Schema di aferesi mediante un separatore cellulare. Il sangue intero entra nella centrifuga (1) e viene separato in plasma (2), leucociti (3) ed eritrociti (4). I componenti selezionati vengono poi rimossi (5), mentre il resto viene reimmesso nella circolazione del soggetto che si è sottoposto alla donazione sanguigna.

Il termine aferesi (dal latino aphaeresis e dal greco ἀφαίρεσις, "eliminazione", "rimozione") indica un gruppo di tecniche per rimuovere dal sangue una o più delle sue componenti, restituendo al soggetto trattato la quota che non s'intende trattenere.

Motivazioni

Solitamente, ad ogni donazione di sangue intero vengono prelevati circa 450 ml di sangue, e da una sacca così ottenuta si possono ricavare, mediante frazionamento, concentrati di globuli rossi, piastrine e plasma grezzo.

Tuttavia, per plasma e piastrine, per ottenere una quantità utile è necessario raggruppare un certo numero di singole sacche. Questo fatto determina tre inconvenienti:

Oltre a ciò va detto che, a parità di donazioni, con l'aferesi si ottiene una quantità maggiore di frazione concentrata e la donazione può essere effettuata più spesso di quella di sangue intero; questo poiché l'organismo recupera in fretta le perdite di plasma, piastrine e globuli bianchi.

Metodo

Aferesi piastrinica: preparazione (A-D), operazione (E) e smontaggio/pulizia (F) dell'apparecchiatura. La macchina può essere configurata per effettuare la separazione anche di altre componenti del sangue.

L'aferesi si effettua mediante una macchina chiamata separatore cellulare. Questo strumento estrae il sangue da una vena dell'avambraccio, come nella donazione tradizionale, lo immette in un circuito sterile e, mediante procedimenti fisico-meccanici, lo separa consentendo la raccolta degli emocomponenti desiderati e reimmettendo, nella stessa modalità, nella vena, le componenti non volute.

Queste apparecchiature possono utilizzare una o due vie di accesso venoso (flusso discontinuo o flusso continuo). Nel primo caso, si alternano una fase di raccolta ad una fase di reinfusione degli emocomponenti non oggetto della donazione, mentre nel sistema a flusso continuo, vi sono due vie di accesso venoso: in una il sangue intero viene prelevato e nell'altra gli emocomponenti non rimossi vengono reimmessi nel circolo sanguigno. Durante questi processi, per evitare la coagulazione del sangue, vengono utilizzati anticoagulanti come il citrato.

La separazione avviene per peso specifico (separazione per densità) mediante 3 sistemi:

Un altro sistema per aumentare la specificità di separazione prevede un processo di adsorbimento su biglie ricoperte da materiale assorbente.[1]

Tipologie

Macchina per plasmaferesi

Per componenti

A seconda della componente prelevata dal sangue si distinguono:

Per finalità

A seconda delle finalità questa tecnica trasfusionale è distinta in due tipi:

L'aferesi viene utilizzata anche per rimuovere temporaneamente una o più componenti sanguigne che potrebbero essere danneggiate in seguito ad una terapia (ad esempio prima di un trattamento antitumorale); in questo caso le componenti possono essere reinfuse nel paziente al termine della stessa.

Note

  1. ^ Plasma adsorption - Apheresis - Kaneka Pharma Europe, su web.archive.org, 29 ottobre 2013. URL consultato il 27 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Medicina