Thema
Themata bizantini nel 650
Stato Impero bizantino
OrganizzazioneEsercito bizantino
TipoAmministrazione provinciale
IstituitoVII secolo
daEraclio I o Costante II
PredecessoreDiocesi orientali e Esarcati
SoppressoXI secolo
daAlessio I Comneno
SuccessoreTagmata
I themata nel 717.
Themata bizantini nel 950.
Themata bizantini nel 1045.

Il termine thema (in greco antico θέμα; al plurale θέματα, thémata) designa le circoscrizioni che nel VII secolo furono create per opera dell'imperatore bizantino Eraclio I, al fine - almeno inizialmente - di rinnovare l'assetto amministrativo e territoriale di tutto l'impero.

Il significato del vocabolo, che in greco classico indicava semplicemente "ciò che è posto", si era specializzato già all'epoca di Giustiniano I in reggimento.

Teorie sulla nascita dei themata

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Georg Ostrogorsky

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La teoria classica di Georg Ostrogorsky, secondo cui la ristrutturazione tematica dell'impero bizantino costituiva un progetto preordinato di Eraclio volto a sostituire nelle province l'amministrazione giustinianea con una più semplice, caratterizzata dalla riunificazione dei poteri civili e militari in un'unica persona, è oggi messa in discussione. Se è vero, infatti, che già sotto Eraclio si formarono i primi themata, pare ipotizzabile che l'intera struttura tematica ebbe uno sviluppo molto più lento e graduale.

Sembra comunque assodato che il modello a cui Eraclio si ispirò fu l'esarcato, in particolare l'Esarcato di Ravenna e l'Esarcato di Cartagine (Eraclio era il figlio dell'esarca a Cartagine Eraclio il Vecchio). Nell'esarcato, l'autorità politica e militare si fondevano nella persona dell'esarca, mentre nel modello tardo-romano (di Diocleziano e poi di Costantino I) vi era una netta separazione fra autorità politica e militare nelle province e nelle diocesi.

Scopo di Eraclio doveva comunque essere la difesa dei territori che nel VII secolo erano minacciati da diversi nemici su più fronti: i Sasanidi da oriente, gli Slavi e gli Avari nei Balcani, i Longobardi in Italia. Secondo la teoria classica dei themata questi si sarebbero formati in Asia Minore in seguito alla conquista persiana di Siria e Egitto; infatti i limitanei bizantini (cioè i soldati a difesa del limes), evacuando le zone invase, si stanziarono in Anatolia, dove insieme ai corpi scelti formarono i primi themata. Ostrogorsky sostiene che l'istituzione dei themata in Asia Minore permise a Eraclio di vincere i Persiani.

A conferma della sua ipotesi (secondo cui primi themata vennero istituiti negli anni 620) l'Ostrogorsky cita un passo di Teofane, in cui viene affermato che Eraclio si recò nel «territorio dei themata» nel 622, riprendendolo probabilmente (secondo Ostrogorsky) da una fonte coeva a Eraclio.

Warren Treadgold

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Warren Treadgold attribuisce l'importante riforma dei themata, in passato attribuita a Eraclio, a Costante II. Egli ritiene che non può essere stato Eraclio l'artefice di questa importante riforma per tre motivi:[1]

Alcuni indizi suggeriscono invece che i themata vennero istituiti da Costante II negli anni della tregua con gli Arabi, tra il 659 e il 661. Tali indizi sono:[1]

I soldati (detti stratioti) non venivano più pagati in denaro, come accadeva in precedenza, ma in terre da coltivare, tagliando così le spese militari dei due terzi; in questo modo Bisanzio poteva mantenere ancora un grosso esercito nonostante la perdita delle prospere province di Siria ed Egitto. Un altro pregio della riforma dei themata è che i soldati erano più motivati a difendere la loro provincia dai nemici esterni in quanto la loro famiglia e i loro possedimenti erano proprio in quella provincia. Per questi motivi la riforma dei themata fu importantissima e arrestò o quantomeno rallentò l'espansione araba ai danni di Bisanzio.

Teoria gradualista

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La teoria di Ostrogorsky è stata rigettata da diversi studiosi moderni, i quali ritengono che i themata non furono il frutto di una riforma di Eraclio (o di Costante II, come ritiene il Treadgold), ma il risultato di un'evoluzione molto graduale dell'esercito bizantino, durata decenni, se non secoli. Secondo Jean-Claude Cheynet, i themata «non sono dunque il frutto di una riforma che potrebbe essere accreditata a un imperatore preciso, [...] né, d'altro canto, costituiscono la prosecuzione dei limitanei del Basso Impero..., dal momento che i limitanei erano scomparsi anche prima delle trasformazioni della seconda metà del VII secolo».[2] Secondo lo studioso, la riforma dei themata avvenne in modo molto graduale e non fu dovuta a una particolare riforma: dapprima i themata erano semplicemente gli antichi eserciti di campo (comitatenses) dell'Impero ritiratesi in Anatolia in seguito alle conquiste islamiche, anche se le zone da dove ogni thema reclutava le truppe presero progressivamente il nome dall'esercito ivi stanziato; le vecchie province della Tarda Antichità continuarono ad esistere in ambito civile all'interno dei themata fino al IX secolo, quando il thema territoriale divenne l'unico riferimento amministrativo.[3] Né è dimostrato, come hanno congetturato in passato storici come Ostrogorsky e Treadgold, che gli stratioti ricevessero fin dal VII secolo terreni da coltivare dallo stato, dato che l'esistenza di queste terre "stratiotiche" comincia ad essere attestato nelle fonti solo a partire dal X secolo circa.[4]

Thema

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Inizialmente, in considerazione della lontananza dei territori dal centro dell'impero, parve sensato assegnare le terre ai soldati dei temi in cambio dei servizi di difesa territoriale offerti.

In tal modo i soldati, nei momenti di pace o quando erano inoperosi, potevano rimanere nella zona a coltivare la terra, corrispondendo delle tasse (e la terra, quando nel tempo il sistema tematico si istituzionalizzò, divenne un bene ereditario per tali soldati).

Governatore politico militare del thema, ma che non poteva essere della sua terra natia, era lo strategos, o catapano (il nome cambiava a seconda della regione interessata: in seguito il generale si sarebbe chiamato δούξ, precisa trascrizione del latino dux). Il generale del thema dell'Opsikion era invece il komes mentre il generale del thema degli Ottimati veniva chiamato domestikos, termini entrambi che rivelano l'origine imperiale di tali ufficiali. Questi due generali ricoprivano questa carica per via ereditaria. In tempo di pace, il generale di un thema svolgeva il compito di governatore di provincia e aveva il compito di raccogliere le tasse per poi versarle in congrua quantità all'imperatore.

In alcune regioni marittime non di confine venne creata una flotta militare e i soldati venivano adattati a compiti di marinaio. Si preferiva arruolare piuttosto nuovi cavalleggeri veloci negli spostamenti e combattivi in maniera tale da ostacolare l'avanzata araba.

Con il passare del tempo, comunque, l'Anatolia divenne sempre più sicura poiché gli assalti arabi diminuirono con il tempo di intensità. I soldati-contadini (gli stratiotai) potevano dedicare maggiormente le loro energie a coltivare piuttosto che a combattere, pur continuando anche loro a versare le tasse.

Remunerazioni dei generali bizantini nel X secolo

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I generali dei temi più antichi godevano di una migliore remunerazione e, grazie a questa calma, l'impero bizantino preferì in questa fase storica adibire a ruoli prettamente militari dei mercenari.

Nel IX secolo i governatori dei temi Anatolikon, Armeniakon e Thrakesion - i primi ad essere fondati - riscuotevano quaranta libbre d'oro all'anno, mentre quelli di Opsikion, Bucellarion e Makedonia guadagnavano trenta libbre all'anno; ai governatori dei temi di Cappadocia, Charsianon, Paflagonia, Colonea e Tracia spettavano venti libbre all'anno mentre tutti i restanti comandanti avevano un appannaggio di dieci libbre d'oro annue. Inoltre, alcuni strateghi che operavano in occidente non venivano retribuiti dall'impero ma trattenevano per sé - a discrezione - il loro compenso, prima di procedere al pagamento delle spettanze dell'esercito. Questa procedura non mancò di suscitare il malcontento dei soldati-contadini i quali nei periodi di pace, costretti a lavorare la terra e a vivere del frutto del loro lavoro più che di paghe ridotte, dovevano purtuttavia corrispondere onerose tasse.

Themata del X secolo

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Themata nell'850
Asia Minore Truppe fornite Europa Truppe fornite 1.- Anatolikon 15.000 Cephallonia 2.000
Armeniakon 9.000 Climata 2.000
Kappadokia 4.000 Dyrrachion 2.000
Charsianon 4.000 Hellas 2.000
Kibyrrhaioton (marinai) 2.000 Makedonia 5.000
Thrakesion 6.000 Peloponnesos 2.000
Opsikion 6.000 Sikelia 2.000
Optimaton 4.000 Thessalonike 2.000
Boukellarion 8.000 Thrake 5.000
Paphlagonia 5.000    
Chaldia 4.000    
Seleukeia 7.000    

L'Impero bizantino era costituito nel X secolo da trentuno themata, qui elencati in ordine alfabetico:

Themata in ordine di importanza

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Ordine dei Themata sotto il regno di Niceforo Focas:

Nuovi Themata: (964 - 976)

Struttura di un thema

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La seguente tavola illustra la struttura di un thema, nello specifico il "Thema Thrakēsiōn", ca. 902-936:

Struttura del Thema Thrakēsiōn
Nome Truppe Unità subordinate Ufficiale comandante
Thema 9 600 4 Tourmai Strategos
Tourma 2 400 6 Droungoi Tourmarches
Droungos 400 2 Banda Drungarios
Bandon 200 2 Kentarchiai Komes
Kentarchia 100 10 Kontoubernia Kentarches/Hekatontarches
... 50 5 Kontoubernia Pentekontarches
Kontoubernion 10 1 "Avanguardia" + 1 "Retroguardia" Dekarchos
"Avanguardia" 5 n.d. Pentarches
"Retroguardia" 4 n.d. Tetrarches

Altri themata quasi indipendenti

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I themata quasi indipendenti erano tre: Venetia, Sardinea (oggi Sardegna) e il Ducato di Napoli. Essi non fornivano soldati alla patria e versavano poche tasse, perché i contributi versati erano destinati principalmente a soddisfare i fabbisogni della zona (oggi si direbbe che costituivano, per così dire, una regione autonoma).

Altri themata posteriori al X secolo

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Il declino dei themata

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Il sistema tematico fu gradualmente abbandonato nell'XI secolo. A partire dalla metà del X secolo, infatti, la staticità sociale garantita da questa ripartizione amministrativa e dalla figura dello stratiota, iniziò a rivelarsi controproducente per i grandi proprietari terrieri interessati ad appropriarsi delle terre dei villaggi. Anche lo Stato bizantino, in una dimostrazione di miopia economica e militare, cercò di risolvere il problema endemico dei ritardi delle comunità di villaggio nel pagamento delle tasse favorendo l'espansione del latifondo, fiscalmente molto meno problematico.

Ma la graduale perdita di coerenza del thema provocò la rovina degli stratioti, sostituiti dai soldati mecenari dei Tagmata e l'assoggettamento ai latifondisti di intere comunità di villaggio. In un impero ormai prevalentemente rurale, ciò significò l'inizio dello strapotere economico e politico delle grande famiglie latifondiste, che adesso potevano permettersi di insidiare lo stesso potere imperiale.

I limiti del sistema militare basato sulle truppe mercenarie, poi, si manifestarono nella mancata riconquista bizantina della Sicilia nel 1040 e soprattutto nella disastrosa disfatta subita dai Bizantini ad opera dei Turchi selgiuchidi a Manzicerta, dove 60 000 mercenari bizantini furono sconfitti da 20 000 Turchi.

Note

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  1. ^ a b Treadgold, Byzantium and its Army, pag. 239
  2. ^ Il mondo bizantino, II, p. 167.
  3. ^ Il mondo bizantino, II, pp. 166-167.
  4. ^ Il mondo bizantino, II, p. 182.
  5. ^ Adele Cilento, Bisanzio in Sicilia e nel sud dell'Italia, Udine, Magnus Edizioni SpA, 2005, ISBN 88-7057-196-3, pp. 65-66.

Bibliografia

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Voci correlate

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