Boboli, Uomo che vanga

La vanga è un attrezzo usato nel campo agricolo per smuovere superficialmente la terra. Si usa per vangare l'orto e/o il giardino, cioè per dissodare il terreno suddividendolo in zolle che vengono rivoltate.

È vagamente simile ad una pala, ma si differenzia nell'uso perché viene spinta nel terreno con la forza del piede anziché delle braccia.

Struttura

La vanga tradizionale è formata da una parte metallica detta lama e da un manico in legno. La vanga si usa come leva di 3º genere, e quindi si sottintende che possieda anche un fulcro di appoggio. Nella vanga tradizionale il fulcro di appoggio consiste nella zona in cui il manico si collega alla lama: al termine dell'infissione di quest'ultima nel terreno, questa zona di fulcro si viene a trovare a livello del suolo costituendo un naturale punto di appoggio durante il movimento rotativo che consente l'estrazione della zolla dal suolo, movimento imposto con una mano che solitamente spinge con forza verso il basso l'estremità del manico. La resistenza è rappresentata dalla zolla staccata appoggiata sulla parte medio-bassa della lama. Una volta separata la zolla e sollevata, la seconda mano afferra il manico il più possibile verso la lama, al fine di completare il sollevamento della stessa sopra il livello del suolo senza più l'appoggio di quest'ultimo. Una volta sollevata la zolla questa viene portata leggermente in avanti (sopra la cavità provocata dalla precedente vangata) ed un rapido movimento prevalentemente rotatorio lungo l'asse del manico consente la caduta della zolla che cadendo sul fronte di terreno già lavorato completa spontaneamente il suo rovesciamento, spesso frammentandosi ulteriormente.

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