Alfonso Visocchi | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | IX, XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX |
Collegio | Cassino |
Sito istituzionale | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 14 giugno 1900 – 16 marzo 1909 |
Legislatura | dalla XXI (nomina 14 giugno 1900) |
Tipo nomina | Categoria: 3 |
Sito istituzionale |
Alfonso Visocchi (Atina, 7 settembre 1831 – Napoli, 16 marzo 1909) è stato un politico italiano.[1]
Fratello di Giacinto e Pasquale Visocchi fu deputato e senatore del Regno d'Italia.
Esponente di una nota élite di Terra di Lavoro che aveva rilevanti interessi sia nell'agricoltura che nel settore industriale, avendo peraltro avviato anche una florida cartiera ad Atina, venne eletto alla Camera dei deputati del collegio di Cassino nella IX legislatura e, ininterrottamente, dalla XII legislatura alla XIX legislatura.
Particolarmente assiduo nei lavori assembleari, si occupò spesso, dai banchi parlamentari, con mozioni e interrogazioni, di tematiche a carattere economico-finanziario, tecnico e sociale. Per la sua competenza, fu più volte prescelto come relatore sul bilancio relativo al Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Fu tra i relatori della Sottogiunta parlamentare d'inchiesta sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e nella Sicilia.
Per sostenere l'economia atinate e della Val di Comino in generale, si fece promotore su scala provinciale e nazionale di un progetto di collegamento ferroviario fra Cassino, Atina e Sora, i cui tentativi, peraltro vani, monopolizzarono i circondari interessati, quelli di Cassino e Sora appunto, per almeno un trentennio.