La teoria lineare del moto ondoso (Teoria di Airy) permette una trattazione semplificata della cinematica delle particelle fluide in posizione variata rispetto al livello indisturbato giungendo a relazioni per il calcolo della lunghezza e del periodo dell'onda e la sua elevazione dalla superficie libera.

Dimostrazione

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Impostazione del problema

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Si consideri il sistema di riferimento cartesiano posizionato sulla superficie libera, con asse z verticale diretto verso l'alto e asse y normale al piano. Si definisce la profondità locale del fondale h(x) la distanza tra il fondale e la superficie libera (il "tirante" idrico, costante a meno di variazioni locali qui trascurate) e l'elevazione della superficie libera (η(x,t)) la distanza tra la superficie libera ed il livello indisturbato, concorde con l'asse z. Si introduce quindi la pressione P(x,z,t) e il campo di velocità istantanea dell'acqua V(x,z,t) avente componenti lungo x e z rispettivamente chiamate u(x,z,t) e w(x,z,t).

Equazioni e ipotesi

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Si fa l'ipotesi che il fluido sia incomprimibile a causa delle modeste sovrapressioni presenti, pertanto si ha che ovvero (con il pedice qui si indica la variabile rispetto alla quale si sta operando la derivata parziale della funzione).
, ovvero la variazione della quantità di moto è pari alla somma delle forze di massa e di superficie su un volume di controllo. Esplicitando si ha che:
* ∑ Fm: Forza di gravità + Forza di Coriolis, qui trascurabile in quanto non consideriamo domini geografici estesi
* ∑ Fs: Forze normali, di pressione, + Forze tangenziali legate alla viscosità. Si trascura in questa analisi l'attrito aria/acqua, acqua/acqua, acqua/fondo, quindi si trascura la perdita di energia col fondo e l'azione tangenziale del vento, allora la seconda ipotesi è quella di considerare il fluido perfetto.

Esplicitando i termini si ha che:

quindi scomponendo si ottiene:

.

Si fa ora l'ipotesi di vorticità nulla (valida se l'onda non frange), ovvero - considerando solo l'asse y - . Da ciò ne consegue che il moto è irrotazionale quindi il campo di velocità ammette potenziale scalare φ noto in tutto il dominio che descrive il campo cinematico, tale che e .

L'equazione di continuità allora si trasforma nel laplaciano , mentre riscrivendo le equazioni di bilancio si ha:

Il primo termine delle equazioni è identico per entrambe, quindi le costanti dipendono solo dal tempo. Si ottiene allora l'Equazione di Bernoulli:

Condizioni al contorno

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Il fondale è descritto da tutti i punti che verificano . Si impone che sia impermeabile e orizzontale, ovvero che le particelle si muovano solo in direzione orizzontale (altrimenti lascerebbero un vuoto o si creerebbe un vortice). Ne consegue che , ovvero (condizione cinematica).
La superficie libera è descritta da tutti i punti che verificano e anche qui si pone , ovvero . Essendo in superficie la pressione pari a quella atmosferica (P = Patm = 0), sostituendo in Bernoulli si ha:
(condizione dinamica).
Si considera che le onde mantengono costante la forma e quindi si impone la condizione di periodicità, ovvero ciò che accade su un contorno è identico a ciò che accade sull'altro, quindi .

Semplificazioni

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Le equazioni che governano il fenomeno non sono lineari. Si pone quindi la fondamentale ipotesi che le onde abbiano piccola ampiezza rispetto alla profondità e alla lunghezza, ovvero ovvero la ripidità h/L (data anche da ηx) è molto bassa. Dalla condizione sulla superficie libera si può trascurare il prodotto e (acqua va più veloce se onda è più grande a parità di periodo). Dalla condizione dinamica, essendo u e v dipendenti da a, la loro potenza è trascurabile. In z=0 quindi si ha:

dove però non è conosciuta la η, resa indistinguibile dal livello indisturbato.

Soluzione

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La soluzione del problema è:

con e , dove L è la lunghezza dell'onda e T il suo periodo.

Verifiche delle ipotesi

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⇒ Verificato
, verificata in quanto
Dinamica: . Da questa si dimostra che l'elevazione della superficie libera è descritta da una funzione periodica di altezza a:
Cinematica: . Da questa si ottiene l'importantissima relazione di dispersione che lega tra loro L,h e T. Esplicitando rispetto a L si ha . Ne consegue che la celerità di fase è data da .

Approssimazioni

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La relazione della lunghezza è di tipo implicito, risolvibile per tentativi. È possibile però effettuare alcune semplificazioni.

Per h/L → ∝, ovvero in acqua profonda o onde corte, tanh(h/L) → 1 quindi, essendo g ≈ 9,81 m/s2, e .

Per h/L → 0, ovvero in acqua bassa o onde lunghe, tanh(h/L) → h/L quindi, essendo g ≈ 9,81 m/s2, e .

È possibile comunque utilizzare la seguente relazione esplicita per la lunghezza, che fornisce errori dell'ordine del 5%: