Presentazione della città di Thiers. In alto, la città medievale. In basso a sinistra, il castello del Pirou. In basso a destra, la Valle delle Fabbriche vicino al Creux de l'enfer e ai coltelli di Le Thiers.
Le origini della città risalgono al periodo gallo-romano. La coltelleria si sviluppa con la forza motrice del fiume Durolle che alimenta i mulini dal XII secolo in poi. Nel XVIII secolo, i mercanti thiernois esportano i coltelli di Thiers in tutto il Mediterraneo e le Indie[2]. Nel XIX secolo, la coltelleria diventa industriale e occupa al suo apice 15.000 operai nella regione. La coltelleria di Thiers soffrirà molto della concorrenza asiatica fino agli anni 2010. Nel 2021, la coltelleria resiste e impiega nella città di Thiers altre 2.000 persone[3].
Thiers è la capitale francese dei coltelli, con circa un centinaio di aziende in questo settore e un museo di coltelleria[4]่[5]. Il settanta per cento dei coltelli prodotti in Francia - da tasca, da cucina o da tavola - sono prodotti dalle aziende di Thiers[6].
Il nome proprio "Thiers" deriva dal latino "Castrum Tigernum" che significa "piccolo forte signorile"[7]. In lingua occitana, il toponimo è "Tièrn". Nel 1450, l'armoriale di Guillaume Revel nomina la città in francese medievale "Thiart"[8].
La chiesa di San Sinforiano, anch'essa risalente ai secoli XI e XII, sita nel quartiere di Moûtier, eretta in sostituzione di un edificio del III secolo. La leggenda vuole che un fedele vi abbia portato una pietra segnata dal sangue del santo, martirizzato ad Autun.
L'abbazia del Moûtier, che fu fondata nel 765 da Aldeberto, vescovo di Clermont e posta sotto l'egida benedettina. Nell'XI secolo seguì la riforma cluniacense. L'abate Pietro la riorganizzò nel 1002[10] e offrì, con il consenso del signore di Thiers, la sua sottomissione a Odilone, abate di Cluny nel 1011.[11] Dopo la rovina di una parte dell'edificio a causa di una piena della Durolle e la forte riduzione del numero dei suoi monaci, l'abbazia fu soppressa nel 1782 da papa Pio VI.
La chiesa di San Giovanni ha dato il suo nome al quartiere che la circonda. Antica sede della terza parrocchia di Thiers, è ora sconsacrata. Di stile romanico, fu ricostruita pressoché totalmente nel XV secolo per essere poi inglobata, nel secolo successivo, nelle fortificazioni destinate a proteggere la città durante le guerre di religione ed elementi propri alla sua vocazione difensiva sono visibili ancora oggi. Adibita a deposito di armi durante la rivoluzione, fu restaurata e restituita al culto nel XIX secolo. La sua sconsacrazione e la chiusura al pubblico, con successivi vandalismi (lancio di pietre contro le vetrate) l'hanno ridotta ad uno stato deplorevole ma non ne hanno compromessa l'integrità.
La cappella di San Rocco (sulla via omonima) fu edificata a seguito dell'epidemia di peste del 1629. Vi viene celebrata una Messa ogni 16 agosto, seguita dalla benedizione dei bambini.
Il château du Croc (o Cros Perdrigeon), a nord della città, data dall'inizio del XIV secolo, come testimoniato dalle iscrizioni sulle due torri, che presenta ancora un bell'aspetto di dimora fortificata.
Il château des Horts, situato sulla sommità della città, fu fatto erigere dalla famiglia Ossandon, nel XVI secolo e ha subito modifiche nei secoli XVIII e XIX, ma conserva ancora il suo aspetto di fortificazione. I bastioni formano un quadrato attorno alla corte e sono fiancheggiati da una torre a ciascun angolo.
Francséjour (o Freiz-séjour), presso Moûtier, fu costruito nel XV secolo per Jehan Petidé, prevosto della chiesa di Thiers e consigliere di Giovanni di Borbone.
Il Château de la Chassaigne, si trova all'uscita della città, lungo la via per Vichy. Di stile gotico, risale alla fine del XV secolo.
I Béraux furono edificati nel XVI secolo dal ricco mercante Jean Archimbaud
La manoir des Champs, costruita nel XVII secolo per la famiglia Grandsaigne, che si alleerà a quella di Biagio Pascal.