A bene placito è una locuzione latina che significa "a piacere", "a proprio arbitrio".
Da questa frase, poco usata nell'italiano contemporaneo, ma documentata già dal Cinquecento e fino all'Ottocento,[1] è derivata la grafia "a beneplacito"[2] che, se da un lato ha mantenuto il significato originale di "a piacere", dall'altro ha assunto anche l'accezione particolare di "approvazione", soprattutto in ambito ecclesiastico nell'espressione "a (con il) beneplacito dei superiori".[3]
La formula "a bene placito", proveniente dall'italiano ed attestata in genere a partire dall'Ottocento, è presente anche in altre lingue (francese, spagnolo, catalano, inglese, ad esempio): è impiegata fondamentalmente in ambito musicale e può sostituire le analoghe espressioni ad libitum (latino) ed "a piacere" (italiano) nelle notazioni sugli spartiti.[4]