Tartarughe Ninja
gruppo
Le tartarughe ninja nella serie del 1987.
UniversoTartarughe Ninja
Nome orig.Teenage Mutant Ninja Turtles
Lingua orig.Inglese
Autori
EditoreMirage Studios primo editore
1ª app.Maggio 1984
Editore it.Granata Press 4 numeri
Caratteristiche immaginarie
SpecieTartarughe mutanti (divenute antropomorfe grazie ad una sostanza radioattiva)
SessoMaschio
Formazione originale
Poteri
  • Doti fisiche e atletiche a livelli sovrumani
  • Carapace e piastroni più resistenti del normale e a prova di proiettile
Capo/leaderLeonardo

Tartarughe Ninja (in origine Teenage Mutant Ninja Turtles, letteralmente "Tartarughe ninja mutanti adolescenti") è una serie a fumetti di genere fantascientifico e supereroistico ideata nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird tramite un’autoproduzione e pubblicata inizialmente negli Stati Uniti d'America dalla casa editrice statunitense Mirage Studios.[1] Dopo aver conosciuto diversi editori e formati, attualmente è pubblicata dalla IDW Publishing.

Contesto e storia editoriale

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Gli anni ottanta rappresentano un periodo di rinascita per il fumetto americano, la Marvel ritorna a produrre profitti sotto la direzione illuminata di Jim Shooter, la DC Comics pubblica opere seminali, alla base della moderna narrativa a fumetti e vi è il proliferare delle case editrici indipendenti che permettono agli autori libertà creativa e sperimentazione.[2] La nuova era del fumetto si apre grazie al proliferare del Mercato Diretto ovvero della nascita di fumetterie e negozi specializzati che entro la fine del decennio sostituiscono le edicole come principale fonte di vendite nel mondo dei comic.[2] Questo permette agli editori di poter gestire la produzione di copie stampate e distribuite grazie al sistema delle pre-ordinazioni e a differenza del mercato delle edicole non vi sono resi con il rischio di migliaia di copie invendute da mandare al macero.[2] Inoltre all'interno del Direct Market vengono definitivamente a mancare le regole di controllo sul materiale pubblicato attraverso la ghigliottina del Comics Code Authority. Si crea quindi un terreno fertile per la creazione di case editrici indipendenti, i cui albi sono sostenuti dai migliaia di comic shop nati negli Stati Uniti in brevissimo tempo.[2] Tra queste vi sono la First comic, la Malibu Comics, la Pacific Comics, la Comico, la Dark Horse Comics e la Valiant Comics a cui se ne aggiungono altre decine. Per i fumettisti vi è quindi la possibilità di portare nuove idee, formati ed avere una libertà creativa conosciuta in precedenza solo all'oscuro e semi-sconosciuto mercato degli underground comics. Tra i titoli che ottengono visibilità e distribuzione inimmaginabili fino a pochi anni prima abbiamo opere quali Watchmen di Alan Moore e Dave Gibson, Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller (entrambe pubblicate da DC), la linea Epic Comics (imprint Marvel per fumetti indirizzati ad un pubblico adulto e/o post-adolescenziale), Maus di Alt Spiegelman, Nexus di Mike Baron e Steve Rude, American Flagg! di Howard Chaykin, Love and Rockets dei Los Bros. Hernandez. A questi si aggiunge il dirompente impatto della serie in bianco e nero delle Teenage Mutant Ninja Turtles che, contro ogni previsione danno il via ad un fenomeno con decine di imitazioni (spesso fallimentari), all'inizio di fenomeni speculativi e ad uno sviluppo multimediale e di merchandise di grande successo[2]. In genere questi titoli (e altri ancora) cambiano completamente lo scenario del mercato e servono alla espansione delle pubblicazioni di opere a fumetti nel sofisticato formato delle graphic novel, testa di ponte per l'approdo del fumetto nelle librerie dove acquista una nuova dignità letteraria.

Lo scrittore/disegnatore Kevin Eastman, co-creatore delle Teenage Mutant Ninja Turtle (foto del 2009).

Prima del 1984, Kevin Eastman aveva pubblicato solo pochi lavori su Comix Wave e Goodies; mentre Peter Laird era stato ancora meno fortunato. I due, traendo spunto da alcune bozze disegnate per svago, concepirono la serie delle Tartarughe Ninja soprattutto al fine di parodiare stimati lavori di Frank Miller quali Daredevil e Ronin con personaggi antropomorfi nello stile del fumetto di culto Cerebus, a cui erano entrambi molto legati[1]. In questo caso i loro eroi sono delle tartarughe antropomorfe (mutate da sostanze radioattive) che sviluppano abilità da ninja e prendono i loro nomi da celebri artisti rinascimentali quali: Leonardo, Donatello, Michelangelo e Raffaello (chiamato Raphael nella versione originale).[1] Possedendo uno stile di disegno molto simile, poterono scambiarsi i ruoli per accorciare i tempi di lavorazione, e dopo aver realizzato il primo episodio della loro serie iniziarono a cercare qualcuno che la pubblicasse. Sfortunatamente, nessun editore trovò interessante il progetto, e i disegnatori dovettero optare per l'autopubblicazione.[1] Fondarono così una loro casa editrice, che chiamarono Mirage ("miraggio") proprio per l'assenza di veri e propri studi di lavoro, sostituiti da angusti spazi quasi casalinghi. Per arrivare alla stampa del primo albo di 40 pagine in bianco e nero devono prosciugare i loro conti bancari e chiedere dei prestiti ai loro parenti, e rimborsi delle tasse. I due autori non si perdono d'animo e portano avanti il loro progetto.[1]

Per poter arrivare alla pubblicazione di Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles senza alzare eccessivamente i costi si affidano ad una inesperta tipografia, che stampa il primo numero in un formato inusuale per i fumetti, tanto che anche le successive uscite si presentano con dimensioni e alcuni difetti di stampa e impaginazione. Il primo volume della serie viene distribuito in 3000 copie il primo maggio del 1984 e, superando le aspettative, suscita un tale interesse tra i lettori da andare esaurite[1]. Ne segue una ristampa di 6000 copie anch'essa in sold-out.[1] Nonostante copra un pubblico di nicchia del mercato indipendente il duo Liard/Eastman sente di aver creato qualcosa di speciale, capace di potersi ritagliare un proprio spazio nel cuore dei lettori. Di conseguenza si mettono subito al lavoro sul secondo albo a cui vi si dedicano per 5 mesi (esce nell'ottobre del 1984), vi si dedicano con scrupolo e attenzione in quanto può essere la vera prova del fuoco per la loro creazione. Decidono di distribuirne 15 mila copie che vanno immediatamente esaurite. In seguito alla sorprendente richiesta delle fumetterie ne viene distribuita una seconda ristampa di 30 mila copie, anch'essa andata esaurita e rendendo la loro serie sulle tartarughe ninja il fumetto indipendente più venduto nella storia dei comic book statunitensi. Il più grande fenomeno del mercato indipendente del decennio è difficilmente spiegabile considerata l'ampia scelta offerta dal settore in questo periodo di boom creativo, il co-creatore Eastman dichiara: «Mi piacerebbe dire che i lettori amano il nostro stile di disegno (e narrazione) ma la maggior parte delle persone (da noi interpellate) affermano che si tratta del bisogno di leggere fumetti differenti. Ai lettori è piaciuto per la novità che ha rappresentato».[1] In riscontro così positivo porta ad una produzione di decine di titolo di albi simili pubblicati in bianco e nero con la nascita di diverse case editrici indipendenti, ma il successo ottenuto dalle Tartarughe Ninja non viene eguagliato e il mercato indie di fumetti in bianco e nero, dopo un picco di vendite iniziale collassa nel giro di pochi anni. L'apice di questo tipo di comic book è nel 1986 quando i comic shop hanno un enorme richiesta di titoli che sono derivativi o parodie delle Teenage Mutant Ninja Turtles, tra questi vi sono titoli quali Cold-Blooded Chamaleon Commandos, Pre-Teen Dirty Jean Kung Fu Kangaroos, Adolescent Radioactive Black Belt Hamsters, Naive Interdimensional Commando Koalas, Geriatric Gangrene Jujitsu Gerbils. La rivista di settore Amazing Heroes arriva a calcolare che nel mese di dicembre del 1986 vi sono 41 serie in bianco e nero che parodiano o si ispirano a quella delle tartarughe ninja. Il fenomeno viene ulteriormente amplificato dai risultati ottenuti da TMNT (anagramma di Teenage Mutant Ninja Turtles) n.8 in cui le Tartarughe Ninja ospitano sulla loro serie un team-up con il Cerebus di Dave Sim. L'albo può vantare la vendita record (per gli indie-comic) di quasi centomila copie. Sono diversi gli artisti di punta della storia fumettistica a stelle e strisce a voler dare un lo loro contributo alla serie, tra i quali Richard Corben, Rick Veicht, Michael Zulli, Mark Bode.[3] Il mercato conosce quindi un periodo di grande espansione ma anche di incertezze e instabilità, tanto che i due principali editori indipendenti agli inizi degli anni ottanta quali la Capital Comics e la Pacific Comics devono già cessare le pubblicazione a metà del decennio, dando spazio alla Eclipse Comics e alla Comico anche se è la Dark Horse Comics a divenire il vero primo terzo polo del fumetto statunitense e a costruire una realtà destinata a rimanere un landmark del settore anche ai giorni nostri. Nonostante questo il fenomeno delle Teenage Mutant Ninja Turtles risulta sorprendente dando involontariamente inizio alla speculazione sulla vendita dei fumetti nel mercato secondario che ormai non vede più la partecipazione dei collezionisti e appassionati ma anche della massiccia entrata degli speculatori, evento che mette le basi per il crash del mercato fumettistico del biennio 1995/1996 un decennio dopo. Già nel 1985 il primo albo della serie è molto ricercato con la rivista Comic Collectors che ne fissa il prezzo a quaranta dollari che sale a 125 dollari nel 1986, divenendo un comic book che nel mercato secondario è più ricercato e valutato dell'albo degli anni settanta in cui cui appaiono per la prima volta i nuovi X-Men di Chris Claremont ovvero Giant Size X-Men n.1 il punto di partenza per la serie best-seller degli anni ottanta (Uncunny X-Men). I due creatori delle tartarughe Ninja divengono delle star del mondo dei comic soprattutto dopo la loro apparizione e intervista sulla prestigiosa rivista di settore Comics Interview n.27 ma il successo definitivo per Liard e Eastman, anche a livello internazionale, arriva nel 1987 con un contratto con Playmates Toys, una piccola azienda decisa a far successo nel mondo delle action figure e l'inizio della produzione di una serie d'animazione che viene seguita da molti giovani telespettatori, arrivando a durare quasi un decennio. La versione animata viene edulcorata rispetto alla versione fumettistica più graffiante e violenta ma d'altra parte diviene fondamentale la vendita dei giocattoli stile action figure indirizzata ad un'utenza in età pre-adolescenziale. Di fatti la trasposizione animata riscuote una popolarità incredibile tra i bambini e i ragazzini.[3] Fu proprio questa trasposizione a rendere le Tartarughe Ninja famose nel mondo intero, ma si allontana dai toni e dalle atmosfere cupe della serie a fumetti originali aumentando i toni ironici e leggeri in modo da puntare ad un pubblico più vasto, composto anche da una fascia si telespettatori infantile[3]. Da questa serie, nota anche in Italia con il titolo di Tartarughe Ninja alla Riscossa, si sente quindi la necessità di affiancare alla serie a fumetti di Lard/Eastman un prodotto cartaceo che rispecchiasse la trasposizione animate. Da qui nasce l'accordo con la storica casa editrice Archie Comics che si incarica di realizzare questa nuova versione delle Tartarughe Ninja con il titolo Teenage Mutant Ninja Turtles Adventures, fumetto nato come trasposizione degli episodi, ma anche di storie originali. La serie a fumetti della Archie Comics risulta essere un'ulteriore propulsione alla popolarità dei personaggi in quanto può godere di una distribuzione non solo all'interno del circuito del mercato diretto ma anche nelle edicole, divenendo accessibile ad un numero di lettori più vasto e di ogni età. Agli inizi degli anni novanta le TNMT sono quindi divenute un fenomeno popolare della cultura pop avendo uno show televisivo di grande successo trasmesso dalla CBS nel loro seguitissimo slot di cartoni animati del sabato mattino, un videogioco realizzato da Nintendo, una linea di giocattoli popolare a livello internazionale, dei prodotti alimentari a loro dedicati quali pizze surgelate, una linea di cereali e la Hosttess Pudding Pie che gli dedica un loro prodotto.[3] Il merchandising copre diversi prodotti, dalla fornitura di pacchetti per merenda da portare a scuola, lenzuola e fodere per cuscini ai celebri dispenser Pez (all'apice della popolarità in quel periodo)[3]. Il fenomeno è tale che vi si interessano inevitabilmente anche gli studios di Hollywood dal quale ne nasce un film cinematografico live-action distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 30 marzo 1990.[3] La pellicola ottiene un buon riscontro di pubblico dando origine ad una trilogia di film.[3]

Nel frattempo la Mirage Studios pubblicava Tales of the Teenage Mutant Ninja Turtles, Teenage Mutant Ninja Turtles - Volume 2 e alcuni speciali su Mirage Specials. Il successo del primo film si replica col sequel del 1991 ma viene un sostenuto calo di incassi col terzo capitolo distribuito nel 1993, che, nonostante i buoni introiti, non eguaglia quello dei primi due film. Nel 1997 viene girata una serie in live action dal titolo Tartarughe Ninja: l'Avventura continua, ma, dopo un avvio positivo nella prima stagione, lo share calò nella seconda e si decise di chiudere la serie. Nonostante ciò, i creatori delle Tartarughe Ninja si ritrovano ad aver generato un franchise che solo grazie al merchandising raccoglie oltre 400 milioni di dollari all'anno.[3] Gli stessi Kevin Eastman e Peter Liard ammettono di aver trovato una miniera d'oro che li porta a guadagnare oltre ogni loro possibile immaginazione anche perché avendo detenuto i diritti sulla loro creazione, al contrario di quanto sarebbe capitato con le Big-Two (DC e Marvel) detengono la proprietà intellettuale e le licenze su qualsiasi prodotto e/o opera multimediale sui loro eroi ninja antropomorfi.[3] Eastman si accorge che da quando deve curare gli aspetti commerciali del franchise ha sempre meno tempo da dedicarsi alla sua vera grande passione ovvero il lavoro di fumettista.[3] Anticipando quanto poi creato con successo qualche anno più tardi dalla Image (nel 1992) crede che sia necessario creare una casa editrice che sappia curare al meglio gli aspetti produttivi, di pubblicazione e di marketing degli autori indipendenti e lasciare che loro si occupino unicamente delle loro opere creator-owned.[3] Ovviamente esistono già case editrici indipendenti di questo tipo ma lui vuole usufruire della sua esperienza come fumettista nell'aiutare altri autori nel migliore dei modi garantendo loro almeno l'80% dei guadagni sui fumetti che divengono profittevoli creando uno staff editoriale che si preoccupi totalmente dell'aspetto produttivo permettendo loro di non doversi occupare d'altro se non del versante creativo.[3] A tal fine decide di creare la casa editrice Tundra Publishing con lo scopo di dare spazio a talenti emergenti e alle idee più innovative del panorama fumettistico, mentre l'aspetto manageriale viene curato da uno staff specializzato della Tundra. Oltre a vi è la volontà di produrre edizioni deluxe di opere di grandi autori quali Cages di Dave McKean, del quale vuole distribuire adeguatamente negli USA anche la graphic novel britannica Violent Cases e No Man's Land dell'artista George Pratt, reso noto dal suo stile pittorico.[3] Nel suo progetto iniziale prevede sia necessario un anno di tempo, partendo da una produzione di fumetti ridotta per poi espandersi. I piani non vengono però rispettati e Eastman non riesce a costruire un'organizzazione efficiente per raggiungere i propri scopi.[3] Dopo l'annuncio e la presentazione della Tundra al San Diego Comicon del 1990 si ritrova a gestire circa 70 progetti da parte di autori indipendenti e allo stesso tempo non ha la capacità e possibilità di costruire una casa editrice che li sappia gestire. A tal fine si rivolge al presidente Mike Richardson della Dark Horse Comics e propone una fusione con la Tundra che però viene declinata in quanto considerato troppo rischioso e non necessariamente profittevole.[3] Bisogna considerare che il primo fumetto di successo della Dark Horse è stato una parodia delle Tartarughe Ninja con la serie Boris the Bear Slaughters, the Teenage Radioactive Black Belt Mutant Ninja Critters, che arriva a vendere 80 mila copie. Ora però (nel 1990) è divenuta il terzo polo editoriale del mercato venendo nominata dal distributore Capital City come "Il miglior editore dell'anno.[3] Senza il giusto supporto e i finanziamenti adeguati, l'ambizioso progetto di Liard è destinato quindi a fallire.

Nel 2001 gli studi Mirage hanno pubblicato una nuova serie a fumetti intitolata TMNT (acronimo di Teenage Mutant Ninja Turtles) seguita dal periodico approfondimento Tales of TMNT.

Nel 2003, in collaborazione con 4Kids è stata prodotta una nuova serie animata, scritta principalmente da Peter Laird. La serie ha ottenuto un discreto successo negli Stati Uniti e arrivò in Italia due anni più tardi con il titolo di Tartarughe Ninja. Nel 2007 Kevin Munroe ha prodotto TMNT, un film in computer grafica dedicato alle tartarughe ninja, che si svolge dopo la morte di Shredder. Nel 2008 è stata realizzata la settima stagione della serie animata. Nel 2010 inoltre è uscito negli Stati Uniti il film TV d'animazione Turtles Forever, molto particolare perché mette insieme le varie versioni uscite negli anni e troviamo le tartarughe dell'87 che lottano a fianco a quelle della serie del 2003 e incontrano anche quelle originali del fumetto del 1984.

Trama

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In seguito a un incidente automobilistico, un pericoloso liquame radioattivo venne disperso nelle fogne di New York, contaminando quattro piccole tartarughe smarrite nel trambusto dell'evento. Le vittime del contagio subirono una lenta ma radicale mutazione genetica, che le portò ad assumere caratteristiche vistosamente antropomorfe e facoltà intellettive non inferiori a quelle umane. Il mentore delle Tartarughe, il saggio Splinter, ha invece origini diverse a seconda della storia di riferimento: nel fumetto originale Splinter era un topolino adottato come animale da compagnia dal saggio maestro di arti marziali Hamato Yoshi, vittima del perfido Shredder, maestro rivale e futuro capo della setta criminale nota come "Clan del Piede". Anch'egli contaminato dalle radiazioni subisce un processo simile a quello delle tartarughe e decide di adottare i giovani mutanti come figli e istruirli nelle arti marziali.

Nella serie animata del 1987, rimuovendo la crudele morte di Hamato Yoshi, si apprende che Splinter altri non è che la versione mutata dello stesso Hamato Yoshi, il quale fu scacciato da Shredder e costretto a vivere nelle fogne e quindi a contatto con i ratti. Il contatto costante con i roditori, unito al contatto col mutageno, lo trasformerà in un topo antropomorfo che decide di accudire le tartarughe fin dalla tenera età insegnando loro tutto ciò che conosce. Da umano egli era un maestro di arti marziali. In entrambe le versioni del mito le tartarughe, vivendo nascoste dagli esseri umani, vengono così educate alla rigida dottrina dei guerrieri, apprendendone oltre alle tecniche di combattimento anche il ferreo codice d'onore.

Dopo un lungo addestramento fisico e spirituale nel segreto del sottosuolo cittadino, dove risiedono, gli ormai adolescenti Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo (che prendono i nomi da quattro artisti protagonisti del Rinascimento fiorentino) vengono dichiarati dal sensei pronti per adempire al destino di combattenti: con il favore delle tenebre le Tartarughe Ninja cominciano infatti a percorrere le strade della metropoli, mettendo segretamente giustizia tra i criminali. Questa solitaria guerra alla malavita, unita a motivi di vendetta, porterà i mutanti a fronteggiare il Clan del Piede, ora una potente setta di guerrieri ninja che gestisce il crimine organizzato di New York.

Personaggi

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Nelle differenti forme in cui si sono presentate le Tartarughe Ninja, il ruolo e le caratteristiche di molti personaggi sono stati talvolta modificati, anche radicalmente. Pertanto, la seguente descrizione si riferisce alla storia originale di Eastman e Laird. In tale serie, tutte le maschere delle tartarughe erano rosse. A partire dal cartone animato dell'87 ed in tutti i media successivi, ognuno di loro indossa una maschera di colore differente.

Schema riassuntivo: iniziale del nome, colore, arma.

Tartarughe Ninja

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Alleati

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Altri alleati

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Clan del Piede

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Altri nemici

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Altri personaggi

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Fumetti

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Mirage Studios

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Archie Comics

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Altri fumetti

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Altri media

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Televisione

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Serie televisive animate

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Serie televisive live-action

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Cinema

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Film live-action

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Film d'animazione

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Crossover

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Turtles Forever: Turtles Forever è un film del 2009 dove i protagonisti del 2003 incontrano le loro versioni della serie del 1987 teletrasportate accidentalmente nel loro mondo. Tutte e otto dovranno affrontare diversi nemici da entrambe le serie per fermare l'Utrom Shredder dal distruggere il tempo e lo spazio. Durante la parte finale verranno affiancate anche dalle loro versioni cartacee in bianco e nero del 1984. Il film è Inedito in Italia.

Le Tartarughe Ninja originali sono state protagoniste anche di diversi crossover con personaggi di fumetti che, proprio come quelli di Mirage Studios, risultano “indipendenti” dalle grandi case editrici. I numeri 8, 46 e 47 di Eastman & Laird's - Teenage Mutant Ninja Turtles, e il numero 7 di Tales of Teenage Mutant Ninja Turtles vedono i guerrieri mutanti alle prese con alcuni personaggi ispirati alla serie di Cerebus quali l'apprendista Renet, il potente Lord Simultaneous e il malvagio Savanti Romero. Questi episodi verranno poi riprodotti nel cartone animato del 2003.

In alcuni numeri della serie Tales of TMNT le Tartarughe incontrano Marshall Moo Montana, Cowlorado Kid e Dakota Dude - protagonisti della serie animata I Cowbuoi dell'Altopiano- e si alleano con loro per sventare i diabolici piani dello Sceriffo Terrorbull, acerrimo nemico dei tre eroi del West.

Un altro importante crossover è quello con Usagi Yojimbo, il coniglio guerriero della serie a fumetti omonima ideata da Stan Sakai. Questo racconto ispirò altri episodi della recente serie animata, in alcuni dei quali compaiono anche gli alleati di Usagi. Nella seconda serie Teenage Mutant Ninja Turtles – Volume 2 le Tartarughe Ninja combattono al fianco di Savage Dragon, il personaggio del fumetto creato da Erik Larsen per conto della casa editrice Image Comics. Le versioni meno fedeli al fumetto originale, come il cartone animato del 1987, i fumetti della Archie Comics e la serie Tartarughe Ninja - L'Avventura Continua, non hanno avuto un gran numero di crossover. Nei primi cartoni animati venne riprodotto l'incontro con Usagi Yojimbo, ma come di consueto in questa serie ben poco aveva in comune con la controparte cartacea.

In un episodio speciale del telefilm le Tartarughe Ninja vennero messe a combattere al fianco dei Power Rangers, mentre nel primo numero della serie a fumetti TMNT Specials incontrarono Archie, il buffo protagonista di un fumetto molto popolare negli Stati Uniti. Nel cartone animato I nostri eroi alla riscossa (noto anche come: Cartoni animati contro la droga, titolo originale: Cartoon All-Stars to the Rescue) oltre ad altri cartoni animati anni novanta sono presenti anche le Tartarughe Ninja, si tratta un mediometraggio educativo; uno speciale televisivo per la prevenzione contro la droga, in cui compaiono molti popolari personaggi dei cartoni animati degli anni ottanta. È stato prodotto da McDonald's e Walt Disney Television Animation.

Le Tartarughe Ninja compaiono anche in un episodio della serie animata Teen Titans Go!, Tutti pazzi per la pizza.

In un crossover tra gli editori DC Comics e IDW Publishing le Tartarughe Ninja incontrano Batman. In seguito al successo che ha questa miniserie, i due editori pubblicano anche un'altra miniserie crossover che si ispira alle rispettive versioni animate.[5] Oltre la miniserie crossover tra le Tartarughe Ninja e Batman hanno fatto un film d'animazione del 2019, intitolato Batman vs. Teenage Mutant Ninja Turtles.

Videogiochi

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Sono uscite decine di videogiochi ufficiali sulle Tartarughe Ninja,[6] prima nel periodo 1989-1993, per poi riprendere dal 2003:

Videogiochi crossover

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Electric Crayon Deluxe: Teenage Mutant Ninja Turtles: World Tour (1990), educativo per vari computer

In LittleBigPlanet 3 (2014) sono usciti i costumi delle tartarughe e di Splinter.

Nel gioco Injustice 2 (2017) è possibile giocare con tutte le tartarughe comprando un apposito DLC.[9]

Le tartarughe sono tra i personaggi giocabili nella serie: Nickelodeon Kart Racers (2018); Nickelodeon Kart Racers 2: Grand Prix (2020)[10]; Nickelodeon All-Star Brawl (2021).

Smite × TMNT (2020) un gioco in stile world of warcraft.[11]

Brawlhalla × TMNT (2021) è possibile giocare con tutte le tartarughe.

Fortnite × TMNT (2024) Sono state aggiunte in gioco tutte le armi delle Tartarughe Ninja e anche un Battle pass dedicato a shredder

Giochi

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Tra il 1985 e il 2000 la Palladium Books ha pubblicato il gioco di ruolo Teenage Mutant Ninja Turtles & Other Strangeness basato sull'ambientazione del fumetto originale.[12]

Molti sono i giochi da tavolo basati ufficialmente sulle Tartarughe Ninja,[13] Teenage Mutant Ninja Turtles TCG è un gioco di carte pubblicato da UpperDeck nel 2004.[14]

Dal 2013 sono stati prodotti vari set LEGO Ninja Turtles, e nel 2016 è uscito il nuovo gioco basato sulla serie animata del 2012 Tartarughe Ninja: Leggende.

Note

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  1. ^ a b c d e f g h Keith Dallas, Chapter Five: 1984 - Teenage Turtle Take Over, in The 1980s, pp. 104-127.
  2. ^ a b c d e Keith Dallas, in The Times they were a’ changing, in The 1980s, pp. 4-5.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Jason Sacks, Chapter One: 1990 - Swing Time, in The 1990s, pp. 8-33.
  4. ^ Ninja Turtles nel 2014, su filmovie.it, 28 febbraio 2013. URL consultato il 28 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2013).
  5. ^ Recensione, su comicsviews.it, 16 febbraio 2017. URL consultato il 4 marzo 2017.
  6. ^ (EN) Gruppo di videogiochi: Teenage Mutant Ninja Turtles licensees, su MobyGames, Blue Flame Labs.
  7. ^ Kristian Angeloni, Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge si mostra in un nuovo gameplay, su Gametimers, 20 aprile 2022. URL consultato il 21 aprile 2022.
  8. ^ Konami annuncia Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection - News Nintendo Switch, Playstation 4, Playstation 5, Xbox One, Xbox Series X, su console-tribe.com, 10 marzo 2022. URL consultato il 10 marzo 2022.
  9. ^ Le Tartarughe Ninja invadono Injustice 2: disponibili da oggi, su Multiplayer.it. URL consultato il 4 novembre 2020.
  10. ^ (EN) Nickelodeon Kart Racers 2: Grand Prix Launches Today, su Player.One, 6 ottobre 2020. URL consultato il 4 novembre 2020.
  11. ^ SMITE x TMNT: Tartarughe Ninja in arrivo col Battle Pass di novembre!, su Everyeye.it. URL consultato il 4 novembre 2020.
  12. ^ (EN) Shannon Appelcline, Designers & Dragons, Mongoose Publishing, 2011, pp. 156-158, ISBN 978-1-907702-58-7.
  13. ^ (EN) Teenage Mutant Ninja Turtles, su boardgamegeek.com.
  14. ^ (EN) Teenage Mutant Ninja Turtles TCG | CCG Trader, su ccgtrader.net. URL consultato il 22 aprile 2022.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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