Nella mitologia greca, Aleso (in latino Haelesus oppure Halesus) è compagno d'armi e figlio di Agamennone, nato da Briseide o Clitemnestra[1].
Agamennone fuori dal matrimonio ebbe numerose amanti e figli, fra cui tale Aleso.
Clitennestra ed Egisto organizzarono una strage nel palazzo dove il ragazzo risiedeva appena Agamennone ritornò dalla lunga guerra di Troia ma Aleso fu uno dei pochi a scampare alla morte.
Fuggito, si recò in Italia dove fondò la città di Falerii; partecipò alla guerra di Enea e dei Latini contro i Rutuli condotti da Turno alleandosi con quest'ultimo,[2] non tanto per amicizia nei suoi confronti, quanto perché nemico di Enea.[3] Durante lo scontro uccise diversi guerrieri nemici (Ladone, Ferete e Demodoco; Toante colpito da un masso al volto e per finire Strimonio) venendo poi ucciso da Pallante, che intendeva vendicare tutti i compagni uccisi; quando Pallante scagliò l'asta contro uno dei Latini, Aleso gli fece scudo parandoglisi davanti, e fu così che venne colpito dalla lancia del nemico in pieno petto.
Aleso fu anche il nome di uno dei lapiti, famosi per la loro guerra contro i centauri.