Topolino | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | Mensile (1949-1952) Quindicinale (1952-1960) Settimanale (dal 1960) |
Genere | fumetto |
Formato | 13,9 × 18,6[1] cm prima spillato poi brossurato |
Fondatore | Mario Gentilini |
Fondazione | 7 aprile 1949 |
Inserti e allegati | Edizioni speciali e gadget vari |
Sede | via Lampedusa, 13/C Milano |
Editore | Arnoldo Mondadori Editore (1949-1988) The Walt Disney Company Italia (dal 1988) Panini Comics (dal 2013) |
Tiratura | 512 538[2] (gennaio - dicembre 2022) |
Diffusione cartacea | 338 318[2] (gennaio - dicembre 2022) |
Diffusione digitale | 96 708[2][4] (gennaio - dicembre 2022) |
Record vendite | 1 100 285 copie (25 luglio 1993 - n°1965[3]) |
Direttore | Alex Bertani[5] |
Redattore capo | Davide Catenacci (comics) Santo Scarcella (attualità) Andrea Freccero (supervisore artistico) |
ISSN | 1120-611X |
Distribuzione | |
cartacea | |
Edizione cartacea | singola copia/ abbonamento |
multimediale | |
Edizione digitale | su abbonamento |
Sito web | topolino.it |
Topolino è una rivista periodica che pubblica storie a fumetti con personaggi Disney[6] edito dall'aprile 1949 dall'Arnoldo Mondadori Editore[7] in collaborazione con la Walt Disney Company.[8]
Insieme a Tex e Diabolik[9] è considerata come una delle serie a fumetti più note e longeve in Italia[10][11][12]. Nel corso degli anni ha riscosso grande successo non solo tra un pubblico giovane ma anche adulto, divenendo un vero e proprio punto di riferimento per intere generazioni di lettori[13][14]. Alcune storie pubblicate sulle sue pagine hanno ottenuto grande popolarità[15] contribuendo al prestigio di maestri italiani del disegno Disney quali Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita, Pier Lorenzo De Vita, Carlo Chendi, Gian Giacomo Dalmasso, Luciano Gatto, Luciano Bottaro, Giovan Battista Carpi, Sergio Asteriti, Guido Scala, Giulio Chierchini, Rodolfo Cimino, Marco Gervasio, Casty, Silvia Ziche, Marco Rota e Romano Scarpa[16][17][18][19][20].
Prese il posto della precedente versione a giornale edita dal 1932[21] a differenza della quale presenta storie solo con i personaggi della Disney in parte estere e in parte italiane, le quali col tempo sono diventate preponderanti. Dal 1988 la testata venne pubblicata dalla sola Disney[22] e, dal 2013, dalla Panini Comics.
Stampato ininterrottamente dal 1949, ha raggiunto numerosi traguardi editoriali[23]: il 27 giugno 1965 uscì il n°500[24]; il 26 gennaio 1975 il n°1000[25]; il 26 agosto 1984 il n°1500[26]; il 27 marzo 1994 il n°2000[27]; il 28 ottobre 2003 il n°2500[28]; il 22 maggio 2013 il n°3000[29] e il 21 dicembre 2022 il n°3500[30][31].
Una copia originale del primo numero della serie è fra gli albi a fumetti più ricercati dai collezionisti, arrivando a quotazioni di circa 1300 euro[32][33][34][35].
A seguito del calo di vendite che alla fine degli anni quaranta colpì i giornali a fumetti come Topolino, la Mondadori, per non perdere i diritti delle pubblicazioni da libreria che sarebbero stati ritirati dalla Disney se avesse interrotto la testata, decise di rilanciarla cambiandone il formato e la periodicità. Il nuovo formato sarebbe stato lo stesso di un'altra pubblicazione della Mondadori, il mensile Selezione dal Reader's Digest, per stampare la quale veniva utilizzava una nuova e costosa macchina che però restava inutilizzata nei periodi di attesa tra un numero e il successivo[36]; si pensò allora di usarla per stampare Topolino che ne ricalcherà così il formato 12,5×18 cm e tutti i successivi cambiamenti (aumenti di pochi centimetri nelle dimensioni, il passaggio dalla spillatura alla brossura, cambi nel tipo di carta impiegata)[37]. Il nuovo corso venne ampiamente pubblicizzato sugli ultimi due numeri di Topolino formato giornale, il n. 737 e il n. 738 e nell'aprile 1949 Topolino nella nuova veste editoriale esordiva nelle edicole con un nuovo n. 1, con una periodicità inizialmente mensile, cento pagine di storie esclusivamente disneyane, al prezzo di 60 lire[7][38] anziché le 15 del precedente settimanale[7]. In alto a sinistra sotto l'indicazione del mese e dell'anno compariva la dicitura "Vol. I" in quanto avrebbe dovuto far parte di una raccolta di sei numeri con numerazione delle pagine che continuava da un numero al successivo realizzando così alla fine di un semestre un volume unico[39].
Inizialmente la testata ebbe una periodicità mensile (anche se nei mesi di luglio del 1950 e 1951 usciranno due numeri); divenne quindicinale dal n. 40 (10 aprile 1952) e infine settimanale dal n. 236 (5 giugno 1960) con uscita il mercoledì. I primi 74 numeri furono spillati e dal n. 75 si passò definitivamente alla brossura[40]. La veste grafica rimase simile negli anni tranne quando dal n. 605 del 2 luglio 1967 fu inserita per la prima volta la caratteristica banda gialla sul fianco con l'indicazione della testata, dell'editore, del numero oltre che la firma di Disney; essa negli anni ha subito dei leggeri restyling. Con la pubblicazione del Topolino n. 1702 del 1988 la Walt Disney Company subentra alla Mondadori con la sua divisione locale Walt Disney Company Italia mantenendo lo stesso personale[41]. Nel 2013 col n. 3019 la testata passa dalla Disney Italia alla Panini Comics[42].
Il 7 aprile 1949 esce il primo numero stampato con una tiratura di 80 000 copie con una copertina che ritraeva Topolino in divisa tratta dal retro del n. 9 della collana Walt Disney's Comics and Stories[43] realizzata tramite un ricalco di autore ignoto mentre sul retro appare un disegno di Ken Hultgren raffigurante Minni intenta nel giardinaggio. In alto a sinistra, sotto l'indicazione del mese e dell'anno troviamo la dicitura Vol. I. All'inizio della sua avventura, infatti, il libretto era pensato come una raccolta di sei numeri, chiamati fascicoli, e con numerazione delle pagine continua da un numero a un altro, realizzando così alla fine di un semestre una volume unico. Le storie a fumetti presenti sono in gran parte americane tranne Eta Beta l'uomo del 2000 e Topolino e il cobra bianco che era iniziata nel Topolino giornale e che si concluderà nel primo numero della nuova serie[44], mentre altre tre storie sono di Carl Barks: Paperino milionario al verde, Pluto salva la nave e 'Paperino e il segreto del vecchio castello'. Il volume venne poi completato da Le storie dello zio Remo - Coniglietto e l'arcobaleno d'oro, di George Stallings e Dick Moores, con protagonisti i personaggi animati del film I racconti dello zio Tom; Buci e le pulizie di primavera, di Don Gunn, Il piccolo Lupo Mannaro e Cappuccetto Rosso, di Carl Buettner e tutta una serie di rubriche scritte principalmente da Guido Martina a quel tempo unico sceneggiatore Disney a lavorare per Mondadori.
Nel 1952 Topolino diventa quindicinale in seguito a un referendum fatto fra i lettori e basato sull'invio di una cartolina presente nel n. 8. A questo cambiamento venne dato molto risalto anche con slogan presenti sulle copertine[45]. Nel 1953 con il n. 75 non sarà più spillato ma brossurato e dal numero 77 comparirà la scritta Arnoldo Mondadori Editore[46]. Nel 1955 vengono pubblicate 8 storie italiane[47] tra le quali Paperino e il misterioso Mister Moster di Guido Martina e Giovan Battista Carpi[48]. Il numero delle pagine è 100 con le uniche eccezioni rappresentate dal primo numero dell'anno (106), che ospita l'ultimo numero della rubrica "Toposport", e dall'ultimo numero dell'anno (129) che essendo uno speciale natalizio ha 132 pagine e per questo numero costa 100 lire, 20 in più del solito[47]. Nel 1956 fino a settembre il prezzo rimane 80 lire ma dal n. 148 le pagine diventano 132 e il prezzo passa a 100 lire. A partire dal n. 145 spariscono dalla costa di copertina le immagini con i personaggi disneyani[49]. Nel 1957 dal n. 165 il disegno della costa è caratterizzato da un motivo a quadretti bianchi e rossi o bianchi e blu e vengono prodotte 30 storie italiane[50]. Nel 1959 dal n. 220 le pagine sono metà a colori e metà in bianco e nero alternativamente[51].
Il 5 giugno 1960 la testata diventa settimanale con il n. 236[52] e l'anno successivo dal n. 289 diventa tutto a colori. Da ottobre 1963 il prezzo sale a 120 lire e il numero delle pagine a 148[53]. Viene pubblicata la famosa parodia Paperino fornaretto di Venezia di Osvaldo Pavese e Giovan Battista Carpi[54]. Nel 1965 a causa di uno sciopero il n. 479 verrà integrato nel n. 480[55]. Viene pubblicato il n. 500 (che è quindi in realtà il 499º) che ha 180 pagine e costa 150 lire e contiene in allegato una lettera di Walt Disney che si complimenta con il direttore Mario Gentilini per il traguardo raggiunto[56]. Nel 1966 nel n. 578 viene data notizia della morte di Walt Disney. Nel 1967 con il n. 605 la grafica del dorso assume il fondo giallo utilizzato ancora oggi[57]. Inoltre Giorgio Cavazzano esordisce con la storia Paperino e il singhiozzo a martello pubblicato nel n. 611[58].
Dal 1969 l'influenza della pubblicità fa sì che il numero di pagine diventi variabile[59]. Nello stesso anno esordisce Paperinik nel n. 706 nella storia Paperinik il diabolico vendicatore[60] e dal n. da 708 al n. 713 viene presentata l'iniziativa editoriale Operazione Dollaro, un concorso che mette in palio premi e monete dorate[60].
All'inizio del decennio la redazione si trova con una carenza di sceneggiatori e si decide di avvalersi degli stessi disegnatori nell'ideazione delle storie oltre a cercarne di nuovi come Abramo e Giampaolo Barosso[61]. Il 1973 è segnato dall'Operazione Quack, una lunga iniziativa editoriale con gadget allegati per 11 settimane all'albo e che permetteva di collezionare francobolli dorati dedicati ai diversi personaggi Disney. Il francobollo veniva accompagnato da una storia che riguardava il personaggio raffigurato impegnato nella soluzione de Il mistero del totem decapitato[62].
Altra iniziativa l'anno successivo con l'Operazione Monaco 74, in occasione del Campionato mondiale di calcio, con allegati album e figurine dedicate ai mondiali[63]. In questo stesso anno Guido Martina e Giovan Battista Carpi creano la coppia Topolino Kid e Pippo sei colpi[64]. Il traguardo del millesimo numero viene raggiunto il 26 gennaio 1975 (in realtà corrisponderebbe al 999º considerando come numero unico il n. 479/480)[65].
Un altro concorso vi fu nel 1979 quando a partire dal n. 1211 per 16 settimane venne lanciata l'iniziativa Occhio al numero: su ogni copia veniva stampato un numero diverso i cui possessori se estratti si aggiudicavano diversi premi.
Dopo più di trent'anni nel 1980 Topolino cambia per la prima volta direttore: Mario Gentilini passa il testimone a Gaudenzio Capelli[36]. Dal n. 1305 cambia lievemente anche la grafica di copertina. Il numero 1370, prima volta nella storia della testata, non venne stampato a causa di uno sciopero e si passò direttamente dal 1369 al 1371. Nel 1982 vengono pubblicate ben tre saghe a fumetti: la Saga della spada di ghiaccio di Massimo De Vita e due famose parodie di Guido Martina, La storia di Marco Polo detta Il Milione e Paperino e il vento del Sud disegnate rispettivamente da Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi |e ispirate il primo a uno sceneggiato televisivo RAI del tempo e il secondo al film Via col vento. Ci fu poi l'abbinamento al programma televisivo Topolino show' di Rete 4 (all'epoca di proprietà della Mondadori) in cui ogni settimana veniva proposto un personaggio da indovinare ritratto in una caricatura di Scarpa[66]. Il traguardo del numero 1500 (che in realtà è il 1498-esimo) si raggiunge nel 1984 e viene allegata una targa metallica riproducente la copertina.
Nel 1988 la Walt Disney Company Italia diventa l'unico editore della rivista subentrando alla Mondadori e il n. 1701 è l'ultimo pubblicato in collaborazione con quest'ultima[67]; in copertina sulla costa gialla il cambio viene evidenziato con un volto stilizzato di Topolino che prende il posto del logo dell'editore milanese. Nello stesso anno per le storie di produzione italiana (riconoscibili da sempre dal codice I-xxxx, che sta per il numero di Topolino) sono indicati per la prima volta gli autori dei testi e dei disegni, inizialmente solo per cognome poi anche per nome.
A partire dal 1989 iniziano a uscire annualmente i primi gadget estivi da montare in più uscite, come un orologio da polso biodegradabile detto "Orologio ecologico", realizzato con il Mater-Bi, una bioplastica innovativa per l'epoca[68].
Nei primi anni novanta continuano ad essere distribuiti i gadget estivi di grande successo, sempre realizzati in plastica biodegradabile, come la macchina fotografica "Topoclick" con cui il settimanale supera le 700 000 copie vendute, seguiti da altri in plastica convenzionale, come il binocolo chiamato "Topobinocolo", poi ancora lo zainetto "Topojolly" e, infine, il walkie talkie denominato "Topowalkie" con il quale viene superato addirittura il milione di copie vendute[3][68].
Dal numero 1989 del 1994 vengono pubblicate (tranne sporadiche eccezioni) solo storie italiane, e nello stesso anno esce il n. 2000 (in realtà il 1998-esimo) con 385 pagine e in allegato una cornice riproducente una versione in tre dimensioni della copertina di Giorgio Cavazzano.
Dal 1993 al 1996 dalla testata spariscono gradualmente alcune rubriche storiche come Qui Paperino Quack, in cui Elisa Penna, spacciandosi per Paperino, rispondeva alle lettere dei lettori, Saranno famosi, raccolta di foto dei lettori, Cambi e scambi in cui i lettori pubblicavano annunci, e il calendario, un'agenda presente sotto vari nomi e aspetti grafici sin dagli anni '80 in cui venivano inserite curiosità, eventi, notizie, compleanni di personaggi famosi che dopo un ridimensionamento nel 1995 sparirà nel 1998. Con il n. 1936 del 3 gennaio 1993 cambia formato passando da 13 cm a 14 cm di larghezza, e con il n. 2115 dell'11 giugno 1996, oltre a un restyling della testata, la costa è semplificata, spariscono i contorni rossi delle scritte ed il simbolo di Topolino da nero e piatto diviene rosso e tridimensionale. In tale numero debutta anche una delle storie più lunghe per numero di episodi: Il papero del mistero di Silvia Ziche.
Dal 1997 compare il codice a barre e l'indirizzo del sito internet della Disney. A dicembre 1998 cambia la struttura stessa della testata: dal blocco storie-rubriche-storie, si passa a un'alternanza tra storie e rubriche già usata in passato. Dopo Gaudenzio Capelli, che lascia la direzione nel 1994 arriva Paolo Cavaglione dal 1994 al 1999, e Gianni Bono dal 1999 al 2000.
Dal 2000 si hanno altre modifiche della sola veste grafica. La direzione poi è affidata dapprima a Claretta Muci (2000 - 2007) e poi Valentina De Poli (2007 - 2018). Arrivano nuovi autori usciti anche dall'Accademia Disney e continua la tradizione di realizzare parodie ispirate stavolta anche a prodotti televisivi come Paperino e il Grande Zio (2000) e Zio Paperone e l'isola dei granosi (2004) che parodiano i reality show, e Paperina di Rivondosa (2005) ispirata a uno sceneggiato televisivo. Dal n. 2430 del 2 luglio 2002 in copertina viene tolta la scritta Walt dalla scritta Walt Disney, analogamente a quanto accade sulle altre testate Disney[69][70]. Vi è un ulteriore avvicinamento al pubblico più giovane anche se sotto la nuova direzione si cerca di rendere la lettura interessante anche per un pubblico più maturo. I temi più trattati nelle rubriche sono l'ambiente, lo sport e lo spettacolo ma non mancano rubriche a carattere scientifico e geografico[36]. Dal 2007 con il n. 2717 cambia completamente la veste grafica e le copertine tendono sempre più a essere ispirate alla storia principale[71].
Il n. 2902 del 6 luglio 2011 è il primo numero disponibile anche in digitale in occasione del restyling del settimanale[72].
Il 22 maggio 2013 esce in edicola Topolino n. 3000 (in realtà il 2997º) in edizione speciale con un formato doppio rispetto al normale, quindi di 324 pagine. Dal 2 ottobre dello stesso anno, per la pubblicazione dei nuovi numeri della rivista, la Disney collabora con la Panini Comics, con tanto di copertina celebrativa di Giorgio Cavazzano, in cui Topolino imita la celebre rovesciata dell'album dei Calciatori Panini[42].
Ad aprile 2018 viene effettuato un importante restyling di tutta la rivista.
A settembre 2018 Valentina De Poli viene destituita dalla direzione, ruolo che lascia il 1º ottobre dello stesso anno[73]. Dopo la destituzione di De Poli, Panini Comics affidò la direzione al direttore del mercato italiano Alex Bertani, come direttore ad interim fino alla conclusione dell'anno corrente. Tuttavia, dopo la rinuncia della persona inizialmente individuata da Panini, Bertani assunse il ruolo in via definitiva, come direttore editoriale (cioè direttore che si occupa della "gestione" del giornale), mentre Marco Marcello Lupoi divenne direttore responsabile (cioè responsabile legalmente della rivista). Il primo numero diretto dai nuovi direttori è il 3280, uscito il 3 ottobre. Sul numero 3281 (secondo della direzione Bertani-Lupoi) è presente l'ultimo editoriale, quello di addio, della ormai ex direttrice Valentina De Poli.
Il numero 3286 del 14 novembre 2018 celebra i 90 anni del personaggio di Topolino, con copertina disegnata da Silvia Ziche che contrappone a confronto le due figure del Topo degli esordi con quello dei tempi moderni, allegando con esso anche una statuetta dorata di tale personaggio[74].
Il direttore Bertani fin da subito inizia una serie di cambiamenti sulla rivista: per esempio dopo soli 9 mesi dal precedente, avviene un nuovo restyling dell'indice e dell'editoriale di apertura. Viene dedicata una pagina intera all'anteprima del numero successivo e viene reinserita la pagina della Posta.
Dopo pochi mesi, assume il ruolo di direttore responsabile, subentrando a Lupoi, Fabrizio Melegari.
I numeri 3306 e 3307 celebrano i 70 anni della rivista, con il primo che omaggia la copertina anonima del 1949 rivisitata da Cavazzano.
Nell'aprile 2019 viene annunciato che il disegnatore Andrea Freccero si occuperà della consulenza artistica per la rivista.
Maggio segna l'addio di due dei maggiori disegnatori italiani Disney. Luciano Gatto, dopo 61 anni di carriera, a seguito della sua mancata riconferma dovuta allo stile dei suoi disegni, ritenuti ormai ''non più adeguati alla nuova linea editoriale'', annuncia infatti di lasciare la redazione[75][76], insieme pure ad altri autori (dopo il grande numero di persone che erano rimaste coinvolte nella realizzazione del periodico nei due anni precedenti); inoltre lo stesso disegnatore veneziano comunica che anche il suo collega Massimo De Vita ha deciso di andare in pensione.
Con l'inizio del nuovo decennio vengono introdotte nuove storie e novità, a partire dall'esordio del giovane autore Marco Nucci scelto direttamente dal direttore.
La pandemia di COVID-19 non ha influito negativamente sulla riuscita della rivista, sia nella realizzazione che nella vendita. Tuttavia, per il solo anno 2020 è stato annullato il calendario delle fiere in loco. In un'intervista nell'autunno del 2020, il direttore Bertani ha dichiarato che lui stesso è supervisore per le sceneggiature, così come Andrea Freccero è il supervisore per i disegni.
Il 21 dicembre 2022 il settimanale ha pubblicato il numero 3500, un albo speciale che ha festeggiato contemporaneamente il traguardo del numero di uscite, la celebrazione del Natale e i 75 anni di Paperon de' Paperoni, con allegata una statuetta celebrativa raffigurante Paperone giovane cercatore d'oro nel Klondike. Di tale numero ne è stata pubblicata anche una versione con copertina variant[77][78][79].
«Il successo di Topolino spinge il direttore a creare un nucleo di disegnatori e sceneggiatori, i futuri Disney italiani.»
La testata, diversamente dalla sua precedente incarnazione a giornale, non presenta solo storie con personaggi della Disney realizzati da autori americani come Gottfredson e Barks ma anche altre realizzate da autori italiani. Inizialmente vengono realizzate da autori italiani solo le copertine (Ambrogio Vergani, Michele Rubino e lo stesso Mario Gentilini, direttore della testata) ma già dal n. 7 compare la prima storia realizzata in Italia scritta da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto: L'inferno di Topolino, parodia interpretata dai personaggi Disney dell'Inferno dantesco[80]. A questi autori se ne affiancheranno molti altri quali Ennio Missaglia, Abramo Barosso, Luciano Bottaro, Romano Scarpa e che porterà l'Italia a realizzare, secondo INDUCKS, la maggior parte della produzione mondiale di fumetti Disney[81].
Nella lunga vita editoriale della testata si trovano diverse cifre stilistiche: da quella iniziale di Martina, seguito da Missaglia, Barosso, Dalmasso con atmosfere noir, a quella di Chendi che partendo dallo stile di Martina concepisce un'opera più approfondita simile al lavoro di Barks inserendo più frequentemente situazioni comiche e leggere nelle sue storie[82]. Più recentemente si è avuta una svolta tendente al comico anche se le epiche avventure delle origini sono spesso riprese da artisti come Rudy Salvagnini, Giorgio Pezzin, Carlo Panaro, Attilio Martellone e Fabio Michelini (capace di fondere la scuola italiana di Martina con gli elementi classici delle storie di Barks)[83], cui si aggiunge Rodolfo Cimino che ha interpretato in maniera originale e personale le grandi epopee avventurose barksiane[82]. Fra i disegnatori i principali sono Giovan Battista Carpi che ha influenzato una gran numero di giovani artisti[84], Luciano Bottaro che ha fuso nel suo stile gli insegnamenti di Gottfredson e Barks, Angelo Bioletto, Romano Scarpa nel doppio ruolo di scrittore e disegnatore, per arrivare a Giorgio Cavazzano e Massimo De Vita, figlio del celebre Pier Lorenzo che alcuni decenni prima aveva disegnato il Tuffolino del periodo bellico[85].
Data la lunga vita editoriale della testata è possibile suddividerla in periodi in funzione dell'editore, della periodicità e dalla veste grafica[7][86][87].
Numeri progressivi | Numeri pubblicati | Data | Periodicità | Dorso | Editore |
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1-39 | 39 | 7 aprile 1949 - 6 marzo 1952 | mensile | Mondadori | |
40-235 | 196 | 10 aprile 1952 - 25 maggio 1960 | quindicinale | Mondadori | |
236-604 | 369 | 5 giugno 1960 - 25 giugno 1967 | settimanale | dorso a quadretti | Mondadori |
605-1701 | 1097 | 2 luglio 1967 - 3 luglio 1988 | settimanale | dorso giallo | Mondadori |
1702-3018 | 1317 | 10 luglio 1988 - 1º ottobre 2013 | settimanale | dorso giallo | Walt Disney Company Italia |
dal 3019 | In corso | 8 ottobre 2013 - In corso | settimanale | dorso giallo | Panini Comics |
«Topolino formato libretto è una vera rivoluzione destinata a influenzare per decenni i costumi degli italiani»
Per molto tempo è stato il fumetto più venduto in Italia. Inizialmente le vendite si attestavano sulle 400 000 copie per poi incrementarsi e avvicinarsi al milione. Nella seconda metà degli anni '70 le vendite calarono a 150 000. Nel 1980 erano 250 000. Si risollevarono ulteriormente nel corso degli anni '80 ritornando a toccare e a superare, nei primi anni 90, un milione di copie vendute[88]. Dagli anni novanta in poi si ha un nuovo calo, ritornando tuttavia per un breve periodo ai livelli di vendita precedenti. Nel 2007 i dati dell'Accertamenti Diffusione Stampa, riferiti all'anno mobile Ads marzo 2006 – febbraio 2007, indicano circa 260 000 copie vendute settimanalmente, in calo dell'11% rispetto all'anno precedente[89]. È il secondo fumetto venduto in Italia dopo Tex, che però è mensile, mentre Topolino esce ogni settimana[90]. In seguito le vendite subiscono un nuovo drastico calo (a marzo 2013 si assestano a 56 000 copie settimanali)[91] e si fa strada l'ipotesi di una vendita della pubblicazione alla Panini Comics[92] avvenuta effettivamente ad ottobre 2013[93].
Con l'avvento della direzione Bertani, a partire dal 2018, si assiste ad importanti cambiamenti per quanto riguarda la testata: un sensibile aumento delle storie a puntate pubblicate sul settimanale, valse a fidelizzare il lettore, una maggiore omogeneità stilistica, il rilancio di personaggi ritenuti minori e una maggiore continuità tra le varie avventure a fumetti. Inoltre, sono pressoché scomparsi i vip ''paperizzati'', cioè trasformati in personaggi dell'universo disneyano, ricorrenti invece nella precedente gestione De Poli. In più, sono aumentate le trame introspettive, che approfondiscono lati nascosti sulla personalità dei vari personaggi disneyani tentando dunque di indurre una riflessione nel lettore. Tali migliorie hanno portato anche ad un consistente aumento delle diffusione del Topo sia in termini di vendite cartacee che diffusione digitale[94][95][96][97][98].
Prezzo (in euro del febbraio 2024)[99] | dal numero | con data |
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₤ 60 (€ 1,29) | 1 | 7 aprile 1949 |
₤ 70 (€ 1,52) | 22 | 7 dicembre 1950 |
₤ 80 (€ 1,60) | 36 | 6 dicembre 1951 |
₤ 100 (€ 1,73) | 148 | 10 ottobre 1956 |
₤ 80 (€ 1,27) | 236 | 5 giugno 1960 |
₤ 100 (€ 1,54) | 289 | 11 giugno 1961 |
₤ 120 (€ 1,61) | 410 | 6 ottobre 1963 |
₤ 150 (€ 1,78) | 605 | 2 luglio 1967 |
₤ 200 (€ 1,81) | 906 | 8 aprile 1973 |
₤ 250 (€ 1,81) | 975 | 4 agosto 1974 |
₤ 300 (€ 1,90) | 1021 | 22 giugno 1975 |
₤ 400 (€ 1,86) | 1119 | 8 maggio 1977 |
₤ 500 (€ 1,67) | 1245 | 7 ottobre 1979 |
₤ 600 (€ 1,50) | 1329 | 17 maggio 1981 |
₤ 700 (€ 1,53) | 1378 | 25 aprile 1982 |
₤ 800 (€ 1,57) | 1413 | 26 dicembre 1982 |
₤ 1000 (€ 1,74) | 1464 | 18 dicembre 1983 |
₤ 1200 (€ 1,88) | 1524 | 10 febbraio 1985 |
₤ 1300 (€ 1,87) | 1596 | 29 giugno 1986 |
₤ 1400 (€ 1,93) | 1649 | 5 luglio 1987 |
₤ 1500 (€ 2,01) | 1678 | 24 gennaio 1988 |
₤ 1700 (€ 2,21) | 1710 | 4 settembre 1988 |
₤ 2000 (€ 2,46) | 1754 | 9 luglio 1989 |
₤ 2300 (€ 2,50) | 1859 | 14 luglio 1991 |
₤ 2500 (€ 2,47) | 1963 | 11 luglio 1993 |
₤ 2800 (€ 2,54) | 2059 | 16 maggio 1995 |
₤ 3000 (€ 2,61) | 2119 | 9 luglio 1996 |
₤ 3200 / € 1,65[100] (€ 2,69) | 2223 | 7 luglio 1998 |
₤ 3300 / € 1,70 (€ 2,66) | 2328 | 11 luglio 2000 |
₤ 3400 / € 1,76[101] (€ 2,67) | 2380 | 10 luglio 2001 |
€ 1,80 (€ 2,68) | 2432 | 9 luglio 2002 |
€ 1,90 (€ 2,70) | 2536 | 6 luglio 2004 |
€ 2,00 (€ 2,78) | 2606 | 8 novembre 2005 |
€ 2,10 (€ 2,87) | 2641 | 11 luglio 2006 |
€ 2,20 (€ 2,85) | 2745 | 8 luglio 2008 |
€ 2,30 (€ 2,93) | 2850 | 13 luglio 2010 |
€ 2,40 (€ 2,90) | 2954 | 10 luglio 2012 |
€ 2,50 (€ 2,98) | 3058 | 2 luglio 2014 |
€ 2,70 (€ 3,17) | 3255 | 11 aprile 2018 |
€ 3,00 (€ 3,49) | 3306 | 3 aprile 2019 |
€ 3,20 (€ 3,51) | 3456 | 16 febbraio 2022[102] |
€ 3,50 (€ 3,52) | 3525 | 14 giugno 2023[103] |
Nel corso degli oltre settant'anni di storia di Topolino libretto si sono succeduti sette direttori[36], qui di seguito elencati:
Fino a De Poli, tutti i direttori risultavano sia come editoriali che come responsabili. Bertani è invece solo direttore editoriale, mentre il direttore responsabile è Fabrizio Meregari per Topolino (da gennaio 2019) e Marco Marcello Lupoi per le pubblicazioni ad esso collegate (e, da ottobre 2018 a gennaio 2019, anche per Topolino).
A partire dal 2013, da quando Topolino è passato alla Panini Comics vengono pubblicate per particolari eventi o ricorrenze delle versioni variant del fumetto con copertine diverse rispetto alla copia pubblicata in edicola. Tali versioni vengono vendute solo online, presso fumetterie o fiere come Cartoomics (Milano), Comicon (Napoli), Etna Comics (Catania), Romics (Roma) e Lucca Comics (Lucca). Solitamente, oltre alla copia commercializzata in edicola, viene distribuita una sola variant ma, in casi eccezionali, sono state proposte anche due versioni variant per uno stesso numero (contraddistinte nell'elenco sottostante dalle lettere A e B), per un totale di tre copertine differenti ed esclusive per ciascun numero.
In edicola sono state inoltre commercializzate copie di Topolino con 2 copertine diverse (anche in questo caso riportate con le lettere A e B):
Per commemorare i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci, i numeri, dal 3312 al 3315, costituiscono, accostati assieme come quadranti, le quattro parti di una copertina puzzle, prima volta in assoluto per Topolino libretto[147][148].
Per le celebrazioni del Natale del 2019, del 2020 e del 2023, i n. 3343-3344, 3395-3396 e 3550-3552 sono stati realizzati con particolari copertine natalizie glitterate, le quali accostate fra loro, compongono tre diversi scenari natalizi[149][150][151].
Nella primavera del 2022 sono state distribuite normalmente in edicola delle copertine contraddistinte da particolari rifiniture: il numero 3464, raffigurante Amelia su uno sfondo con inchiostri luminosi ad effetto acido e fluorescente; il 3465 con Paperino nei panni dell’urbano papero Paperazio con armatura e carro dagli effetti metallici riflettenti e in rilievo; il 3466, con Fantomius e Dolly Paprika su sfondo a cartoncino “martellato” ad effetto antichizzato[152][153].
Nel corso degli anni vari gadget sono stati allegati alla testata, di seguito sono riportati i dettagli dei principali.
I primi gadget furono delle figurine già con Topolino n. 29, in seguito il giornale allegò occhiali 3D con il n. 75, mentre con Topolino n. 500 venne inserita una lettera di Walt Disney rivolta all'allora direttore Mario Gentilini con i complimenti per il traguardo raggiunto; inoltre venne allegata una vera farfalla, essiccata ed adagiata su una foglia attaccata ad un cartoncino da conservare tra le pagine del libretto[154].
La prima iniziativa dedicata alle monete fu lanciata nel giugno 1969 con sei monete allegate al settimanale Topolino dal n. 708 al n. 713. A questa ne seguì un'altra nel 1970 con otto monete, collegate ad una lunga storia in otto puntate, "Storia e gloria della dinastia dei paperi"[155][156], pubblicata su Topolino dal n. 749 al n. 756. In seguito, dal n. 804 al n. 809, vennero distribuiti i francobolli di San Marino con i volti dei personaggi Disney. Successivamente, dal n. 856 al n. 861, vennero allegate al settimanale le “medaglie olimpiche” commemorative dei Giochi della XX Olimpiade di Monaco del 1972. Dal n. 906 al n. 916 vennero allegati i francobolli in metallo.
Successivamente all’arrivo nelle sale cinematografiche in Italia del film d'animazione Disney “Robin Hood”, con Topolino n. 1009 venne inserito in allegato il “Grande Gioco di Robin Hood”, un gioco dell’oca con riferimenti al lungometraggio; sui successivi numeri dal 1010 al 1016, vennero poi allegati il “Grande Scudo di Sherwood” e i sei “Scudetti di Sherwood”, da incastrare negli appositi incavi dello scudo[157][158][159].
Con i n. 1479-1482 vennero allegate le carte da gioco "Nesquik", con figure dei paperi tagliate a metà e speculari secondo lo stile francese[160].
Con il n. 1500 venne allegata una placca smaltata raffigurante il soggetto della medesima copertina[154].
In allegato ai n. 1516-1521, venne proposto il gioco del “Mercante in Fiera”. Nell’ottobre 1985 poi, per il 50º Anniversario di Topolino edito da Mondadori, vennero realizzate, le carte complementari a quelle precedenti della Nesquik (n. 1560-1563), con le figure speculari dei topi[160].
Dal 1989 venne inaugurata una nuova fase, perdurata per quasi tutti gli anni '90, allegando in omaggio ogni estate un gadget distribuito in più parti da montare insieme una volta completata la raccolta, preceduto talora da un mazzo di carte francesi a tema, sempre da andare a comporre con i quattro semi distribuiti in quattro uscite consecutive, prodotto nella maggior parte dei casi da Modiano, tranne nel 1989 e nel 1995, anni nei quali fu edito da Dal Negro[160].
Assieme ai n. 1770-1773 venne allegato il mazzo di carte "AZ Verde Junior", mentre con i n. 1855-1858, invece, vennero allegate le carte "Colgate". In seguito poi, con i n. 1907-1910, vennero proposte le “Carte d’Oro di Topolino” e con i n. 1951-1954, venne distribuito il mazzo di carte della “Fiat Cinquecento”[160].
Nel 1989 (n.1754-1757), venne allegato l'“Orologio ecologico” realizzato in Mater-Bi, una bioplastica degradabile ottenuta dall'amido di mais estratto dal granturco, così come la “Topoclick”, la macchina fotografica allegata ai numeri 1807-1810 del 1990; a questi seguirono altri gadget in plastica convenzionale quali, il “Topobinocolo” del 1991 (n. 1859-1862), poi lo zainetto "Topojolly" nel 1992 (n. 1911-1914) e il “Topowalkie”, il walkie-talkie allegato con i numeri 1963-1966 del 1993, uno dei gadget di maggiore successo in assoluto, grazie al quale, proprio per il fatto che per poterne avere due per giocare era necessario acquistarne due copie, il settimanale Topolino superò nuovamente il milione di copie vendute[3][68].
Con il n. 2000 del 27 marzo 1994, un volume di spessore doppio rispetto al normale, venne allegato un semplice acetato trasparente, con riproduzione dello stesso soggetto di copertina[154].
Nel corso degli anni novanta continuarono ad essere distribuiti diversi altri mazzi di carte Disney con topi e paperi. Con i n. 2011-2014 del 1994, per festeggiare i sessant’anni di Paperino, venne allegato il mazzo di carte “60 anni per una stella”. In seguito, con i n. 2063-2066 del 1995, vennero allegate le carte della confettura "Zuegg" a tema sportivo, sulle quali vennero rappresentate 52 discipline sportive, una per ogni carta, praticate da ciascun personaggio. Con i n. 2115-2118 del giugno 1996 poi, vennero allegate le carte della "Costa Crociere", nuovamente a temi sportivi. Infine, allegate ai n. 2167-2170 del 1997, vennero proposte ai lettori le particolari carte di "PK - Paperinik New Adventures"[160].
Nel 2007, con il n. 2710, per festeggiare i 60 anni del personaggio di Paperon de' Paperoni, venne offerta in allegato ai lettori la riproduzione in metallo dorato della moneta Numero Uno. Di essa ne vennero coniati anche alcuni esemplari in oro, uno dei quali fu donato a Gerry Scotti[161].
Con i n. 3055-3057 del 2014 venivano allegate le carte da gioco per commemorare gli 80 anni di Paperino[160], mentre nel 2015, dal n. 3120 al n. 3123, furono allegate quattro monete da collezione ispirate a Paperino, Rockerduck, Gastone e Zio Paperone[162].
Ancora nel 2015, in concomitanza con l’uscita della storia a puntate “PK - Il Raggio Nero”, pubblicata sui numeri 3127-3131, fu allegato il PK Transformer, il modellino di un veicolo trasformabile e versatile, assemblabile con il successivo PK Robot, allegato con il n. 3132 (riproposto poi ancora nel luglio 2022)[163].
Nel 2016, anno dei Giochi della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro, il gadget estivo consistette in 12 medaglie da collezione, ispirate ai personaggi del mondo Disney e a vari sport olimpici, di cui cinque allegate sui numeri dal n. 3166 al n. 3170[164].
Con il n. 3286 del 2018, per celebrare i 90 anni del personaggio di Topolino, veniva allegata una sua statuetta dorata[74] e, con i n. 3288-3289 e 3291-3292, venivano distribuiti otto francobolli metallici celebrativi dei 90 anni di Topolino, con incisioni in rilievo riproducenti le stesse raffigurazioni sui francobolli cartacei emessi nel 2017 dalle Poste Italiane[165][166].
Similmente furono celebrati gli 85 anni di Paperino, nel 2019 con una statuetta dorata del personaggio (n. 3315)[167][168] e, nel 2020 con altri otto francobolli metallici (n. 3382-3385) con incisioni già utilizzate per i francobolli postali[169][170].
Dal 2018 il gadget primaverile o estivo gratuito veniva nuovamente sostituito da altre iniziative con sovrapprezzo ai numeri del fumetto, come un portachiavi a forma di guanto di Topolino nel 2018, o svariate riproduzioni da montare in più uscite, quali il modellino della 313 di Paperino[167][168] e l'action figure snodabile dell'Astrotopo[171][172] (per commemorare i 50 anni del primo sbarco dell'uomo sulla Luna) nel 2019, il sottomarino di Pippo "Capitano Nemo"[173] e il diorama delle Giovani Marmotte[174] nel 2020, il Deposito di Zio Paperone[175] e il nuovo PK Robot[176][177][178] nel 2021, fino alla casa di Paperino [179] nel 2022.
Per celebrare i settant'anni dalla prima pubblicazione di Topolino libretto, nel 2019 (n. 3306) è stato allegato un volume intitolato “70 anni di Topolino”, nel quale vengono ripercorsi tutti i momenti salienti del giornale[180][181][182][183]. Inoltre a partire dal successivo numero 3307, ogni settimana sono state distribuite quaranta targhe metalliche, riproducenti copertine storiche, corredate da fascicoli esplicativi[180][181][182][183][184]. Ulteriori targhe metalliche con le riproduzioni delle copertine dei numeri 1000, 2000 e 3000, e 500, 1500 e 2500, sono state proposte con i numeri 3472-3473[185].
A partire dal 2019 vengono nuovamente distribuite come gadget estivo delle carte da gioco a semi francesi (n. 3323-3324 nel 2019[186], 3377-3378 del 2020[187], 3429-3430 del 2021[188][189], 3480-3481 del 2022[190] e 3532-3533 del 2023[191][192]), inoltre con i n. 3441-3442 del 2021 sono state pubblicate per la prima volta delle carte Disney napoletane[193].
Nel 2020, dieci banconote raffiguranti i volti dei personaggi dei paperi ("Paperdollari") vengono allegate ai numeri 3346 e 3347[194], mentre nel 2021, è la volta di dieci monete dorate, incise con i volti dei paperi, allegate ai numeri 3399 e 3400[195]. Similmente vengono allegati i "Topodollari", nel 2022 con dieci banconote con i volti dei topi (n. 3455-3457)[196], e poi nel 2023, con dieci monete metalliche dorate ancora con i volti dei topi (n. 3503-3504)[197][198].
Dal 2020 in poi sono uscite altre statuette dorate di Zio Paperone (n. 3349)[199], Qui, Quo e Qua (n. 3411, 3412 e 3413)[200], Paperinik (n. 3419)[201], Minnie (n. 3458)[202], Pippo (n. 3467)[203], Superpippo (n. 3514)[204] e Pluto (n. 3520)[205][206].
Per quanto riguarda i giochi da tavolo, si citano il gioco di ruolo “Donald Quest” del 2020 (n. 3351-3352)[207][208][209], poi il gioco di percorso “La 24 ore di Paperopoli” del 2021 (n. 3416-3418)[112][113][210], “Gli Scacchi di Topolino” (n. 3487-3490)[211][212], il "Grande Puzzle di Natale" (n. 3494)[213][214], e il gioco simulativo di strategia “Calisota Football Cup”, uscito in concomitanza con il Campionato mondiale di calcio 2022 in Qatar, (n. 3496-3498)[215][216][217][218]. A questi si aggiungono i “Mini Gialli di Topolino”, una miniserie di tre giochi tascabili a tema investigativo, editi con i n. 3526-3528 del 2023[219][220][221].
Con Topolino n. 3500 viene allegata una statuetta di Zio Paperone giovane cercatore d’oro nel Klondike, modellata su un celebre dipinto a olio di Carl Barks[79][122][222].
Nel 2023 furono allegati la riproduzione della Limousine di Zio Paperone (n. 3510-3511)[223][224][225], le miniature dei copricapi dei paperi (n. 3517-3518)[226][227], gli occhialini 3D per visualizzare gli elementi tridimensionali in anaglifo (n. 3522) [228][229][230].
Sempre nel 2023 si sono celebrati i 100 anni della The Walt Disney Company allegando 12 stampe riproducenti altrettante copertine realizzate dagli autori italiani per il periodico americano The Amazing Spider-Man, raffiguranti i vari personaggi Disney intenti a calarsi nei panni dei supereroi della Marvel (n. 3534-3536)[231][232], il francobollo metallico e la statuetta di Steamboat Willie (n. 3542-3543)[233][234].
Nel 2024 sono stati allegati i modellini dell’Idrovolante di Pippo e del Biplano di Topolino (n. 3563-3564)[235], la calamita da frigo per commemorare i 75 anni di Topolino formato libretto raffigurante la copertina del primo numero (n. 3567)[236][237], il Castello delle Tre Torri di Paperinik (n. 3571-3574)[238] e la statuetta di Paperino per commemorarne i 90 anni (n. 3576)[140][239].
Del Topolino libretto sono state pubblicate solo le ristampe dal numero 1 del 1949 al numero 80 del 1953[240].
La ristampa principale e più completa è stata quella della Casa Editrice Nerbini pubblicata in 3 edizioni. Solo la seconda edizione (pubblicazioni nel 1990, 1994, 1995, 1998 e 2001) ha ristampato tutti gli 80 numeri, mentre la prima edizione (pubblicazioni nel 1986 e nel 1989) ha ristampato solo i primi 10 numeri e la terza edizione (pubblicata nel 1999) soltanto il numero 1[241].
La Walt Disney Italia e l'editore Epierre hanno ristampato a marzo 2002 Topolino dal numero 1 del 1949 al numero 22 del 1950, inserendoli in 2 cofanetti contenenti rispettivamente l'annata 1949 (nove numeri, 1-9) e l'annata 1950 (tredici numeri, 10-22), venduti per corrispondenza[242].
L'editore Lo Scarabeo ha ristampato a febbraio 2010 i primi otto numeri di Topolino in edizione microscopica e cartonata[243].
Infine la Walt Disney Italia e il gruppo editoriale RCS MediaGroup hanno ristampato Topolino dal numero 1 del 1949 al numero 38 del 1952 allegandoli alla collana a fumetti composta da 38 albi intitolata Gli anni d'oro di Topolino[244] distribuita settimanalmente dal Corriere della Sera (dal 22 marzo al 6 dicembre 2010), che raccoglie tutte le storie e strisce auto-conclusive di Floyd Gottfredson[245].
A dicembre 1950 i contenuti dei numeri 10, 11, 12, 13, 14 e 15 dello stesso anno sono stati inseriti all'interno dell'albo Il libro di Topolino edito da Arnoldo Mondadori Editore[246].
Il numero 1 è stato inoltre ristampato più volte allegandolo ad alcune iniziative editoriali.
Il 27 marzo 1994 è stato allegato all'albo celebrativo fuori serie Speciale Topolino 2000 edito in occasione dell'uscita in edicola del numero 2000 di Topolino. Si tratta della prima ristampa anastatica ufficiale targata Disney[247].
Ad aprile 1999 sono stati inseriti i contenuti interni del numero 1 (insieme al numero 2 e 3) all'interno dell'albo speciale intitolato SuperDisney 12 - Top 1949 edito in occasione del 50º anniversario della rivista (questa volta ristampati non come fascicoli singoli). Il volume è stato pubblicato sia in brossura nelle edicole sia in versione cartonata in libreria[248]. Nell'aprile 2000, con la stessa filosofia, è stata pubblicata la ristampa del numero 2, allegata alla versione cartonata di SuperDisney 16 – Top 1959, un altro volume con una struttura analoga allo speciale precedente: il volume riproponeva infatti i contenuti interni di tre numeri (222, 223 e 224 del 1959), con commenti e note[249].
Infine ad aprile 2005 il numero 1 è stato allegato al secondo volume di Topolino Story (dedicato all'anno 1950)[250]. La collana a fumetti composta da 31 albi edita da Walt Disney Italia e il gruppo editoriale RCS MediaGroup e distribuita in 2 serie (la prima pubblicata nel 2005 e la seconda nel 2015) propone in ogni volume un'annata specifica (tra il 1949 e il 1978) con una selezione di storie fra quelle pubblicate sulla rivista nel corso dell'anno indicato, con commenti e dettagli di costume[251].
Nel 2020 sono state ristampate ulteriori copie del numero 1 dalla Panini Comics come omaggio alla sottoscrizione di un abbonamento al settimanale Topolino (fra aprile e dicembre 2020).