Andronico Angelo Ducas (in greco Ἀνδρόνικος Ἄγγελος Δούκας?; Costantinopoli, 1133 circa – San Giovanni d'Acri, prima del 1185) era un aristocratico bizantino imparentato con la dinastia dei Comneni.[1][2] Durante il regno di suo cugino, Manuele I Comneno, prestò servizio senza successo come comandante militare contro i Turchi Selgiuchidi e come inviato presso il Regno di Gerusalemme. Dopo la morte di Manuele, nel 1182 fu inviato a fermare la ribellione di Andronico I Comneno, ma fu sconfitto e alla fine gli disertò. Poco dopo, guidò una cospirazione fallita di importanti aristocratici contro Andronico I. Quando fu scoperta, Andronico e i suoi figli fuggirono dall'Impero, finendo a San Giovanni d'Acri, dove morì. Era il padre degli imperatori Isacco II Angelo e Alessio III Angelo.

Biografia

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Andronico nacque intorno al 1133, terzo figlio di Costantino Angelo e Teodora Comnena, figlia minore dell'imperatore Alessio I Comneno (regno 1081-1118) e di Irene Ducaena[3][4]. Qualche tempo prima del 1155, probabilmente intorno al 1150, sposò Eufrosina Castamonitissa, sorella di Teodoro Castamonite, che divenne un ministro onnipotente durante il regno del figlio di Andronico, Isacco II[5][6].

Andronico è ricordato per la prima volta nelle fonti storiche durante un sinodo del marzo 1166, convocato sull'interpretazione dell'affermazione di Cristo "Il Padre mio è più grande di me". Vi partecipò insieme ai suoi fratelli e ad altri alti membri della corte e della gerarchia ecclesiastica[1].

Nel 1176 Andronico e suo fratello maggiore Giovanni comandarono unità dell'avanguardia dell'esercito imperiale nella campagna contro il sultanato selgiuchide di Iconio. La campagna culminò con una pesante sconfitta bizantina nella battaglia di Miriocefalo[1]. L'anno successivo, Andronico guidò un'ambasciata, di cui facevano parte i megas hetaireiarches Giovanni Ducas, Alessandro, conte di Gravina, e Giorgio Sinaiti, nel Regno di Gerusalemme per rinnovare l'alleanza tra il suo primo cugino, l'imperatore Manuele I Comneno (r. 1143-1180), e il re Baldovino IV[7].

Nel 1179 l'imperatore Manuele incaricò Andronico di condurre una campagna contro i Turchi nella zona di Charax, in Frigia. Tuttavia, durante la notte, alcuni Turchi riuscirono a spostarsi nelle retrovie dell'esercito imperiale e si misero a gridare a gran voce. Temendo di essere accerchiato, Andronico montò a cavallo e fuggì a testa bassa verso Colossi. Vedendo la fuga del suo comandante, l'esercito bizantino fu preso dal panico e iniziò a fuggire nella stessa direzione; solo l'intervento di un altro parente dell'imperatore, Manuele Cantacuzeno, che, spada alla mano, affrontò i soldati in fuga e fece notare che nessun nemico li stava attaccando, riuscì a fermare la fuga. Secondo il resoconto dello storico contemporaneo Niceta Coniata, l'imperatore Manuele era talmente indignato per le azioni disonorevoli di Andronico che minacciò di farlo sfilare pubblicamente per le strade di Costantinopoli vestito da donna; alla fine, però, cedette e non mise in atto la sua minaccia[8][9]. Poco dopo, Andronico cercò di divorziare dalla moglie Eufrosina Castamonitissa e di sposare la sua amante, ma l'imperatore e il sinodo glielo impedirono[10].

Nella primavera del 1182, l'imperatrice reggente Maria d'Antiochia e il suo primo ministro, Alessio Comneno, inviarono Andronico ad affrontare un altro cugino, Andronico Comneno, che si era ribellato e stava marciando su Costantinopoli. Andronico Comneno era in prossimità di Nicomedia, dove molti abitanti del luogo si unirono a lui. In una battaglia nei pressi di Charax, Andronico fu sconfitto dall'esercito del ribelle, anche se si trattava di una forza assemblata in fretta e furia, composta solo, secondo Coniata, da "contadini inadatti alla guerra e da un contingente di soldati paflagoni", guidati nemmeno da un comandante esperto ma da "un certo eunuco". Al suo ritorno a Costantinopoli, Andronico si trovò di fronte all'accusa di aver sottratto il denaro destinato allo stipendio dell'esercito. Temendo accuse di comportamenti favorevoli ai ribelli, su consiglio dei figli si barricò con la famiglia nel loro palazzo fortificato a Exokionion, prima di fuggire tutti insiema dalla città e raggiungere Andronico Comneno in Bitinia[11][12][13]. Forte di questa defezione, Andronico Comneno si trasferì a Calcedonia, dall'altra sponda del Bosforo rispetto a Costantinopoli. In seguito alla diserzione del Megaduca Andronico Contostefano che si era unito alla marina al ribelle, scoppiò una rivolta in città e le porte furono aperte ad Andronico Comneno, che ora salì al trono come imperatore[14][15].

Ben presto, però, gli stessi nobili che avevano aiutato Andronico Comneno a diventare imperatore congiurarono contro di lui, non appena fu chiaro che non intendeva restituire loro le posizioni dominanti che avevano ricoperto sotto l'imperatore Manuele. Andronic Angelo e Andronico Contostefano, insieme ai loro numerosi figli e al logothetes tou dromou Basilio Ducas Camatero, erano i capi della congiura, che fu rapidamente scoperta dagli agenti dell'imperatore. Camatero, Contostefano e quattro dei suoi figli, così come molti altri membri della cospirazione, furono catturati e accecati, invece Andronico e i suoi figli riuscirono a fuggire. Secondo Coniata, mentre fuggivano dai soldati imperiali che li inseguivano, Andronico e i suoi figli trovarono una barca carica di anfore vuote; gettando il carico in mare, vi salirono e si misero in salvo[16][17]. Andronico lasciò il territorio bizantino e si recò a Damasco e a Baghdad, dove incontrò e ricevette aiuto da Saladino, prima di stabilirsi a San Giovanni d'Acri. Probabilmente morì lì, qualche tempo prima dell'ascesa al trono del figlio Isacco, nel settembre 1185[8].

Discendenza

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Andronico ed Eufrosina Castamonitissa ebbero otto figli, sei maschi e due femmine[5][18]. Solo Costantino, Alessio e Isacco sono sicuramente comprovati come figli di Andronico. I nomi degli altri tre figli sono sconosciuti e contestati dagli studiosi[5].

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
 
 
 
 
 
 
 
Costantino Angelo  
 
 
 
 
 
 
 
Andronico Ducas Angelo  
Giovanni Comneno Manuele Comneno Erotico  
 
 
Alessio I Comneno  
Anna Dalassena Alessio Caronte  
 
Adriana Dalassena  
Teodora Comnena  
Andronico Ducas Giovanni Ducas  
 
Irene Pegonitissa  
Irene Ducaena  
Maria di Bulgaria Troian di Bulgaria  
 
 
 

Note

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  1. ^ a b c Varzos 1984a, p. 656.
  2. ^ Angelov 2019, p. 36.
  3. ^ Brand 1968, p. 282.
  4. ^ Varzos 1984a, pp. 264, 656.
  5. ^ a b c Polemis 1968, p. 86.
  6. ^ Varzos 1984a, p. 660.
  7. ^ Varzos 1984a, pp. 656–657.
  8. ^ a b Varzos 1984a, p. 657.
  9. ^ Magoulias 1984, pp. 110–111.
  10. ^ Varzos 1984a, p. 658.
  11. ^ Varzos 1984a, pp. 658–659.
  12. ^ Brand 1968, p. 39.
  13. ^ Magoulias 1984, p. 138.
  14. ^ Brand 1968, pp. 39–41.
  15. ^ Magoulias 1984, pp. 138–140.
  16. ^ Varzos 1984a, p. 659.
  17. ^ Magoulias 1984, p. 148.
  18. ^ Varzos 1984a, pp. 661–662.
  19. ^ Varzos 1984b, pp. 715–723.
  20. ^ Varzos 1984b, pp. 723–726.
  21. ^ Varzos 1984b, pp. 726–801.
  22. ^ Varzos 1984b, pp. 801–802.
  23. ^ Varzos 1984b, pp. 802–807.
  24. ^ Varzos 1984b, pp. 807–840.
  25. ^ Varzos 1984b, pp. 840–842.
  26. ^ Varzos 1984b, pp. 842–844.

Bibliografia

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