La sfera celeste con evidenziati in rosso lo zenith ed un almucantar. In grigio il piano dell'orizzonte astronomico, in blu l'emisfero invisibile. In azzurro sono evidenziati il polo nord celeste e la traiettoria apparente percorsa da un astro.

Almucàntarat (dall'arabo al-muqantarāt, ponte ad arco[1]), a volte anche almucantar o almacantara, è il termine con cui in astronomia si definisce il parallelo della sfera celeste nel sistema di riferimento che ha nello zenit il proprio polo nord. Un almucantarat individua, pertanto, i punti aventi la medesima altezza, indicata con h.

L'altezza nulla è assegnata all'orizzonte, che è anche l'almucantarat di raggio massimo. Gli almucantar dell'emisfero visibile hanno altezza positiva dove h=90° individua lo zenit. Gli almucantar dell'emisfero invisibile hanno altezza negativa, o depressa, dove h=-90° individua il nadir.

L'altezza di un almucantarat è correlata alla distanza zenitale (DZ), ovvero all'angolo compreso tra lo zenit e l'almucantarat, dalla formula: DZ= 90° - h.

Nel loro moto apparente gli astri attraversano almucantarat di altezza diversa, avendo altezza nulla quando sorgono o tramontano e raggiungendo la massima altezza in corrispondenza al transito sopra il meridiano celeste dell'osservatore.

L'individuazione dell'almucantarat degli astri di riferimento ha sempre ricoperto un'importanza fondamentale per l'orientamento dei naviganti e nel corso della storia sono stati sviluppati vari strumenti per la sua misurazione: la balestriglia, il quadrante e il sestante.

Note

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  1. ^ Voce Almucàntarat - Grande Enciclopedia Universale Curcio - vol. 1 - pag. 478 - Armando Curcio Editore - 1974.

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