Nato a Pietroburgo da Julius, ingegnere forestale, e Laura Irack, Adolf Hohenstein cresce a Vienna, dove compie gli studi.
Si stabilisce a Milano, poco più che ventenne, intorno al 1880, lavorando come scenografo e come costumista per La Scala e per altri teatri. Incontra l'editore musicale Giulio Ricordi e nel 1889 inizia a lavorare per le Officine Grafiche Ricordi, di cui diviene in breve tempo direttore artistico curandone sia la parte grafica (suoi i manifesti per La bohème, Tosca, per la pubblicità della Campari, della Buitoni e del Corriere della Sera, insieme a innumerevoli cartoline, copertine di spartiti e libretti), sia la parte teatrale (scene e costumi per opere, tra cui Falstaff di Verdi (1893) e gran parte delle opere di Puccini, dai bozzetti di Le Villi (1884) al manifesto di Madama Butterfly (1904)).
Alla Ricordi ha come collega Giovanni Maria Mataloni e come allievi Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich.
Nei primi anni del Novecento, dopo aver sposato la vedova Edwig Plaskuda, compie spostamenti sempre più frequenti tra l'Italia e la Germania fino al 1906, anno in cui, dopo aver vinto il concorso per il simbolo grafico e la cartolina bandito nell'ambito dell'Esposizione per il Traforo del Sempione, lascia definitivamente Milano per Düsseldorf, per poi trasferirsi a Bonn nel 1918. Gli anni tedeschi lo vedono impegnato in particolare come pittore in molte esposizioni e nella decorazione di numerosi edifici, fra cui uno dei primi in cemento armato costruito in Renania (1911).
1911 - Katalog der Großen Kunstausstellung Düsseldorf (27 maggio - 8 ottobre), Düsseldorf, Kunstpalast
1912 - Katalog der Frühjahrs-Ausstellung (3 marzo - 14 aprile), Düsseldorf, Kunstpalast
1916 - Kunstchronik, Neue Folge 26, Monaco, Zentralinstitut für Kunstgeschichte
1917 - Große Berliner Kunstausstellung (16 giugno - 30 settembre), Düsseldorf, Kunstpalast: un dipinto in olio, Schwarzwaldküche (cucina di una casa nella Foresta Nera)[2]
^Dalla stagione 2018/2019 il Teatro dell'Opera di Roma ha presentato in più occasioni la Tosca di nuovo nelle scene e costumi di Hohenstein (ricostruiti rispettivamente da Carlo Savi e Anna Biagiotti). – Tosca, su Teatro dell'Opera di Roma. URL consultato il 14 maggio 2020. Foto e brani scelti dello streaming internazionale: Tosca, su OperaVision. URL consultato il 14 maggio 2020.
Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei Pittori e degli Incisori Italiani - dall'XI al XX secolo (volume VI). Giulio Bolaffi Editore, Torino, 1974.
Un secolo di manifesti. Canova-Alberto Maioli Editore, Milano, 1996. ISBN 88-87843-10-4.
Edigeo (a cura di), Enciclopedia dell'arte Zanichelli. Zanichelli, Bologna, 2004. ISBN 88-08-22390-6.
Giorgio Fioravanti, Il dizionario del grafico. Zanichelli, Bologna, 1993. ISBN 88-08-14116-0.
V. Strukelj, I tempi del Liberty ed il realismo di Adolfo Hohenstein, in La pittura nella Mitteleuropa, Atti del Convegno, Gorizia 27-30 settembre 1975, Gorizia 1980, pp. 127–136.
Un pioniere del manifesto. Adolf Hohenstein 1854-1928, catalogo della mostra a cura di Eugenio Manzato, Treviso, Palazzo Giacomelli, 25 gennaio-25 aprile 2003, Treviso, Unindustria, 2003.