Stemma della famiglia Apostolico Orsini Ducas

La famiglia Apostolico Orsini o degli Orsini d'Epiro è un ramo della casata degli Orsini che si distinse in Oriente, discendenti di Riccardo Orsini, detto "Apostolico" perché parente dei cardinali Giordano Orsini e Giacinto Orsini (futuro papa Celestino III), legati apostolici in Germania. In seguito alle parentele con le casate imperiali bizantine dei Ducas e dei Comneni, divenuti despoti di Epiro (Re d'Epiro), aggiunsero al cognome Orsini "Ducas Angelo Comneno" (Il "Despotato d'Epiro" fu uno degli Stati a nascere dallo smembramento dell'Impero bizantino nel 1204 durante la quarta crociata).

Lo stemma della famiglia ha gli stessi simboli araldici tipici degli Orsini romani (la rosa e l'anguilla), con l'aggiunta di una bandiera con la mezzaluna (Orsini d'Oriente) e di un cappello apostolico (tiara papale in ricordo della discendenza da papa Celestino III Orsini). Successivamente fu aggiunta l'aquila imperiale bicipite dei Ducas Angelo Comneno.

Tra i titoli nobiliari degli Orsini d'Epiro o Apostolico Orsini sono da ricordare[1]: Baroni di Iroma (Nocera) dal 1194, Conti Palatini e Signori di Cefalonia, Itaca e Zante dal 1197 al 1335, Principi di Morea con dignità di Celsissimi nel 1236, Conti di Gravina dal 1284 al 1291, Signori dello Stato di Leucadia dal 1295, ereditarono i diritti Feudali (dei Saint-Omer) di Principi di Galilea e Tiberiade in Terra Santa nel 1313, Principi di Valachia, Duchi di Vegenezia, Conti di Lepanto e Acheloo nel 1318, Despoti di Epiro e Tessaglia con onore di Sovrani e qualità di Regnanti dal 1318 al 1339, Principi di Rogus e Santa Maura nel 1326.

Capostipite

Riccardo Orsini (1165-1197) è il capostipite degli Apostolico Orsini: i suoi discendenti furono chiamati Apostolico Orsini o Orsini d'Epiro per distinguerli dai cugini romani.

Dal 1194 fu conte di Cefalonia e Zante, grazie alla dote portata dalla moglie, la figlia dell'ammiraglio Margarito da Brindisi, comandante della flotta normanna del Regno di Sicilia sotto i regni di Guglielmo II (1166-1189) e di Tancredi (1189–1194).

Conte palatino, fu inoltre fatto vassallo della Badia inferiore di Materdomini di Nocera nel 1194 e grazie all'imperatore Enrico VI divenne Barone di Iroma.

Discendenti

In seguito il feudo di Materdomini fu confermato in possesso della famiglia Apostolico Orsini Ducas dal re di Napoli Ferdinando I nel 1472.

Altri personaggi illustri furono:

Gli ultimi Apostolico Orsini Ducas

Il principe Sebastiano Apostolico Orsini Ducas (Lecce 1853-1931) con sentenza della corte d'appello di Trani del 22 giugno 1908 fu riconosciuto discendente diretto di Giovanni Orsini e avente diritto, quale erede della Dinastia che regnò come despoti sull'Epiro e sulla Tessaglia, al trattamento di Altezza e al predicato di Leucade. Dall'antico feudo di Materdomini derivava il titolo di barone di Iroma e Montalbino, ed era inoltre conte di Santa Maura e principe di Rogus. Si occupò dello sviluppo agricolo del Salento e di viticultura, divenendo esportatore di vini pregiati e impiantò una fabbrica per la lavorazione del tabacco. Fu sindaco di Lecce dal 1908 al 1914, presidente del Consiglio Provinciale di Terre d'Otranto e delle Associazioni dei musei di Lecce, Grande Ufficiale della Corona d'Italia, insignito degli Ordini al Merito del Lavoro, di Malta, di San Maurizio e Lazzaro, di San Gregorio Magno. Mai sposato, adottò come eredi i figli dell'unica sorella principessa Michela, sposata al nobile Pasquale Grassi di Martano (di antichissima nobiltà salentina). I nipoti aggiunsero così al proprio cognome quello di Apostolico Orsini Ducas: Marianna Grassi dei principi Apostolico Orsini Ducas sposata con il nobile Raffaele Licastro Scardino di San Cesario di Lecce (da cui Mazzotta Licastro Scardino) e Giuseppe Grassi Apostolico Orsini Ducas fu ministro guardasigilli nel quarto governo De Gasperi e fondatore della Banca del Salento. È noto per essere stato il segretario della Commissione dei 75 per l'elaborazione della Costituzione Italiana e per essere stato poi uno dei quattro "grandi" ad averla firmata (nel 1947) con Enrico de Nicola, Alcide De Gasperi e Umberto Terracini. Ospitò inoltre nella sua Masseria Materdomini la famiglia Savoia prima dell'esilio.

Note

  1. ^ Vedi R. Buonocore de Widman, Gli Orsini di Roma e gli Orsini d'Epiro, in Rivista Collegio Araldico, anno XXIX, 1931.
  2. ^ Vedi le pubblicazioni di Andreas Kiesewetter e il suo studio su Megareites di Brindisi, Maio di Monopoli e la signoria sulle isole ionie, in Archivio Storico Pugliese, 59, 2006, pp. 46-90, dal quale si evince come Maio di Monopoli e Matteo Orsini siano lo stesso personaggio storico.
  3. ^ P. G. Cerone, Origini e domini della dinastia degli Orsini di Epiro (Apostolico), Napoli, 1922.

Bibliografia

Voci correlate

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