Antonio Racioppi (Roma, 3 marzo 1925Roma, 26 settembre 2013[1]) è stato un regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in teatro fino al 2011.

Biografia

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Laureato in giurisprudenza, dopo aver frequentato la Scuola di teatro di Sharoff, il corso di filmologia ed essersi diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1951[2] con il massimo dei voti, Antonio "Nino" Racioppi (dopo una lunga gavetta nell'ambito dei documentari, tra i quali uno sulle Fosse Ardeatine) dirige nel 1956 il suo primo film, Tempo di villeggiatura, (soggetto di Luigi Zampa, Antonio Racioppi, Willie Antuono e Luigi Magni) con la supervisione artistica di Luigi Zampa; la pellicola, con Vittorio De Sica, Maurizio Arena, Giovanna Ralli, Gabriele Tinti, Nino Manfredi, Memmo Carotenuto e Abbe Lane, vale a Marisa Merlini il Nastro d'Argento come attrice non protagonista nel 1957[3].

Nonostante il buon inizio, la carriera del regista non è assidua e i film che dirige in seguito, a volte, non vengono particolarmente apprezzati dalla critica, malgrado il successo di pubblico. Non disdegna, talora, l'uso del dialetto a caratterizzare i personaggi per renderli più credibili.

Nel 1958, Antonio Racioppi dirige il suo secondo lungometraggio, La congiura dei Borgia, un film di cappa e spada, dai risvolti satirici, che ha per protagonisti Frank Latimore, Constance Smith e, tra gli altri, anche Valeria Fabrizi.

Il suo film Tempo di credere (1962), vincitore del Premio Castello Svevo, viene presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto[4]. La coppia hollywoodiana formata da Esther Williams e Fernando Lamas, presente alla proiezione, posa davanti alla locandina della pellicola di Racioppi[5].

Dopo quasi un decennio dedicato all'attività teatrale (durante la quale dirige per esempio, nel suo Il Quarto Giorno di Primavera[6], un'attrice del calibro di Emma Gramatica), torna al cinema con Mio Padre Monsignore (1971) adattamento del suo lavoro teatrale Roma Baffuta, ambientato nella Roma papalina all'epoca della Breccia di Porta Pia. Il cast comprende Giancarlo Giannini, Lino Capolicchio nel ruolo del bersagliere (ricoperto in teatro da un giovanissimo Maurizio Merli), Marisa Merlini, Barbara Bach, e Patrizia Valturri; in parti più brevi Gastone Moschin, Minnie Minoprio e Rosalba Neri. Il film, sempre scritto e diretto da Racioppi, si impone come campione di incassi della stagione e riceve anche il Premio Chianciano per la migliore sceneggiatura. Nel 2018 Mio padre Monsignore, in occasione del 170º anniversario delle Cinque Giornate di Milano, è stato inserito nella rassegna televisiva sul Risorgimento La lunga Primavera, un ciclo di dieci film sui moti rivoluzionari del 1848, introdotta e commentata dal giornalista Alessandro Banfi e dalla professoressa Maria Luisa Betri[7].

Nel 1972 è la volta de Il Maschio Ruspante, in cui accanto a Giuliano Gemma ritornano Barbara Bach e Marisa Merlini. Vi recitano inoltre Didi Perego, Francesca Romana Coluzzi, Ninetto Davoli e Enrica Bonaccorti.

Nel 1973 Nino Racioppi gira La Mano Nera, un film sulla mafia italo-americana ambientato a New York all'epoca di Petrosino; ne sono interpreti Michele Placido, Philippe Leroy, Rosanna Fratello ed il caratterista americano Lionel Stander.

Dopo alcune regie che egli definisce esclusivamente "tecniche", Racioppi si concede una pausa tornando dietro la macchina da presa soltanto nel 1985 con Infinito, tratto dal suo omonimo romanzo, pubblicato due anni prima. Si narra, in modo delicato, una storia di droga filtrata attraverso i ricordi di una ragazza che ha perso, stroncato da una overdose, il ragazzo da cui attende un figlio. Ne sono interpreti principali Walter Toschi, Stefania Barca e Maria Teresa Gelli.

Racioppi è stato attivo anche come sceneggiatore, infatti oltre a scrivere i soggetti e le sceneggiature per i suoi film, ha collaborato anche alla stesura per quelli di alcuni colleghi come nel caso di Brucia, ragazzo brucia, diretto nel 1969 da Fernando di Leo con Françoise Prevost e Gianni Macchia.

Nel 1965, in occasione del ventennale dell'eccidio, con Beniamino Carucci e Delia Malfè, Antonio Racioppi collabora alla stesura di nuovi testi a corredo della II edizione (Canesi Editore) del volume del prof. Attilio Ascarelli Le Fosse Ardeatine, edito per la prima volta nel 1945 (Palombi Editore)[8].

Per la collana Teatro di Z.I.M.Editrice - Roma, Racioppi ha pubblicato cinque libri con i testi teatrali di alcune sue commedie: IV giorno di primavera[6] (1969), La ballata dello stivale (1970), Roma baffuta (1971, dal quale trarrà il film Mio padre Monsignore con Giancarlo Giannini), 7 cieli di speranza (1972), Il principe consorte (1974).

Con Il Quarto Giorno di Primavera (edito poi con il titolo di IV giorno di primavera), torna la tematica delle Fosse Ardeatine, trattata dal regista anche nel suo vecchio documentario intitolato, appunto, Fosse Ardeatine, testo e regia di Antonio Racioppi, soggetto e produzione di Ines Zaccagnini, scene Giorgio Desideri, fotografia di Roberto Reale.

Nel 1983 Racioppi ha pubblicato, con Lucarini Editore, il romanzo Infinito, dal quale ha tratto il successivo film omonimo con Walter Toschi (1986) e, in tempi più recenti, una versione teatrale: Benvenuto Infinito (2002).

È stato attivo in teatro fino a due anni prima della sua scomparsa, mettendo in scena nel 2011, al Teatro Anfitrione di Roma, l'ultima della trentina di commedie da lui scritte e dirette: Amore, piacere di conoscerti.

Il credo di Antonio Racioppi nel lieto fine, nonostante le tematiche trattate a volte anche molto drammatiche, gli è valso il soprannome di "Commediografo della Speranza".

Filmografia

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Regista

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Sceneggiatore

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Teatro

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Libri

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Note

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  1. ^ Giovanni Berardi, Antonio Racioppi: il ricordo, su Taxidrivers.it, 16 ottobre 2013. URL consultato il 3 marzo 2024.
  2. ^ MYmovies.it, Antonio Racioppi, su MYmovies.it. URL consultato il 3 marzo 2024.
  3. ^ Marisa Merlini - Biografia - Cinema e Film - Il Sole 24 ORE, su cinema.ilsole24ore.com. URL consultato il 9 giugno 2023.
  4. ^ Laura Vivaldi e Antonio Racioppi con altre persone su un palcoscenico a Spoleto in occasione del Festival dei Due Mondi, su Archivio Storico Luce. URL consultato il 9 giugno 2023.
  5. ^ Fernando Lamas ed Esther Williams a Spoleto guardano il manifesto del film 'Tempo di credere' in occasione del Festival dei Due Mondi, su Archivio Storico Luce. URL consultato il 9 giugno 2023.
  6. ^ a b Roma: Prima de Il quarto giorno di primavera, su Archivio Storico Luce. URL consultato il 9 giugno 2023.
  7. ^ Le «Cinque Giornate» di Iris: arriva una maratona di film sul Risorgimento. Ecco i titoli, su DavideMaggio.it. URL consultato il 9 giugno 2023.
  8. ^ a b Le Fosse Ardeatine (1945-1997), su ANFIM. URL consultato il 9 giugno 2023.
  9. ^ "Il Sorriso della Speranza" nella commedia di Antonio Racioppi, su Chris Cappell, 8 ottobre 2009. URL consultato il 9 giugno 2023.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN103222628 · ISNI (EN0000 0000 8171 4523 · SBN MODV615402 · GND (DE1242744185 · BNE (ESXX4980735 (data) · BNF (FRcb14130497t (data)