che il numero di spie si aggirasse, con buona approssimazione, intorno alle 1500 unità.

Sempre dal dossier Rosenholz, si è, infine, appreso che, per il supporto di gruppi terroristici quali la RAF, nella Repubblica Federale Tedesca era stata incaricata una sezione apposita del Mfs chiamata HA XXII. Sarebbe, quindi, stata la sezione HA XXII ad aiutare molti membri della RAF a scappare dalla Germania occidentale per rifugiarsi nella DDR dopo aver loro fornito nuove identità. Sempre la sezione HA XXII avrebbe, quindi, fornito sostegno all'OLP tramite l'HVA, la divisione dell'Mfs che si occupava esclusivamente dello spionaggio all'estero e dell'infiltrazione di organizzazioni internazionali.

Organizzazione e struttura interna

Sede principale a Berlino-Lichtenberg
Cella di detenzione presso la sede di Berlino-Hohenschönhausen
Ugello con getto ad aria calda utilizzato dalla sezione M per aprire le buste delle lettere

Internamente l'MfS era organizzato tramite il Principio della linea e composto da varie sezioni e sottosezioni con competenze differenti. Per compiti che potevano riguardare l'area di competenza di più di una sezione venivano formate le cosiddette Arbeitsgruppen, gruppi di lavoro, che avevano mansioni ben definite al riguardo di un singolo compito. Le sezioni principali invece venivano numerate con numeri romani e chiamate Hauptabteilungen, mentre le sottosezioni venivano chiamate solamente Abteilungen.

Un ufficiale di alto rango era a capo di una particolare missione del Ministero e guidava una divisione nell'Apparato Centrale (Zentrale). Una divisione corrispondente veniva creata in ciascuno dei 15 Dipartimenti Distrettuali per la Sicurezza di Stato (Bezirksverwaltungen für Staatssicherheit) nella regione di Berlino e negli altri 14 distretti regionali (Bezirke). A livello locale, la Stasi aveva Aree Distrettuali per la Sicurezza di Stato (Bezirksverwaltungen für Staatssicherheit), uno per ognuna delle 227 città e distretti municipali, e gli 11 Bezirken di Berlino Est.

In ogni distretto, il singolo caso veniva assegnato ad un ufficiale sul quale ricadeva la responsabilità delle operazioni. Gli ufficiali assegnati ai singoli casi erano subordinati e a divisioni specializzate dei vari dipartimenti. Quest'ultime erano subordinate alle divisioni specializzate dell'Apparato Centrale e tutta la linea era sotto il comando dell'ufficiale di alto rango a capo della missione. La Stasi aveva inoltre Distaccamenti (Objektdienststellen) all'interno di aziende di proprietà dello Stato di grande importanza come la Compagnia Mineraria di Uranio Wismar, controllata in collaborazione con l'Unione Sovietica.

La Stasi era al suo interno divisa secondo le seguenti divisioni:

Ministero per la Sicurezza dello Stato

Apparato Centrale (Zentrale)

Divisioni direttamente poste sotto il comando di Erich Mielke, il direttore della Stasi.

Divisioni poste sotto il comando del sottosegretario, Colonnello generale Werner Großmann (Dem Stellvertreter GO Großmann unterstellte Diensteinheiten) (il suo predecessore è il famoso Colonnello Generale Markus Wolf)

Divisioni poste sotto il comando del sottosegretario, Colonnello Generale Rudi Mittig

Divisioni poste sotto il comando del sottosegretario, Tenente generale Gerhard Neiber

Divisioni poste sotto il comando del sottosegretario, Tenente Generale Wolfgang Schwanitz

Dipartimenti Distrettuali e Aree Distrettuali

Dipartimenti selezionati della Stasi

Operazioni

Reclutamento

Camicia di forza utilizzata per alcuni detenuti

Uno degli aspetti più importanti dell'Mfs era il reclutamento di nuovi membri. Oltre a basarsi su criteri quali capacità intellettuali, competenze tecniche e prestanza fisica, l'aspetto della affidabilità e dell'ideologia politica giocava un ruolo centrale. Non di rado si sceglievano per questo motivo figli di membri ed ex membri della Stasi, basandosi sul fatto che con buona probabilità questi fossero stati indottrinati politicamente in modo affidabile e che il contesto familiare li avesse influenzati in modo positivo. Un ruolo di primo piano aveva quindi l'educazione di stampo socialista.

I potenziali nuovi membri dell'Mfs venivano quindi sottoposti a loro insaputa per un periodo di due anni a continui controlli e in questo periodo veniva preparato un dossier al riguardo della loro vita privata. Non di rado succedeva che per ottenere ulteriori informazioni sia al riguardo del possibile candidato stesso che della famiglia, si interrogassero gli insegnanti che erano stati responsabili dell'educazione del candidato durante il periodo scolastico. Nella fase finale poi, prima di invitare il soggetto prescelto per un colloquio ufficiale, che rimaneva strettamente confidenziale, si interrogavano vicini e conoscenti per avere ulteriori informazioni. Se entro questo periodo di due anni durante il quale si era osservata l'attività dell'individuo prescelto non si erano riscontrati comportamenti sovversivi, si procedeva a contattarlo invitandolo ad un colloquio presso una delle tante sedi di circondariato dislocate su tutto il territorio della DDR.

Se il colloquio dava esito positivo al candidato veniva offerto un posto di lavoro presso l'Mfs. Se pure ufficialmente potesse scegliere liberamente se accettare o rifiutare il posto offerto, per chi accettava si offrivano vantaggi economici e sociali non indifferenti, mentre chi rifiutava rischiava di subire nella vita lavorativa ripercussioni di tipo materiale, ricevendo posti di lavoro con salari più bassi e riscontrando maggiore difficoltà nel ricevere assegnata una abitazione.[senza fonte]

Infiltrazione

Gli ufficiali a tempo pieno venivano stanziati nei maggiori impianti industriali e un inquilino in ogni condominio era designato come sorvegliante che riportava poi tutto al rappresentante dell'area per la Volkspolizei. Le spie segnalavano ogni parente o amico che pernottavano nell'appartamento di una persona. Venivano poi praticati piccoli fori nei muri di appartamenti e camere d'hotel, dai quali gli agenti della Stasi filmavano i cittadini con speciali videocamere. Scuole, università e ospedali godevano di un grande numero di infiltrati, così come le organizzazioni come club dei computer, dove i giovani si ritrovavano per giocare a videogame provenienti dall'ovest.

La Stasi aveva addirittura delle linee guida per gli informatori su come "estrarre" informazioni e controllare le persone con le quali venivano in contatto. Gli informatori spaziavano da quelli già coinvolti in qualche maniera con la sicurezza di Stato (come polizia ed esercito) a quelli presenti per esempio in movimenti dissidenti (come nelle arti e nella Chiesa Protestante). Le informazioni raccolte, talvolta, venivano usate per dividere e screditare i membri di questi movimenti. Gli informatori venivano fatti sentire importanti, e venivano dati loro incentivi materiali e sociali, oltre ad essere attratti da un senso di avventura. Solo il 7,7% di loro veniva, secondo i dati, "costretto" a fare l'informatore. Una parte importante di informatori erano membri del SED, il Partito Socialista Unito di Germania, il principale partito della Germania Est. L'utilizzo di forme di ricatto non era inusuale. Un grande numero di informatori era composto da conducenti di tram, bidelli, dottori, infermieri e insegnanti. Mielke credeva che i migliori informatori fossero quelli il quale lavoro implicava il contatto con un grande numero di persone.

Le schiere della Stasi si ingrandirono ulteriormente dopo che i paesi del blocco sovietico firmarono gli Accordi di Helsinki nel 1975, che erano visti, dal leader del paese Erich Honecker, come una minaccia per il suo regime, visto che essi implicavano il rispetto dei "diritti umani, inclusi la libertà di pensiero, coscienza e religione". Il numero di informatori tocco i 180.000, un grande aumento dai 20-30.000 dei primi anni '50. La Stasi operava anche come ramo del KGB per condurre operazioni in altri paesi del blocco sovietico, ad esempio la Polonia, dove i sovietici erano disprezzati.

La Stasi si infiltrava in ogni aspetto della vita della DDR, e dati i grandi numeri di informatori e agenti, il cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal si è spinto a dichiarare che essa fosse addirittura più oppressiva della Gestapo. In alcuni casi si arriva addirittura a spiare i propri partner. Un esempio è quello di Vera Lengsfeld, grande attivista per la pace, sposata con un informatore della Stasi, Knud Wollenberger.[senza fonte]

Zersetzung (Decomposizione)

La Stasi perfezionò inoltre la tecnica delle molestie psicologiche di nemici percepiti come tali dal regime, conosciuta con il nome di Zersetzung, che significa letteralmente decomposizione.

A inizio anni '70, la Stasi era arrivata alla conclusione che i metodi di persecuzione esplicita usati fino a quel momento, come arresti e torture, fossero troppo crudi e palesi. Tale forma di oppressione veniva sempre più condannata a livello internazionale. La Stasi si rese conto che le molestie psicologiche erano molto meno riconoscibili per ciò che erano veramente, con il risultato che le vittime erano molto meno propense alla resistenza. Inoltre, si potevano evitare condanne internazionali. La Zersetzung venne progettata in modo da deviare e "reprimere" i nemici del regime, cosicché perdessero la voglia di continuare nelle loro attività considerate "inappropriate". Chiunque venisse visto a mostrare comportamenti inappropriati in ambito politico, culturale e religioso veniva marchiato come forza "ostile-negativa" e bersagliata con metodi di Zersetzung. Per questa ragione membri di chiese, scrittori, artisti e membri di sub-culture giovanili erano spesso le vittime principali di queste operazioni di "decomposizione". Tali metodi venivano poi modificati in base all'obiettivo da colpire.

Le tattiche utilizzate per la Zersetzung, di solito, si componevano di disturbo della vita privata e familiare della vittima. Spesso erano inclusi attacchi psicologici, come irruzioni nelle abitazioni modificandone l'aspetto, creando una sorta di gaslighting, ovvero facendo arrivare la vittima a dubitare della realtà. Ciò consisteva in muovere i mobili, modificare gli orari delle sveglie, rimuovere quadri dai muri, modificare il gusto delle bustine del tè, ecc. Altre operazioni di Zersetzung comprendevano danneggiare l'abitazione, sabotare le auto, divieti di viaggio, sabotare le carriere lavorative, trattamenti medici volutamente non corretti, campagne diffamatorie che potevano includere l'invio di materiale compromettente falsificato alla famiglia della vittima, denunce, provocazioni, guerra psicologica, sovversione psicologica, intercettazioni, chiamate telefoniche misteriose e consegne non necessarie, arrivando anche a inviare vibratori alla moglie della vittima. Le conseguenze potevano portare al licenziamento della vittima a causa della negativa condizione psicologica nella quale versava. Solitamente le vittime non avevano idea che ci fosse la Stasi dietro a tutto questo. Alcuni pensavano di aver perso la testa, arrivando all'esaurimento nervoso e al suicidio.

Un grande vantaggio della Zersetzung era che essa era difficilmente dimostrabile. Un aspetto molto importante visto il tentativo del regime di migliorare la sua posizione internazionale durante gli anni '70 e '80, in particolare in collegamento con la Ostpolitik del cancelliere della Germania Ovest Willy Brandt, che aveva migliorato notevolmente le relazioni tra i due Stati tedeschi.

...la Stasi spesso utilizzava un metodo che era veramente diabolico. Veniva chiamato Zersetzung [...]. La parola è difficile da tradurre perché significa letteralmente "bio-decomposizione". Ma è un'accurata descrizione. L'obiettivo era quello di distruggere in segreto l'autostima delle persone, danneggiando per esempio la loro reputazione, organizzando fallimenti nel loro lavoro e distruggendo le loro relazioni personali. Considerato tutto ciò, la Germania Est era veramente un regime dittatoriale moderno. La Stasi non tentava di arrestare ogni dissidente, ma preferiva paralizzarlo. E lo poteva fare perché aveva accesso a molte informazioni personali e a molte istituzioni. (Hubertus Knabe, storico tedesco)

[senza fonte]

Operazioni internazionali

Dopo la riunificazione della Germania, molte delle attività internazionali portate avanti dalla Stasi vennero pubblicate e rivelate, come ad esempio l'addestramento militare in Germania Ovest della Rote Armee Fraktion.

Esempi di operazioni internazionali della Stasi

Caduta del Muro di Berlino e dissoluzione dell'Unione Sovietica

Il reclutamento di informatori divenne particolarmente difficile verso la fine del regime della DDR e, dopo il 1986, il tasso di reclutamento invertì la propria tendenza. Ciò colpì l'abilità della Stasi di sopravvivere, dato anche il periodo di crescente malcontento e conoscenza delle attività dell'agenzia. Durante questo periodo alla Stasi venne ordinato di prevenire che le difficoltà economiche del paese diventassero un problema politico, ma fallì nell'obiettivo.

Gli ufficiali della Stasi avevano discusso la trasformazione della Germania Est in un paese democratico e capitalista, pianificando anche di prendere il sopravvento sulla Germania Ovest. Il piano prevedeva che 2.587 ufficiali OibE (Offiziere im besonderem Einsatz, ufficiali in missione speciale) prendessero potere come spiegato nel documento top secret 0008-6/86 del 17 marzo 1986. Secondo Ion Mihai Pacepa, ex generale romeno che ha fatto parte dei servizi segreti della Romania comunista, anche altri servizi segreti comunisti avevano piani simili. Il 12 marzo 1990 il Der Spiegel riportò che la Stasi stava certamente tentando di attuare il piano 0008-6/86. Pacepa fece inoltre notare quello che successe in Russia e di come l'avvento al potere dell'ex colonnello del KGB Vladimir Putin sia simile a questi piani.

Il 18 ottobre 1989 si dimise Erich Honecker, sostituito da Egon Krenz. Il 7 novembre 1989, in risposta alla situazione politica in continuo cambiamento e della situazione sociale della DDR nel tardo 1989, Erich Mielke si dimise come direttore della Stasi. Il 9 novembre 1989 viene convocata una conferenza stampa durante la quale, per un errore, il ministro della propaganda della DDR, Günter Schabowski dichiarò che tutti avrebbero avuto la possibilità di attraversare i confini di Berlino Est senza permesso, dando il via alla Caduta del Muro di Berlino e ponendo di fatto fine al regime della Germania Est, e in retrospettiva, dell'Unione Sovietica. Il 17 novembre 1989, il Consiglio dei Ministri (Ministerrat der DDR) rinominò la Stasi in "Ufficio per la Sicurezza Nazionale" (Amt für Nationale Sicherheit - AfNS), guidato dal Tenente Generale Wolfgang Schwanitz. L'8 dicembre 1989 il primo ministro della DDR Hans Modrow dichiarò la dissoluzione dell'AfNS, confermata dalla decisione del Ministerrat il 14 dicembre 1989.

Come parte di questa decisione, il Ministerrat originariamente tentò di dividere l'AfNS in due organizzazioni separate: un servizio d'informazioni estere (Nachrichtendienst der DDR) e un "Ufficio per la protezione della Costituzione della DDR" (Verfassungsschutz der DDR), seguendo la linea del Bundesamt für Verfassungsschutz della Germania Ovest. La reazione dell'opinione pubblica, però, fu estremamente negativa, e costrinse il governo a far decadere i piani. Il 13 gennaio 1990 venne dichiarata la dissoluzione immediata della AfNS. Alcune delle funzioni vennero trasferite al Ministero degli Affari Interni.

Quando il Parlamento Tedesco investigò sulla sparizione di fondi pubblici dopo la caduta del muro, trovò che una grande parte di essi venne trasferita a Martin Schlaff tramite conti a Vaduz, in Liechtenstein, in cambio di beni provenienti dall'ovest sottoposti ad embargo.

Molti degli ufficiali di alto rango della Stasi continuarono la loro carriera all'interno dell'amministrazione delle compagnie industriali di Schlaff. Nel 1990, ad esempio, Herbert Kohler, comandante della Stasi a Dresda, trasferì 170 milioni di marchi a Schlaff per "hard-disk" e mesi dopo cominciò a lavorare per lui. Le investigazioni conclusero che le finanze di Schlaff giocarono un ruolo cruciale nell'assicurare un futuro ai membri della Stasi e per permettere di continuare con il lavoro di intelligence.[senza fonte]

Recupero dei file della Stasi

Durante la cosiddetta Rivoluzione Pacifica (Die Wende, o Friedliche Revolution) del 1989, gli uffici e le prigioni della Stasi vennero occupati dai cittadini, non prima che essa potesse distruggere circa il 5% dei documenti contenuti negli uffici, circa 1 miliardo di fogli di carta.

L'occupazione del quartier generale della Stasi

Dopo la caduta della DDR, la Stasi venne sciolta. Gli impiegati della Stasi cominciarono a distruggere molti file e documenti estensivi, a mano oppure bruciandoli o distruggendoli con tritacarta. Quando si venne a sapere che si stavano distruggendo documenti, cominciarono proteste davanti al quartier generale della Stasi. La sera del 15 gennaio 1990 una grande folla si riunì fuori dai cancelli dell'edificio per manifestare contro la distruzione di file sensibili. L'edificio conteneva una vasta raccolta di documenti personali, molti dei quali avrebbero evidenziato i crimini commessi dalla Stasi e dai suoi agenti. I manifestanti continuarono a crescere nel numero fino a quando non riuscirono a sopraffare la polizia, riuscendo così ad entrare nel complesso. Una volta dentro, i target dei manifestanti furono principalmente i ritratti di Erich Honecker e Erich Mielke, che furono calpestati o bruciati. Alcuni degli impiegati della Stasi vennero buttati giù dalle finestre, fortunatamente senza che vi sia stato alcun morto o ferito grave. Tra i protestanti vi furono inoltre degli ex collaboratori Stasi che tentarono di distruggere documenti compromettenti.

Dibattito sui file della Stasi

Con la riunificazione della Germania del 3 ottobre 1990, venne creata una nuova agenzia governativa, chiamata "Commissione Federale per i documenti del Servizio di Sicurezza di Stato dell'Ex Repubblica Democratica Tedesca" (Der Bundesbeauftrage für die Unterlagen des Staatssicherheitsdienstes der ehemaligen Deutschen Demokratischen Republik), abbreviata in BStU. Ci fu un dibattito su quello che si sarebbe dovuto fare con i documenti, se bisognasse aprirli al pubblico o tenerli secretati.

Coloro contro l'apertura dei documenti menzionavano la privacy come ragione per tenerli secretati. Si pensava che le informazioni contenute nei file avrebbero potuto causare sentimenti negativi nei confronti degli ex membri della Stasi e causare episodi di violenze. Secondo il pastore Reiner Eppelmann, che diventò Ministro della Difesa e del Disarmamento nel marzo 1990, le nuove libertà politiche per gli ex membri della Stasi avrebbero potuto essere compromesse da atti di vendetta. Il Primo Ministro della DDR Lothar de Maizière arrivò a predire omicidi. Si discusse anche contro l'uso dei file per catturare ex membri della Stasi e portarli a processo, sostenendo che non tutti gli ex membri erano criminali, e che non avrebbero dovuto subire un processo solo perché ex agenti della Stasi. Ci fu anche chi sostenne che tutti erano colpevoli di qualcosa. Il Ministro degli Interni dell'Est, Peter-Michael Diestel, si dichiarò a favore riguardo all'uso dei file per determinare eventuali colpevoli, sostenendo che "C'erano solamente due tipi di persone veramente innocenti all'interno del sistema: i neonati e gli alcolizzati". Altri, come il Ministro degli Interni della Germania Ovest, Wolfgang Schäuble, credeva nel lasciarsi alle spalle la Stasi e lavorare per la riunificazione tedesca.

Quelli dall'altro lato del dibattito, sostenevano che tutti dovevano avere la possibilità di visionare i propri file, e che gli stessi avrebbero dovuto essere aperti per investigare gli ex membri della Stasi e processarli, così come per evitare che avessero ruoli nella pubblica amministrazione. L'apertura dei documenti avrebbe, secondo quelli a favore, fatto luce sulle voci che circolavano a quel tempo. Alcuni credevano che i politici dell'Est coinvolti nella Stasi avrebbero dovuto essere investigati.

Il 29 dicembre 1991 venne approvata dal Bundestag la Stasi-Unterlagen-Gesetz anche detta legge StUG, che permise l'apertura di tutti i dossier in mano all'Mfs. I singoli cittadini poterono quindi per la prima volta nella storia della DDR accedere a dossier che l'Mfs aveva stilato al riguardo della loro vita privata. Seppure le autorità federali tedesche si fossero sforzate di mettere al sicuro molti dei dati e dei dossier che erano stati preparati dall'Mfs, molti di questi andarono irrimediabilmente persi nel caos che seguì i giorni immediatamente successivi alla caduta del muro, quando cittadini infuriati della Germania dell'est assaltarono le singole sedi dell'Mfs, distruggendo ogni singola cosa che trovavano. Timothy Garton Ash, uno storico inglese, dopo aver visionato il suo file personale scrisse il libro The File: A Personal History.

Tra il 1991 e il 2011 circa 2,75 milioni di persone, molte delle quali ex cittadini dell'Est, hanno richiesto di visionare i propri file. Inoltre, essi hanno potuto anche fare delle copie. Anche i media hanno avuto la possibilità di visionare file, ma solo nel caso in cui non fossero file su persone e non contenessero informazioni personali.

Ex membri Stasi rintracciati con i file recuperati

Alcuni gruppi di ex membri Stasi arrivarono a minacciare con la violenza i "cacciatori della Stasi", gruppi che cercavano di rintracciare ex membri per portarli a processo. Nonostante fossero stati rintracciati molti membri, non poterono essere portati a processo, visto che non esisteva evidenza dei loro crimini. Tra gli arrestati figurarono anche Erich Mielke e Erich Honecker. Il primo venne condannato a sei anni di prigione per l'omicidio di due poliziotti nel 1931, mentre il secondo venne processato per aver autorizzato l'uccisione delle persone che tentavano di oltrepassare il Muro di Berlino. Durante il processo, Honecker dovette sottoporsi alle cure per il cancro. Negli ultimi anni di vita, gli fu concesso di vivere in libertà. Morì in Cile nel maggio 1994.

Recupero dei file

Recuperare alcuni dei file distrutti fu relativamente facile, dal momento che molti di essi erano stati "distrutti" semplicemente strappandoli in due con le mani, rendendo il recupero abbastanza semplice. Nel 1995 il BStU comincio a riassemblare i file. 13 anni più tardi, le tre dozzine di archivisti incaricati, avevano soltanto recuperato 387 "borse" di documenti. Con le nuove tecnologie, si sta provando a recuperare le restanti 16.000 (circa 45 milioni di pagine). Si prevede che il costo per farlo si aggiri sui 30 milioni di euro.

La CIA è entrata in possesso di alcuni dei file della Stasi durante la confusione creatasi con l'occupazione del quartier generale. La Germania ha chiesto la restituzione nell'aprile del 2000.

Ex ufficiali della Stasi dopo la riunificazione

L'ex agente della Stasi Matthias Warnig (nome in codice "Arthur") è attualmente CEO della Nord Stream.[14] Le investigazioni tedesche hanno rivelato che alcuni manager chiave della Gazprom Germania sono ex agenti della Stasi.[15][16]

Gli ex ufficiali della Stasi continuano ad essere politicamente attivi nella Gesellschaft zur Rechtlichen und Humanitären Unterstützung e. V. ("Società per il Supporto Legale e Umanitario") (GRH). Ex Dirigenti e Ufficiali Stasi, incluso l'ultimo direttore della Stasi, Wolfgang Schwanitz, formano la maggioranza dei membri dell'organizzazione e ricevevano il supporto dal Partito Comunista Tedesco, tra gli altri.

Agenti Stasi divenuti famosi

Presunti informatori della Stasi

Musei della Stasi

Ci sono molti musei della Stasi in Germania, principalmente negli ex quartieri generali dei distretti.

Berlino

Lo stesso argomento in dettaglio: Stasimuseum.

Sede dell'attuale Stasimuseum

L'Azione Anti-Stalinista di Normannenstraße (ASTAK), un'associazione fondata da un comitato di ex cittadini della DDR, ha trasformato il quartier generale del MfS in un museo. Lo Stasimuseum è situato a ridosso della fermata di Magdalenstrasse della Linea U5 con 3 piani dedicati allo Stasimuseum, i cui ambienti e mobili degli anni sessanta sono stati mantenuti intatti, compreso l'ufficio personale di Erich Mielke. Tra le maggiori attrazioni ci sono gli oggetti tecnologici usati dalla Stasi: registratori, telecamere nascoste, e gli strumenti necessari per lo spionaggio dei dissidenti e dei cittadini sospetti.

Erfurt

Dresda

Francoforte sull'Oder

Gera

Halle (Saale)

Lipsia

Magdeburgo

Potsdam

Rostock

Filmografia

Note

  1. ^ (EN) Eternal Return: Berlin Journal, 1989–2009.
  2. ^ Katrin Schoelkopf, Stefan Schulz: Erinnerung an den Terror der Stasi. In: Die Welt. 5. Dezember 2005. Abgerufen am 1. August 2016.
  3. ^ Susanne Leinemann: Stasi-Terror werktags von 9 bis 18 Uhr. In: Die Welt. 8. November 1999. Abgerufen am 1. August 2016.
  4. ^ stiftung-hsh.de
  5. ^ John Schmeidel (1993). "My enemy's enemy: Twenty years of co‐operation between West Germany's red army faction and the GDR ministry for state security". Intelligence and National Security. volume 8, n. 4, p.59-72.
  6. ^ TERRORISTI RAF ERANO PROTETTI DALLA STASI - la Repubblica.it
  7. ^ The East German Leadership, 1946-73: Conflict and Crisis - Peter Grieder - Google Books pp. 53–85.
  8. ^ (DE) Torsten Diedrich e Hans-Hermann Hertle, "Putsch-Versuch des Klassengegners". Der 17. Juni 1953 im Spiegel der Berichte der Bezirksbehörden der Deutschen Volkspolizei, in Alarmstufe »Hornisse«. Die geheimen Chef-Berichte der Volkspolizei über den 17. Juni 1953, Berlin, Metropol Verlag, 2003, pp. 34-38, ISBN 3-936411-27-1.
  9. ^ (DE) Staatssekretariat für Staatssicherheit (SfS), su stasi-unterlagen-archiv.de, Bundesarchiv.
  10. ^ Stasi, l’occhio paranoico della DDR
  11. ^ la stasi|www.bessarabia.altervista.org
  12. ^ Stasi. La polizia segreta della DDR
  13. ^ Ddr: quando il mondo scoprì chi spiava le vite degli altri
  14. ^ Nord Stream, Matthias Warnig (codename "Arthur") and the Gazprom Lobby Eurasia Daily Monitor Volume: 6 Issue: 114.
  15. ^ Gazprom's Loyalists in Berlin and Brussels. Eurasia Daily Monitor Volume: 6 Issue: 100. 26 May 2009.
  16. ^ Police investigate Gazprom executive's Stasi past.

Bibliografia

Voci correlate

Esempio di mezzo di trasporto segreto per prigioniero in dotazione della Stasi in base al furgone B1000. In mostra presso il memoriale della prigione di Hohenschönhausen a Berlino

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