Arcidiocesi di Quito
Archidioecesis Quitensis
Chiesa latina
 
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Ambato, Guaranda, Ibarra, Latacunga, Riobamba, Tulcán
 
Arcivescovo metropolita e primateAlfredo José Espinoza Mateus, S.D.B.
AusiliariDanilo Echeverría Verdesoto[1],
David Israel de la Torre Altamirano, SS.CC.[2],
Ángel Maximiliano Ordóñez Sigcho[3]
Arcivescovi emeritiFausto Gabriel Trávez Trávez, O.F.M.
Presbiteri310, di cui 192 secolari e 118 regolari
8.850 battezzati per presbitero
Religiosi650 uomini, 1.059 donne
Diaconi2 permanenti
 
Abitanti3.228.233
Battezzati2.743.700 (85,0% del totale)
StatoEcuador
Superficie11.167 km²
Parrocchie194 (17 vicariati)
 
Erezione8 gennaio 1545
Ritoromano
CattedraleAssunzione di Maria Vergine
IndirizzoCalle Chile OE-422 y Venezuela, Quito, Ecuador
Sito webwww.arquidiocesisdequito.com.ec
Dati dall'Annuario pontificio 2021 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Ecuador

L'arcidiocesi di Quito (in latino: Archidioecesis Quitensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Ecuador. Nel 2020 contava 2.743.700 battezzati su 3.228.233 abitanti. È retta dall'arcivescovo Alfredo José Espinoza Mateus, S.D.B.

Territorio

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L'arcidiocesi comprende la parte orientale della provincia del Pichincha.

Sede arcivescovile è la città di Quito, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.

Il territorio è suddiviso in 194 parrocchie, raggruppate in 17 decanati.

Storia

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La diocesi di Quito fu eretta l'8 gennaio 1545 con la bolla Super specula Militantis Ecclesiae di papa Paolo III,[4] ricavandone il territorio dall'arcidiocesi di Lima, di cui originariamente era suffraganea. Dall'erezione fino al 1786 il territorio diocesano si estendeva a tutta la Audiencia Reale di Quito ed era quindi maggiore dell'odierno territorio dell'Ecuador.

Nel 1569 il vescovo Pedro de la Peña istituì un primo seminario presso il palazzo episcopale, che nel 1585 fu trasferito alla chiesa di santa Barbara. Nel 1594 il seminario, dedicato a san Luigi di Francia, fu affidato ai gesuiti, che lo mantennero fino all'espulsione nel 1767, dopodiché passerà al clero secolare.

Il 16 gennaio 1769[5] la diocesi cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Cuenca (oggi arcidiocesi).

Gli ultimi tempi della colonia spagnola furono caratterizzati da una stretta dipendenza dalla Corona, che con l'espulsione dei gesuiti e lo smantellamento delle loro missioni nella parte orientale della diocesi, causò un rallentamento e una decadenza dell'attività pastorale.

Ancora peggiore fu la situazione agli esordi della repubblica, che pretendeva di esercitare tutti i diritti della Monarchia spagnola, compreso il diritto del patronato regio di presentazione dei vescovi.

Il 28 maggio 1803 cedette un'altra porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Maynas (oggi diocesi di Chachapoyas).

Il 22 settembre 1835 in forza della bolla Solicitudo omnium ecclesiarum di papa Gregorio XVI cedette alcune parrocchie alla diocesi di Popayán (oggi arcidiocesi).

Il 13 gennaio 1848 la diocesi fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.

Successivamente cedette a più riprese porzioni di territorio a vantaggio dell'erezione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche e precisamente:

Nel 1862 ai gesuiti ristabilitosi in Ecuador fu affidato nuovamente il seminario, che dieci anni dopo passò alla gestione dei padri lazzaristi e fu dedicato a san Giuseppe.

Durante la presidenza di Gabriel García Moreno l'Ecuador, primo stato al mondo, fu consacrato al Sacro Cuore di Gesù e fu decisa la costruzione della basilica del Voto Nazionale, che oggi è la più imponente chiesa di Quito e dell'Ecuador.

Il 6 agosto 1875 il presidente García Moreno fu assassinato dalla massoneria; meno di due anni dopo, il 30 marzo 1877 anche l'arcivescovo José Ignacio Checa y Barba fu assassinato, avvelenando il calice durante la messa del Venerdì Santo.

Il 20 aprile 1906 una litografia della Vergine Dolorosa fu vista da 38 persone aprire e chiudere gli occhi. In seguito ad un processo canonico fu dichiarata l'autenticità del miracolo.

Nel 1946 fu fondata l'università cattolica dell'Ecuador.

L'11 novembre 1995 la Congregazione per i vescovi con un decreto ha elevato l'arcidiocesi a sede primaziale, dando agli arcivescovi di Quito il titolo di primate dell'Ecuador.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

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L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 3.228.233 persone contava 2.743.700 battezzati, corrispondenti all'85,0% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 564.000 565.550 99,7 318 128 190 1.773 500 864 66
1966 682.997 682.997 100,0 422 134 288 1.618 623 1.332 73
1968 770.000 779.564 98,8 439 152 287 1.753 728 1.263 87
1976 910.827 1.001.980 90,9 420 140 280 2.168 526 1.376 92
1980 1.164.000 1.293.000 90,0 410 132 278 2.839 465 1.457 100
1990 1.338.482 1.487.207 90,0 451 138 313 2.967 4 670 1.419 118
1999 1.786.500 1.985.000 90,0 464 174 290 3.850 5 664 1.751 150
2000 2.014.000 2.120.000 95,0 430 152 278 4.683 4 657 1.837 159
2001 2.010.000 2.250.000 89,3 455 171 284 4.417 4 668 1.853 159
2002 1.845.000 2.050.000 90,0 468 188 280 3.942 3 639 2.201 163
2003 1.886.400 2.096.000 90,0 471 192 279 4.005 3 703 1.987 165
2004 1.893.295 2.103.661 90,0 456 184 272 4.151 3 694 1.843 165
2010 2.115.000 2.350.000 90,0 433 179 254 4.884 2 797 1.542 173
2014 2.360.354 2.682.221 88,0 449 196 253 5.256 1 636 877 175
2017 2.465.529 2.900.622 85,0 323 174 149 7.633 837 1.311 184
2020 2.743.700 3.228.233 85,0 310 192 118 8.850 2 650 1.059 194

Note

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  1. ^ Vescovo titolare di Tibuzabeto.
  2. ^ Vescovo titolare di Bagai.
  3. ^ Vescovo titolare di Felbes.
  4. ^ Traduzione in spagnolo della bolla in: Concordato celebrado entre su santidad Pío IX y el gobierno del Ecuador y bulas de erección de los obispados de Quito, Cuenca y Guayaquil, del Arzobispo de Quito y de las nuevas diócesis de Imbabura, Bolivar y Loja, Quito, 1863, pp. 19-20.
  5. ^ Annuario pontificio, 2023, p. 198. Altre fonti riportano la data del 1º luglio 1786 (cf. Catholic-Hierarchy e Gcatholic).
  6. ^ (ES) Rodolfo Pérez Pimentel, Biografia Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. di Francisco Xavier de Garaycoa Llaguno.
  7. ^ (ES) Rodolfo Pérez Pimentel, Biografia Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. di José Ignacio Checa y Barba.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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