Tonara
comune
(ITSC) Tonara
Tonara – Stemma
Tonara – Bandiera
Tonara – Veduta
Tonara – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Nuoro
Amministrazione
SindacoPierpaolo Sau (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate40°01′25.22″N 9°10′17.49″E
Altitudine900[1] m s.l.m.
Superficie52,02 km²
Abitanti1 850[2] (29-2-2024)
Densità35,56 ab./km²
Comuni confinantiBelvì, Desulo, Sorgono, Tiana
Altre informazioni
Cod. postale08039
Prefisso0784
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT091093
Cod. catastaleL202
TargaNU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanti(IT) tonaresi
(SC) tonaresos
Patronosan Gabriele
Giorno festivo3-6 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Tonara
Tonara
Tonara – Mappa
Tonara – Mappa
Posizione del comune di Tonara
all'interno della provincia

di Nuoro

Sito istituzionale

Tonara è un comune italiano di 1 850 abitanti della provincia di Nuoro in Sardegna.

Era parte della disciolta Comunità montana n. XII Barbagia - Mandrolisai. Il paese è noto in Sardegna per la produzione artigianale e il commercio del torrone. Negli ultimi anni il commercio del torrone sta superando quello che è il mercato dell'Isola per approdare in varie regioni Italiane. Discreto lo sfruttamento del patrimonio forestale che è rivolto principalmente alla produzione di legna da ardere e in piccola parte legname da opera (castagno). Irrisorio al confronto degli altri comuni sardi l'apporto economico dell'allevamento. A Tonara è anche in sviluppo il turismo montano, che in Sardegna non ha mai goduto di grosse fortune.

Geografia fisica

Territorio

Il comune di Tonara come ora lo conosciamo, è nato dalla fusione di tre rioni: Arasulé, Toneri e Teliseri. A questi tre si è successivamente aggiunto un altro quartiere: Su Pranu, formatosi a partire dagli anni sessanta con l'espansione edilizia avvenuta sul territorio del vecchio paese di Ilalà: quest'ultimo era stato abbandonato nel fondovalle nel 1938. I rioni sono dotati di un proprio comitato per relazionarsi con le istituzioni comunali. Il territorio estende per 52,02 km² e comprende una serie di abitazioni in località Monte Corte, dove è situata la Stazione Desulo-Tonara. Fra i comuni più alti della Sardegna è situato nella regione del Mandrolisai, circondato da boschi di lecci, querce, castagneti e nei fondovalle noccioleti, è uno dei comuni più "verdi" della Sardegna, ricco di acque e sorgenti perenni anche se nessuna di grossa portata, tutte tributarie del fiume Tirso.

Vegetazione tonarese a Santu Giaccu

A breve distanza dal paese si trovano punte piuttosto alte come Mungianeddu, già monte Margianeddu, (1468 m) e Conca Giuanni Fais (1496 m). Nel territorio di Tonara sono presenti numerose specie endemiche sia vegetali che animali e alcuni rari tipi di uccelli come l'astore sardo, la poiana di Sardegna e lo sparviero di Sardegna. Numerose sono le specie di felci ma la specie vegetale padrona e simbolo di Tonara è senza dubbio il castagno affiancata dal leccio e in misura minore dalla sughereta. Degna di nota è anche la componente micotica, nel versante sorgonese, tra S'Isca 'e sa mela e Sorgono i boschi sono rinomati per la presenza di nobili funghi quali l'ovolo buono e il porcino nero mentre nell'altra parte del territorio o non vi è presenza di funghi o abbonda l'amanita verdina.

Clima

Il clima non è di tipo mediterraneo come in gran parte dell'isola, bensì leggermente più freddo. L'inverno è più freddo della media isolana, con nevicate, talvolta abbondanti, mentre le estati sono fresche, con una media di luglio di 21 gradi. La temperatura più bassa mai registrata dal 1954 è stata di circa -12 gradi, mentre la più elevata è stata di 36 gradi[senza fonte]. Talvolta il manto nevoso supera il metro.

Storia

Preistoria

Tonara ha origini antichissime e deve il suo nome, presumibilmente, al tacco calcareo di Su Toni. Nel suo territorio sono conservate numerose testimonianze prenuragiche. La grotta funeraria di Pitzu e' Toni, e la domus de janas di Is Forreddos, lungo la direttrice per Sorgono ne sono testimonianze. La prima tomba è scavata nel calcare, e vi furono ritrovati i più antichi resti mai scoperti nel territorio tonarese, l'altra nella puddinga ed è formata da tre ambienti comunicanti tra loro, che furono utilizzati fino al periodo romano. Del periodo nuragico dovevano esistere i resti del nuraghe Su Nuratze, che era situato sulla cima dell'omonima formazione rocciosa, ai piedi del tacco calcareo di Su Nuratze sopravvivono i resti di un villaggio nuragico. A Tonara si ritrovano anche dei resti di antichi insediamenti: Idda intr'Errios, Tracullau, Trocheri e Gonnalè, sono tutti insediamenti di probabile origine nuragica, in particolare Idda intr'Errios, posto sotto Tonara, tra due torrenti. Ilalà è un antico rione del paese ormai abbandonato dagli anni trenta del Novecento, per colpa della sua posizione (era il rione situato nella parte più bassa della vallata) che lo escludeva dalle vie principali che passavano per gli altri rioni di Arasulè, Toneri e Teliseri.

Medioevo

Il primo documento scritto che cita il paese è il Condaghe di Santa maria di Bonarcado (una delle fonti di maggiore rilevanza in particolare per la storia del Giudicato di Arborea nei secoli XII e XIII, ma anche per la Storia della Sardegna giudicale), dove alla scheda n. 98 si legge di un donnu Leonardu mandadore de Tonara[4]. Per ritrovare il nome del paese, si deve arrivare all'atto di pace fra Giovanni II d'Aragona e la giudicessa Eleonora d'Arborea, stipulato il 24 gennaio 1388, sottoscritto dai prinzipales dei villaggi facenti parte del Giudicato d'Arborea nell'epoca di massima espansione. Per Tonara, si legge: "item a Bildosino de Sori maiore villae Tonara."

Nel Medioevo, oltre ai centri attuali di Arasulé, Toneri e Taliseri, si aggiungeva quello di Ilalà che fu abitato sino agli inizi del Novecento. Tonara era collocata nella curatoria del Mandrolisai appartenente al Giudicato di Arborea.

A Tonara sono legate anche le vicende di un villaggio, Spasuley o Spasulé, che si trovava a mezza via tra Sorgono e Atzara, i cui abitanti, a seguito di lotte di varia natura con le popolazioni vicine, cominciarono a trasferirsi gradualmente nel più grande rione di Tonara, Arasulé, fino al completo abbandono avvenuto agli inizi del Settecento.

Alla caduta del giudicato (1420), e alla definitiva sconfitta degli arborensi del Marchesato di Oristano (1478), il territorio passò sotto il dominio aragonese, ma ottenne, insieme a tutto il Mandrolisai, di essere governato da un signore nativo della contrada e scelto per elezione.

Età moderna

Nel 1711 il paese fu incorporato nella contea di San Martino, feudo dei Valentino. Fu riscattato all'ultimo feudatario, don Gaetano Valentino, conte di San Martino e Signore del Mandrolisai, nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale, per cui il paese divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Il Casalis riferisce che “già nel 1839 il paese contasse 2383 anime, 1130 maschi e 1253 donne; la maggior parte della popolazione preferiva risiedere nel soleggiatissimo Arasulè, 1323 persone in tutto, 760 abitanti a Toneri, 203 a Teliseri, 97 ad Ilalà". In tutto sono 591 fuegos, tra le quali 310 ad Arasulè, 199 a Toneri, 57 a Teliseri, 25 ad Ilalà. Secondo il Dizionario del Casalis gli alfabetizzati erano poco più di 50 e le donne con la loro filatura davano un buon apporto all'economia del paese. Noceti e Castagni venivano considerati all'epoca, di miglior uso rispetto ai cereali, inoltre sgravavano dalla cura dei campi. I formaggi bianchi erano smerciati a Napoli. Mentre tutti i centri del Circondario di Lanusei, e non solo, proseguivano nelle classiche iniziative agro-pastorali, Tonara invece cominciava ad abbandonare progressivamente queste attività, e le attività artigianali, gli ambulanti ed i torronai ebbero il sopravvento, così come gli impresari del legno e del carbone. Il piccolo centro montano cominciava la sua trasformazione, a partire da una delle attività particolari ed uniche del paese, quella dei “sonaggiargios”, i fabbricanti di campanacci, che utilizzando le recenti invenzioni dell'industria continentale adattarono il loro modello di produzione all'evolversi delle tecniche industriali ed ottenendo un prodotto che diventava non solo un elemento utile e fondamentale nell'allevamento isolano ma persino uno strumento musicale. Nel 1927 la neonata Provincia di Nuoro accorpò nei suoi territori, anche Tonara.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Tonara sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 aprile 2003.[5]

«Campo di cielo, al castagno di verde, fruttato di dieci d'oro, fustato al naturale, nodrito nel monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, di verde, e sostenuto a destra dalla pecora d'argento, a sinistra dalla capra di nero, la pecora con l'arto posteriore destro sostenuto dal colle inferiore destro e con l'arto posteriore sinistro dal colle superiore, la capra con l'arto posteriore sinistro sostenuto dal colle inferiore sinistro e con l'arto posteriore destro dal colle superiore; al capo d'oro, caricato di quattro pali di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone municipale è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

La facciata della chiesa di San Gabriele

Architetture religiose

Architetture civili

Siti archeologici

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti

(SC)

«O gentile Tonara,
terra de musas, santa e beneitta,
patria mia cara,
cand'est chi b'ap'a benner in bisita?
E m'as a dare sa giara
abba de Croccoledda tantu fritta?
A cando 'ider sas nies,
sas ch'apo apetigadu ateras dies?
»

(IT)

«Oh gentile Tonara,
terra di muse, santa e benedetta,
mia cara patria,
quando tornerò a visitarti?
E mi darai la chiara
acqua della fonte di Croccoledda tando fredda?
Quando rivedrò le nevi,
quelle che ho calpestato già altre volte?
»

Il dialetto della lingua sarda parlato nel paese è riconducibile alla Limba de mesania in particolare alla variante barbaricina accomunabile ad altri tre paesi della Barbagia di Belvì: Belvì appunto, Aritzo e Desulo. Nonostante questo, il dialetto tonarese differisce dai precedenti per la -g- dura anziché dolce e l'uso della consonante -z- al posto della consonante -c-; inoltre la parola pronunciata "cimme", nei paesi di Desulo, Aritzo e Belvì, si pronuncia chime.

Cultura

Feste e tradizioni popolari

Costume tradizionale

Costume della sposa

Costume femminile giornaliero estivo di Tonara (bambina a destra, la più piccola ha un misto Tonara-Desulo)
Costume femminile di Tonara

Costume giornaliero

Costume della vedova

Le vedove tingevano di nero il proprio costume o lo riconfezionavano con stoffe nere. Sul capo indossano su manteddhu un drappo quadrato che nascondeva parte del viso e formava sulla fronte una punta verso l'alto (su biccu) sotto s'iscoffia che teneva in ordine i capelli.

Maschile

Geografia antropica

Storicamente Tonara era suddivisa in diverse zone abitative, chiamate rioni o anche vicinati, in origine separate da zone campestri non edificate; i rioni storici sono quattro:[12]

Esiste poi il quartiere di Su Pranu che ha unito Toneri e Arasulé.

Economia

Pur essendo l'area comunale coperta di castagneti essi sono in buona parte inselvatichiti e scarsamente curati, piccole aree sono destinate a noccioleti e qualche albero residuo di noci, ma scarsi sono gli investimenti per sviluppare e rendere economica la coltivazione degli ultimi due frutti menzionati. Sarebbero ben utili per l'economia locale infatti, negli ultimi decenni, l'industria alimentare del torrone ha fatto conoscere Tonara oltre i confini della Sardegna, ma l'artigianato delle cassapanche di legno, dei campanacci per il bestiame e dei tappeti sono altri punti di forza in ambito regionale per il paese del Mandrolisai. I tappeti tonaresi vengono realizzati con telai verticali e sono caratterizzati dalle dimensioni notevoli, dalla predominanza dei colori giallo, verde, rosso, dai disegni geometrici o dalle figure ispirate da oggetti rurali oppure da elementi della natura.[13][14][15]

Infrastrutture e trasporti

I trasporti urbani e interurbani di Tonara vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da ARST.

Nel comune si trova la stazione ferroviaria di Desulo-Tonara posta sulla ferrovia Isili-Sorgono, una linea ferroviaria turistica a scartamento ridotto gestita dall'ARST nell'ambito del servizio Trenino Verde.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Remo Pala liste civiche di centro-sinistra Sindaco [16]
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Remo Pala lista civica Sindaco [17]
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Renato Tore lista civica Sindaco [18]
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Pierpaolo Sau lista civica "Po Tonara" Sindaco [19]
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Flavia Giovanna Chiara Loche lista civica "Po Tonara Sempere" Sindaco [20]
26 ottobre 2020 In carica Pierpaolo Sau Lista Civica "Intrerrios" Sindaco [21]

Sport

Calcio

Ha sede nel comune la società di calcio U.S. Tonara A.S.D. che disputa il campionato di Prima Categoria regionale, e una seconda squadra, la Tonarese A.SD, che ormai non esiste più.

Note

  1. ^ 14º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, su Istat.it. URL consultato il 14 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Maurizio Virdis (a cura di), Il Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, Ilisso, 2003, p. 148.
  5. ^ Tonara (Nuoro) D.P.R. 07.04.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  6. ^ Pag. 16, Raimondo Bonu e autori vari; Tonara; Pro Loco Tonara, 2004.
  7. ^ Pag. 20, Raimondo Bonu e autori vari; Tonara; Pro Loco Tonara, 2004.
  8. ^ Pag. 154, Raimondo Bonu e autori vari; Tonara; Pro Loco Tonara, 2004.
  9. ^ Pag. 157 - 158, Raimondo Bonu e autori vari; Tonara; Pro Loco Tonara, 2004.
  10. ^ Pag. 159, Raimondo Bonu e autori vari; Tonara; Pro Loco Tonara, 2004.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Statuto comunale Art.5
  13. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 20.
  14. ^ Tonara, su sardegnaturismo.it. URL consultato il 10 giugno 2016.
  15. ^ I tappeti di Tonara, su digilander.libero.it. URL consultato il 10 giugno 2016.
  16. ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  17. ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  18. ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  19. ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  20. ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
  21. ^ Comunali 25/10/2020 [collegamento interrotto], su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 14 novembre 2020.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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